Tommaso Sardi

Tommaso Sardi (Firenze, 25 luglio 1458Firenze, 27 ottobre 1517) è stato un religioso italiano. Domenicano e docente di teologia, fu autore del poema allegorico di ispirazione dantesca Anima Peregrina, composto tra il 1494 e il 1515.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

I dati biografici su Tommaso Sardi sono ricavabili principalmente dall’autocommento all’Anima Peregrina (Firenze, Archivio Domenicano di Santa Maria Novella, ms. I B 59, cc. 13r-192r) e dalle cronache conventuali di Santa Maria Novella.

Nacque a Firenze il 25 luglio 1458[1] da Matteo Sardi e da una figlia di Matteo Pandolfini. Fu battezzato con il nome di Tommaso e fu votato a entrare nell’Ordine domenicano già prima della sua nascita[2]. Una volta entrato nel convento di Santa Maria Novella, fu forse allievo del poeta Domenico da Corella, incaricato del commento pubblico della Commedia nel 1469-1470. Durante la quaresima del 1485, fu incaricato di predicare a Prato[3]. Ottenne il baccellierato nel 1486 e il decanato verso la fine del 1486 o l’inizio del 1487.[4][5]

Il 5 novembre 1489 iniziò a compilare l’inventario della biblioteca del Convento di Santa Maria Novella[6], in seguito alla visita del maestro dell'Ordine Gioacchino Torriani (settembre-ottobre 1489).

Il 9 marzo 1494 iniziò la composizione dell’Anima Peregrina, che lo impegnò fino all’ottobre 1515. Nonostante la cacciata di Piero il Fatuo il 9 novembre 1494, Sardi rimase fedele ai Medici, anche se interruppe temporaneamente la stesura dell’opera. Il 23 maggio 1498 fu tra i frati incaricati di spogliare Girolamo Savonarola dell’abito domenicano al momento della sua condanna a morte[7].

Nel 1500 e nel dicembre 1506, Sardi fu eletto priore del Convento di Santa Maria Novella. Nel settembre 1507 fu eletto «camarario et sindacho» del monastero.

Il 25 marzo 1511, Sardi consegnò ufficialmente una copia del poema – l’attuale Banco Rari 17 della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze – alle autorità politiche fiorentine e a Pier Soderini, gonfaloniere a vita. Nell’autocommento, Sardi dichiara di aver portato un’altra copia dell’opera contenente il «saggio del comento»  – l’attuale cod. Corsiniano 612 – al già eletto papa Leone X, in presenza dei cardinali Lorenzo Pucci e Francesco Minerbetti. L’incontro dovrebbe essere avvenuto tra il settembre 1513 e l’ottobre 1515.

Nell’ottobre 1515, fu eletto priore del Convento per la terza volta. Morì, mentre era ancora in carica, al ritorno da un viaggio a Roma, il 27 ottobre 1517.

Nonostante alcune menzioni nei paratesti dell’Anima Peregrina, non sono sopravvissute altre sue opere oltre all’Inventario e al poema.

L'Anima Peregrina[modifica | modifica wikitesto]

L’Anima Peregrina è un poema allegorico-didattico in terza rima, diviso in tre libri e costituito da 100 capitoli. Il primo e il terzo libro sono composti da 35 capitoli ciascuno, mentre il secondo libro è composto da 30 capitoli. Il numero delle terzine è fisso per ciascun capitolo: 33 terzine per i capitoli del primo e terzo libro (tranne i capitoli I 17 e I 23, che hanno rispettivamente 34 e 32 terzine); 50 per quelli del secondo libro (eccetto i capitoli II 1 e II 4 che hanno 48 terzine). Il poema contiene un totale di 11.528 endecasillabi.

L'opera è tramandata da 5 testimoni:

  • SMN (Firenze, Archivio Domenicano di Santa Maria Novella, ms. I B 59), il codice autografo di Sardi, contenente un commento d'autore dal capitolo terzo del libro I fino al capitolo trentacinquesimo del libro III (cc. 13r-192r);
  • M (Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, ms. Banco Rari 17);
  • S (Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, ms. Banco Rari 46);
  • L (Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, ms. Pluteo 41 24);
  • C (Roma, Biblioteca Corsiniana e dei Lincei, ms. Corsiniano 612 / 55 K 1), codice contenente un ampio commento del solo primo capitolo del libro I (cc. 15r-51v).

Il primo a pubblicarne degli estratti fu Vincenzio Fineschi, che nel Saggio di un poema inedito intitolato 'Anima Peregrina', estratto da un codice della Libreria del Convento di Santa Maria Novella (1782), mise a stampa le rubriche, svariati brani (dai capp. 1, 17, 21, 22 e 23 del I libro; dai capp. 10, 11, 13, 26 e 30 del II libro; dai capp. 1, 6, 10, 15, 16, 17, 19, 23, 26, 34 e 35 del III libro) e ampi stralci dei testi introduttivi dal codice SMN. Nel 1910 Alfredo Bianconi inserì nel suo Girolamo Savonarola giudicato da un suo contemporaneo i capp. 10-13 del II libro e il relativo autocommento, nuovamente dal codice SMN. Nel 1929 Margaret Rooke pubblicò la trascrizione semidiplomatica dei primi 23 capitoli del I libro dal codice M. Nel 2002 apparve sulla Miscellanea Marciana l’estratto della tesi di laurea di Chiara Nardello, con una ricca appendice contenente la trascrizione di parte dei capp. 21 e 22 del I libro dal codice SMN e il relativo autocommento. Nel 2021 Alessandro Ferri ha discusso presso l’Università per Stranieri di Perugia una tesi di dottorato dal titolo L’Anima Peregrina di Tommaso Sardi OP. Edizione critica e commento, con la supervisione del prof. Daniele Piccini. La tesi comprende l’edizione critica del poema sulla base dei testimoni esistenti e un commento che riporta ampi stralci delle glosse originali di Sardi.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il giorno è riferito da Sardi nell'autocommento: «nacque per san Iacopo» (glossa a a II 5 46-48). L’anno 1458 è condiviso dagli interpreti, sulla scorta del passo del proemio I in cui l’autore afferma «quasi già giunti, chome dixe el mio dilecto maestro nel principio del suo primo libro nel mezo del canmin di nostra vita [...] assaltai la presente scordante musica et caffeggiante arismeticha» (cfr. Nardello 2002, p. 119 e p. 140, n. 2). Si ricordi che l’opera fu iniziata il 9 marzo 1494 (1493, secondo il calendario fiorentino; la data è riportata alla c. 192r di SMN e alle cc. 210v di M, 202v di S e 199v di C).
  2. ^ La glossa dell'autocommento a II 5 46-48 è esplicita: «qui è da sapere chome l’auctore si chiamò Thomaso, et [...] mai mutò nome benché fussi religioso. [...] Quando la madre era gravida di lui et udendo messa nella cappella di san Tomaso d’Aquino in Sancta Maria Novella et dando grande movimento et alteratione alla madre di non dovere sopragiungnerli el parto qui, la botò a san Tomaso se gli era mastio di porli nome Thomaso et farlo religioso del suo habito et così fu».
  3. ^ L’episodio è narrato nell’autocommento (glossa a I 24 67-69).
  4. ^ Luca Giuseppe Cerracchini, Catalogo generale de’ teologi dell’eccelsa Università fiorentina dalla sua fondazione sino all’anno 1725, Firenze, Michele Nestenus, 1725, p. 26.
  5. ^ Luca Giuseppe Cerracchini, Fasti teologali, ovvero notizie istoriche del collegio de’ teologi della sacra Università fiorentina dalla sua fondazione sino all’anno 1738, Firenze, Francesco Moücke, 1738, p. 198.
  6. ^ Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, ms. Conv. Soppr. F.VI.294; edizioni moderne in Orlandi Stefano, La Biblioteca di S. Maria Novella in Firenze dal sec. XIV al sec. XIX, Firenze, Il Rosario, 1952, pp. 25-75, e Pomaro Gabriella, Censimento dei manoscritti della biblioteca di S. Maria Novella, parte II: secoli XV-XVI in., in «Memorie Domenicane», n. s., 13 (1982), pp. 315-353.
  7. ^ La fonte è l’autocommento a II 13 56: «l’auctore, quando fra Ieronimo fu degradato, sempre gli stette appresso, perché hebbe in commissione da’ commissari del papa, cioè el generale [Gioacchino Torriani, generale dei Domenicani dal 1487 al 1500] e ’l Romolino facto poi cardinale [lo spagnolo Francisco de Remolins, al tempo commissario apostolico, cardinale dal 1503], che lui insieme con uno maestro Bastiano Buontempi [priore del Convento di Santa Maria Novella dal febbraio 1496], frati di Sancta Maria Novella, dovessino adomandar l’abito a fra Ieronimo et a’ compagni; et così feciono; et questo fu mentre andavono a morire a capo le scale del palazo dove si suggiellono le lectere della Signoria. Quivi rendé l’abito, poi l’auctore el seghuitò sempre perfino fu degradato et condemnato a morte».

Bibliografia essenziale[modifica | modifica wikitesto]

  • Bianconi Alfredo, Girolamo Savonarola giudicato da un suo contemporaneo. Documenti inediti di Tommaso Sardi, Roma, Loescher, 1910.
  • Ferri Alessandro, L’Anima Peregrina di Tommaso Sardi OP. Edizione critica e commento, tesi di dottorato, XXXIII ciclo, tutor prof. Daniele Piccini, Università per Stranieri di Perugia, 2021.
  • Marino Eugenio, G. Savonarola ed il poeta Feo Belcari nel poema dantesco «Anima Peregrina» del domenicano fra Tommaso Sardi (m. 1517), in «Memorie Domenicane», n. s., 33 (2002), pp. 1-94.
  • Nardello Chiara, “Anima Peregrina”. Il viaggio dantesco del domenicano Tommaso Sardi, in «Miscellanea marciana», 17 (2002), pp. 119-176.
  • Reichenbach Giulio, Sardi, Tommaso, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, 1936.
  • Romagnoli Giovanni, Frate Tommaso Sardi e il suo poema inedito dell’Anima Pellegrina, in «Il Propugnatore», XVIII, parte II, 1885, pp. 289-333.
  • Rooke Margaret R., De anima peregrina poema di fra Tommaso Sardi domenicano del convento di Santa Maria Novella in Firenze. Transcribed from the Magliabechian ms. 1,87, of the Biblioteca Nazionale in Florence, with a preface by Margaret Rooke, in «Smith College Studies in Modern Languages», vol. 10, n. 4, 1929.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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