Torre mamilia

La Turris Mamilia (torre mamilia) era un edificio che costituiva un importante punto di riferimento di Roma antica. Si trovava nel quartiere della Suburra[1], un quartiere della città densamente popolato e notoriamente animato.

Al presente, la torre non è esistente e si ignora dove fosse la sua ubicazione.

Attestazioni della torre[modifica | modifica wikitesto]

L'esistenza della torre è attestata da un'iscrizione[2] ed è citata da Festo[3].

La torre, che era considerata dai Romani "molto antica"[4], esisteva ancora al principio dell'età imperiale[5].

Origine del nome[modifica | modifica wikitesto]

La torre fu così chiamata dal nomen della gens Mamilia[6], una famiglia originaria di Tusculum che talvolta utilizzò il cognomen Turrinus, una forma aggettivale di turris. La genealogia mitologica della gens ne faceva risalire l'origine a Telegono e Circe.

La torre mamilia e il cavallo di ottobre[modifica | modifica wikitesto]

La torre mamilia era coinvolta nella lotta rituale tra i Suburaneses, i residenti della Suburra, e i Sacravienses, che risiedevano lungo la Via Sacra, per il possesso della testa tagliata del "cavallo di ottobre". Quando i Suburaneses vincevano, la testa doveva essere esposta sulla Turris Mamilia; la destinazione rivale dove era esposta la testa era costituita dalla Regia, la residenza originaria dei re di Roma. Pertanto, si ritiene che i Mamilii avessero espresso rivendicazioni allo stato regale nell'età regia. Essi però riuscirono ad evitare il tradizionale odio rivolto ai Tarquini grazie a un impeccabile servizio reso alla Repubblica[7].

Dumézil sosteneva che la finta battaglia rappresentasse i Mamilii come tradizionali nemici di Roma, ma questa posizione è stata criticata come un'"enfasi impropria", poiché potenzialmente il fatto che un nemico possedesse il talismano della testa avrebbe costituito un cattivo presagio per lo Stato[8].

Che cosa esattamente fosse la torre non è chiaro: forse si trattava di "un tipo di peel tower"[9].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sarolta A. Takács, Vestal Virgins, Sibyls, and Matrons: Women in Roman Religion, University of Texas Press, 2008, pag. 58.
  2. ^ CIL VI, 338377 (ILS 7242)
  3. ^ Festo, 116, 117 L, come citato da: C. Bennett Pascal, October Horse, in: Harvard Studies in Classical Philology, 85 (1981), pag. 279, note 86 e 87.
  4. ^ H.H. Scullard, A History of the Roman World, 753 to 146 BC, Routledge, 1935, 1980, ristampa del 2003, pag. 61.
  5. ^ Lawrence Richardson, A New Topographical Dictionary of Ancient Rome, Johns Hopkins University Press, 1992, pag. 403; la prova di questo è la datazione dell'iscrizione citata.
  6. ^ Come afferma Festo: Mamilia turris intra Suburae regionem a Mamilio nomen accepit.
  7. ^ Pascal, October Horse, pagg. 279–280.
  8. ^ "Così inconcepibilmente cattivo come se Guy Fawkes dovesse sfuggire al falò": Pascal, October Horse, pag. 280, nota 89.
  9. ^ William Warde Fowler, The Roman Festivals of the Period of the Republic, Londra, 1908, pag. 242, nota 4.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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