Trombosi della vena renale

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Trombosi della vena renale
Faccia anteriore dei reni, si nota l'area di contatto con i visceri vicini.
Specialitànefrologia
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM453.3
ICD-10I82.3
MedlinePlus000513
eMedicine460752

In medicina, per trombosi della vena renale si intende la formazione di un trombo che ostruisce la vena renale, portando ad un arresto più o meno rapido del drenaggio venoso del rene.

Eziologia[modifica | modifica wikitesto]

Tra le cause principali della condizione via sono i traumi dell'addome, la compressione da parte di tumori (che possono anche infiltrare direttamente la vena renale) o aneurismi dei grossi vasi sanguigni, gli stati di grave disidratazione e la sindrome nefrosica. Quest'ultima condizione patologica può essere provocata da diverse glomerulonefriti, come la glomerulonefrite membranosa e la glomerulonefrite membrano-proliferativa. Anche la gravidanza e l'uso di contraccettivi orali, determinando uno stato di ipercoagulabilità, potrebbero favorire l'insorgenza della trombosi.[1]

Sintomatologia[modifica | modifica wikitesto]

La trombosi della vena renale può manifestarsi in modo violento con dolore, talora accompagnato da vomito e febbre e associato a segni insufficienza renale acuta (aumento nel sangue di creatinina e azotemia con riduzione o scomparsa della diuresi). Nelle urine è possibile osservare presenza di sangue (ematuria) con riscontro laboratoristico di presenza nelle stesse di proteine (proteinuria). Nel sangue si riscontrano talvolta alterazioni dei fattori della coagulazione o presenza di anticorpi antifosfolipidi.

Diagnosi[modifica | modifica wikitesto]

Immagine TC che mostra una trombosi della vena renale di sinistra.

La tomografia computerizzata con mezzo di contrasto è un valido strumento per la diagnosi.[2]

Trattamento[modifica | modifica wikitesto]

È possibile intervenire chirurgicamente per rimuovere il coagulo, ma ciò viene raramente effettuato. Una terapia farmacologica con anticoagulanti può fornire alcuni benefici.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ F.P. Schena, F.P. Selvaggi, L. Gesualdo, M. Battaglia, Malattie del rene e delle vie urinarie, 4ª ed., McGraw-Hill, 2008, ISBN 978-88-386-2397-4.
  2. ^ Asghar M, Ahmed K, Shah SS, Siddique MK, Dasgupta P, Khan MS, Renal vein thrombosis, in European Journal of Vascular and Endovascular Surgery, vol. 34, n. 2, 2007, pp. 217–23, DOI:10.1016/j.ejvs.2007.02.017, PMID 17543556.
  3. ^ Zigman A, Yazbeck S, Emil S, Nguyen L, Renal vein thrombosis: a 10-year review, in J. Pediatr. Surg., vol. 35, n. 11, 2000, pp. 1540–2, DOI:10.1053/jpsu.2000.18302, PMID 11083418.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Robert W. Colman, Hemostasis and Thrombosis: Basic Principles and Clinical Practice, Lippincott Williams & Wilkins, 2006, ISBN 978-0-7817-4996-1.
  • Robbins e Cotran, Le basi patologiche delle malattie. Patologia generale, Elsevier, ISBN 978-88-214-3175-3.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Medicina: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di medicina