Tomislavo Karađorđević

Tomislavo di Jugoslavia
Il principe Tomislavo di Jugoslavia nel 1994
Principe di Jugoslavia
Stemma
Stemma
NascitaBelgrado, 19 gennaio 1928
MorteTopola, 12 luglio 2000
Luogo di sepolturaChiesa di San Giorgio
DinastiaKarađorđević
PadreAlessandro I di Jugoslavia
MadreMaria di Romania
ConiugiMargherita di Baden
Linda Mary Bonney
FigliNicola
Caterina
Giorgio
Michele

Tomislavo Karađorđević (Belgrado, 19 gennaio 1928Topola, 12 luglio 2000) è stato un principe serbo, secondogenito di Alessandro I di Iugoslavia e di Maria di Romania e quindi fratello minore di Pietro II di Iugoslavia.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Infanzia ed esilio[modifica | modifica wikitesto]

Venne battezzato, con acqua dei fiumi Danubio, Vardar e del Mare Adriatico, il 25 gennaio in un salone del Palazzo Nuovo a Belgrado: tra i padrini, rappresentato per procura, re Giorgio V del Regno Unito. Studiò dapprima nel palazzo di Belgrado, per poi studiare dal 1937 al 1941 alla scuola di Sandroyd Cobham, in Inghilterra, poi alla Oundle School dal 1941 al 1946 ed infine al Clare College fino al 1947.

Verso la fine della guerra, per le pressioni dal Primo ministro britannico Winston Churchill, il re Pietro II passò i suoi poteri ad un comitato di reggenza controllato dal leader comunista Josip Broz Tito, che impose all'Assemblea Costituente l'abolizione della monarchia (29 novembre 1945) e che l'8 marzo 1947 annullò la cittadinanza e confiscò ogni bene alla famiglia reale.

Dopo Cambridge, il principe Tomislavo decise di dedicarsi alla coltivazione della frutta: mentre studiava all'università lavorò d'estate, impiegandosi in un frutteto nel Kent. Nel 1950 comprò un podere nell'ovest del Sussex e successivamente si specializzò nella coltivazione delle mele, possedendo alla fine 17.000 alberi su 80 ettari di terra.

Attività pubblica[modifica | modifica wikitesto]

Il principe Tomislavo fu molto attivo verso gli emigrati serbi, organizzando numerose celebrazioni ed incontri nel suo podere e partecipando ad organizzazioni ed iniziative umanitarie. Fu presidente del Comitato jugoslavo d'aiuto ai soldati anziani, protettore della chiesa lazarica a Birmingham e presidente del comitato per il restauro del monastero di Hilandar sul Monte Athos. Era inoltre un alto membro del Venerabile Ordine di San Giovanni.

Durante lo scisma della Chiesa ortodossa serba, durato dagli anni sessanta fino al 1992, si schierò fermamente con il Patriarca di Belgrado, sostenendolo pubblicamente con l'emigrazione serba.

Ritorno in patria[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1990 rifiutò l'offerta del Partito Democratico di essere il loro candidato presidenziale nelle prime elezioni del dopoguerra previste per dicembre di quell'anno. Fu infatti il primo membro della famiglia reale che si trasferì permanentemente in Serbia, all'inizio del 1992, scegliendo come propria residenza il complesso della Fondazione Pietro I a Oplenac, presso Topola, che presto divenne la meta di tutti coloro che desideravano venire a contatto personalmente con il principe, ultimo figlio vivente del re Alessandro I.

Presto si trasformò in una figura altamente popolare, particolarmente per le sue frequenti visite ai soldati serbi nella Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina e nella Repubblica Serba di Krajina e per i sussidi che erogava assieme alla moglie, la principessa Linda. Ci furono iniziative affinché divenisse principe della Bosnia-Erzegovina serba, che tuttavia furono rifiutate dai politici locali.

Dopo aver pubblicamente accusato l'allora presidente Slobodan Milošević di avere "tradito" la repubblica serba di Krajina, dopo il fallimento dell'operazione militare "tempesta" all'inizio di agosto del 1995, la sua presenza sui media fu drasticamente ridotta. I cinque ultimi anni della sua vita furono segnati da una battaglia contro una malattia terminale: tuttavia rifiutò le possibilità di farsi operare all'estero quando le forze della NATO cominciarono a bombardare la Repubblica Federale di Iugoslavia il 24 marzo 1999, scegliendo di rimanere a vivere assieme alla nazione, visitando i luoghi bombardati persino quand'era seriamente malato.

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Morì il 12 luglio 2000, giorno dei santi Pietro e Paolo per il calendario giuliano, santi patroni della cripta della chiesa di San Giorgio, pantheon della famiglia reale serba, dove venne sepolto anch'esso, dopo un funerale celebrato alla presenza di molte migliaia di persone.

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Il principe Tomislavo si sposò il 7 giugno 1952 a Salem nel Baden con la principessa Margherita di Baden. Divorziarono e nel 1982 si risposò con Linda Mary Bonney. Ha avuto dalle mogli quattro figli.

  • Principe Nicola (1958), ha sposato Ljiljana Licanin e ha una figlia, principessa Maria.
  • Principessa Caterina (1959), ha sposato Sir Desmond de Silva (divorziato) e ha una figlia, Victoria de Silva.
  • Principe Giorgio (1984), ha sposato Fallon Rayman.
  • Principe Michele (1985), ha sposato Ljubica Ljubisavljević e ha due figlie, principessa Natalia e principessa Isidora.

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Aleksandar Karađorđević, principe di Serbia Príncipe Karađorđe Petrović  
 
Jelena Jovanović  
Pietro I di Serbia  
Persida Nenadović Voivoda Jevrem Nenadović  
 
Jovanka Milovanović  
Alessandro I di Jugoslavia  
Nicola I del Montenegro Mirko Petrović-Njegoš, Granduca di Grahovo  
 
Anastasija Martinović  
Zorka del Montenegro  
Milena Vukotić Voivoda Petar Šćepanov Vukotić  
 
Jelena Voivodić  
Tomislavo di Jugoslavia  
Leopoldo di Hohenzollern-Sigmaringen Carlo Antonio di Hohenzollern-Sigmaringen  
 
Giuseppina di Baden  
Ferdinando I di Romania  
Antonia di Portogallo Ferdinando II del Portogallo  
 
Maria II di Portogallo  
Maria di Romania  
Alfredo di Sassonia-Coburgo-Gotha Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha  
 
Vittoria del Regno Unito  
Maria di Edimburgo  
Maria Aleksandrovna di Russia Alessandro II di Russia  
 
Maria d'Assia e del Reno  
 

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze jugoslave[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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