Grisbì

Grisbì
Una scena del film
Titolo originaleTouchez pas au grisbi
Lingua originalefrancese
Paese di produzioneFrancia, Italia
Anno1954
Durata94 min (copia italiana)
97 min (copia francese)
Dati tecniciB/N
Generedrammatico, noir
RegiaJacques Becker
Soggettodal romanzo di Albert Simonin
SceneggiaturaJacques Becker, Albert Simonin, Maurice Griffe
ProduttoreRobert Dorfmann
FotografiaPierre Montazel
MontaggioMarguerite Renoir
MusicheJean Wiener
ScenografiaJeanne D'Eaubonne
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Grisbì (Touchez pas au grisbi) è un film del 1954 diretto da Jacques Becker, basato su un romanzo di Albert Simonin. Fu proiettato alla 15ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia nel 1954.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Max, ormai stanco e avanti negli anni, conta di ritirarsi e trascorrere in tranquillità il resto della vita, grazie ai frutti di una cospicua rapina in lingotti d'oro compiuta all'aeroporto di Orly. Ma i suoi progetti devono fare i conti con la passione di Henri "Riton", il suo socio, per le giovani ballerine. Una di queste, Josy, rivela il segreto dei due ad Angelo, esponente di una nuova e più spregiudicata "mala", aliena dai codici di onore e lealtà della generazione pre-bellica.

Per entrare in possesso del bottino, il grisbì, Angelo sequestra Henri. Tra la vita del maldestro amico e il denaro, Max non ha dubbi e sceglie l'amico. Ma la gang di Angelo, in occasione dello scambio, ha progettato anche di disfarsi della concorrenza. Nella feroce e rabbiosa resa dei conti finale nessuno, neppure Angelo, scamperà alla furia dei mitra di Max, Pierrot e Riton, soccombendo in un massacro senza superstiti tra i suoi compari. La gang di Max, inevitabilmente, non resterà indenne: pagheranno con la vita il giovane Marco, centrato da una bomba a mano, e Henri "Riton", colpito da un proiettile al petto, che sopravviverà per poche ore.

Commento[modifica | modifica wikitesto]

Secondo François Truffaut, "il vero soggetto di Grisbì è l'invecchiare e l'amicizia... è un film sulla cinquantina"[1].

Il film segna l'esordio cinematografico di Lino Ventura nei panni del feroce gangster Angelo; un ideale passaggio di testimone da Jean Gabin, che per la sua interpretazione in questo film ottenne la Coppa Volpi, a un attore che, soprattutto a partire dagli anni sessanta, dovette buona parte della sua notorietà ai ruoli di fuorilegge.

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

In Italia è uscito con alcune scene tagliate, visibili sulla copia francese del film, che sono:

  • Jeanne Moreau che sniffa cocaina in auto e il suo uomo che la sgrida.
  • Gabin segue la donna del padrone del night-club, Marinette, e le tocca il seno da dietro, dicendo una battuta allusiva.
  • Gabin e quelli della sua banda legano la giovane spia con le braccia sopra la testa.
  • Sopra il letto di morte di Riton si intravede il ritratto di una donna nuda.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ François Truffaut, "I film della mia vita", Marsilio Editori, Venezia, 1978

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