Tomáš Berdych

Tomáš Berdych
Tomáš Berdych nel 2019
Nazionalità Bandiera della Rep. Ceca Rep. Ceca
Altezza 196 cm
Peso 91 kg
Tennis
Termine carriera 16 novembre 2019
Carriera
Singolare1
Vittorie/sconfitte 640-342 (65,17%)
Titoli vinti 13
Miglior ranking 4º (18 maggio 2015)
Risultati nei tornei del Grande Slam
Bandiera dell'Australia Australian Open SF (2014, 2015)
Bandiera della Francia Roland Garros SF (2010)
Bandiera del Regno Unito Wimbledon F (2010)
Bandiera degli Stati Uniti US Open SF (2012)
Altri tornei
 Tour Finals SF (2011)
 Giochi olimpici QF (2004)
Doppio1
Vittorie/sconfitte 103-112 (47,91%)
Titoli vinti 2
Miglior ranking 54º (10 Aprile 2006)
Risultati nei tornei del Grande Slam
Bandiera dell'Australia Australian Open QF (2005)
Bandiera della Francia Roland Garros 2T (2005)
Bandiera del Regno Unito Wimbledon 2T (2005)
Bandiera degli Stati Uniti US Open 2T (2004)
Altri tornei
 Giochi olimpici 2T (2012)
Palmarès
 Coppa Davis
Argento Coppa Davis 2009
Oro Coppa Davis 2012
Oro Coppa Davis 2013
 World Team Cup
Argento World Team Cup 2007
Argento World Team Cup 2012
 Laver Cup
Oro Laver Cup 2017
 Hopman Cup
Oro Hopman Cup 2012
1 Dati relativi al circuito maggiore professionistico.
Statistiche aggiornate al Definitivo

Tomáš Berdych (ascolta; Valašské Meziříčí, 17 settembre 1985) è un ex tennista ceco.

Divenuto professionista nel 2002, ha raggiunto il suo miglior ranking ATP il 18 maggio 2015, quando è diventato nº4 del mondo.[1]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Berdych è divenuto professionista nel 2002, dopo la vittoria di due tornei Futures della Repubblica Ceca battendo Pavel Šnobel nella finale del torneo F8 per 6-2, 6-3 e Ladislav Chramosta per 6-4, 6-3 nel torneo F5.

Nel 2003 Berdych vinse tre tornei Futures categoria F5, contro Peter Clarke 6-1, 6-4, nel challenger di Budaors contro Ivajlo Trajkov 6-2, 6-3 e nel challenger di Graz Julian Knowle 6-4, 5-7, 6-2. Raggiunge anche la finale del torneo F1 del Regno Unito perdendo però contro Wesley Moodie 6(5)–7, 6(5)–7. Raggiunse inoltre sei semifinali. Vinse inoltre il suo primo match dell'ATP Tour nello US Open contro Tomas Behrend 5-7, 6-3, 6-2, 6-3 ma perse al secondo turno contro Juan Ignacio Chela 6-2, 1-6, 4-6, 3-6.

Nel 2004 Berdych si concentrò sui challenger e nell'ATP Tour. Nei challenger vinse a Besançon contro Julien Benneteau 6-3, 6-1 e a Braunschweig contro Daniel Elsner 4-6, 6-1, 6-4. Nell'ATP Tour iniziò con una vittoria agli Australian Open 2004 battendo Nicolas Mahut 6-4, 6-2, 5-7, 6-3 prima di perdere con la testa di serie numero 4 Andre Agassi 0-6, 2-6, 4-6. Vinse inoltre con Galo Blanco, Björn Phau e Potito Starace nel circuito ATP. Debuttò al Roland Garros nel 2003 e a Wimbledon nel 2002, ma perse subito al primo turno.

Successivamente prese parte al torneo olimpico di Atene. Dopo la vittoria al primo turno contro Florian Mayer per 6-3, 7-5 Berdych sconfisse il numero 1 al mondo Roger Federer 4-6, 7-5, 7-5 nonostante una serie di sole cinque vittorie nel circuito ATP. Al terzo turno sconfisse la testa di serie nº15 Tommy Robredo 7–6(2), 4-6, 8-6 e fu poi eliminato nei quarti da Taylor Dent 6-4, 6-1.

Dopo i buoni risultati di Atene raggiunse il quarto turno agli US Open battendo Jonas Björkman 6-3, 2-6, 6-2, 1-6, 6-3, Tuomas Ketola 6-3, 7–6(1), 6-3 e Michail Južnyj 2-6, 6-1, 6-3, 4-6, 6-1, prima di perdere contro Tommy Haas 6(6)–7, 1-6, 5-7. Il 2004 fu l'anno del primo torneo vinto, a Palermo, dopo avere sconfitto David Ferrer 7-5, 6-4 in semifinale e Filippo Volandri 6-3, 6-3 in finale.

2010: Finale a Wimbledon[modifica | modifica wikitesto]

Berdych inizia l'anno al torneo di Brisbane, dove raggiunge le semifinali prima di perdere contro il futuro campione Andy Roddick 6-1, 3-6, 4-6. Viene poi sconfitto al secondo turno nel torneo di Sydney da Peter Luczak e agli Australian Open da Evgenij Korolëv.

Inanella poi una serie di tre quarti di finale: nel SAP Open perde contro Andy Roddick 6(5)–7, 6(5)–7, al torneo di Memphis viene battuto da Ernests Gulbis 6-3, 3-6, 6(3)–7 e nel primo Master dell'anno, a Indian Wells, da Rafael Nadal 4-6, 6(4)–7 dopo avere battuto Fernando Verdasco 6-0, 6-3.

A Miami elimina la testa di serie nº1 Roger Federer 6-4, 6(3)–7, 7–6(6) nei sedicesimi dopo avere salvato un match-point sul servizio di Federer nel tie-break decisivo sul punteggio di 6-5, vincendolo poi per 8-6. Con la vittoria, la seconda contro lo svizzero, pone fine ad una serie di otto sconfitte consecutive subite. Nei quarti di finale batte Fernando Verdasco 4-6, 7–6(5), 6-4 e in semifinale elimina Robin Söderling con il punteggio di 6-2, 6-2, ma perde in finale contro Andy Roddick 5-7, 4-6.

Berdych ha raggiunto la semifinale del Roland Garros, perdendo contro Robin Söderling (giustiziere del campione uscente Roger Federer) solo al quinto set con il punteggio di 3-6, 6-3, 7-5, 3-6, 3-6. Nel corso del torneo Berdych ha battuto Michail Južnyj nei quarti per 6-3 6-1 6-2, Andy Murray negli ottavi e John Isner al quarto turno.

A Wimbledon il ceco passa facilmente il primo turno battendo il kazako Golubev in tre set con il punteggio di 7-6 6-2 6-2, confermando l'ottimo momento di forma. Anche al secondo turno non ci sono grosse difficoltà per Berdych, che sempre in tre set batte il tedesco Benjamin Becker con il punteggio di 7-5, 6-3, 6-4.

Il terzo turno non è facile per Berdych che, per avere la meglio sull'uzbeco Denis Istomin, deve lottare per cinque set con il risultato finale di 6-7 7-6 6-7 6-3 6-4; ottiene così l'accesso negli ottavi di finale. La giornata degli ottavi di finale non inizia particolarmente bene per il tennista ceco, che nel set di apertura soffre contro il tedesco numero 100 del mondo Daniel Brands. Il tedesco effettua il break sul 5-4, e vince il parziale con il punteggio di 4-6. ma il ceco non si arrende e domina il tiebreak del secondo set per sette punti a uno, rientrando in partita. Il terzo set sorride al numero 13 del ranking, che si impone sul tedesco Brands con il punteggio di 7-5. Il quarto set lo porta a casa facilmente Berdych con il punteggio di 6-3.

Nei quarti affronta la testa di serie numero uno Roger Federer, già battuto da Berdych nel loro ultimo incontro disputato a Miami e qui, a sorpresa, nuovamente sconfitto con il punteggio di 6-4, 3-6, 6-1, 6-4. Raggiunge così la semifinale a Wimbledon e inanella una mini-serie di due semifinali consecutive nei tornei dello Slam, record personale. Battendo il serbo Novak Đoković con il punteggio di 6-3, 7-6, 6-3 ottiene il pass per la finale, dove affronta Rafael Nadal: 23 anni dopo Ivan Lendl un tennista ceco è di nuovo in finale a Wimbledon. Pochissime volte, inoltre, una testa di serie così bassa, 12, ha raggiunto la finale a Londra. Nonostante un gran match si arrende in finale allo spagnolo in tre set, con il punteggio di 3-6, 5-7, 4-6. Si dimostra comunque un gran giocatore, nonostante il suo servizio e il suo dritto (armi che gli hanno permesso di vincere contro il numero 1 del mondo Roger Federer) non gli siano stati di grande aiuto contro la forza devastante dello spagnolo.

Dopo la finale persa sull'erba inglese il ventiquattrenne ceco è tornato ad allenarsi sul cemento in vista degli US Open. Nella Rogers Cup di Toronto Berdych viene battuto ai quarti di finale dal numero due del mondo Roger Federer. Il ceco esce a testa alta con il punteggio finale di 6-3 5-7 7-6. Successivamente Berdych prende parte al torneo di Cincinnati, dove batte con un doppio 6-4 il francese Paul-Henri Mathieu.

2011: Sesto titolo in carriera e Semifinale al Masters[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2011 Berdych si conferma pressoché sugli stessi livelli raggiunti l'anno precedente, chiudendo la stagione al numero 7 dell'ATP World Tour 2011. Pur senza ripetere gli stessi exploit dell'anno precedente la stagione è giocata dal tennista ceco a un livello mediamente più elevato, superando per la prima volta in carriera la quota di cinquanta vittorie stagionali.

Berdych inizia la stagione al Chennai Open dove perde in semifinale da Stan Wawrinka. Agli Australian Open arriva fino ai quarti, dopo avere battuto vari giocatori tra cui Philipp Kohlschreiber, Richard Gasquet e Fernando Verdasco. Qui viene eliminato in tre set da Novak Đoković.

Poi prende parte a vari tornei come Rotterdam perdendo ai quarti contro Jo-Wilfried Tsonga, a Marsiglia dove viene eliminato nuovamente ai quarti da Marin Čilić e al Dubai Tennis Championships quando a eliminarlo è ancora Novak Đoković. A Indian Wells viene eliminato in quarto turno da Stan Wawrinka, mentre a Miami avanza fino ai quarti di finale, dove perde contro Rafael Nadal 2-6, 6-3, 3-6.

L'esordio stagionale sulla terra battuta è deludente: a Montecarlo viene estromesso al terzo turno da Ivan Ljubičić con il netto punteggio di 4-6, 2-6. Sia a Madrid che a Roma raggiunge i quarti di finale. In preparazione al Roland Garros Berdych gioca anche il torneo ATP 250 di Nizza, dove raggiunge la semifinale. Al Roland Garros non riesce nemmeno a superare il primo turno contro il tennista francese Robert Stephane.

Ad Halle viene eliminato in semifinale da Philipp Petzschner. A Wimbledon si presenta come uno dei favoriti in quanto finalista della passata stagione. Dopo avere superato i primi tre turni senza perdere nemmeno un set e concedendo solo ventuno game agli avversari, il ceco viene eliminato a sorpresa dal tennista statunitense Mardy Fish.

A Bastad il ceco perde in semifinale dal padrone di casa Robin Söderling. A Montréal Berdych è eliminato ai quarti di finale da Janko Tipsarević, mentre a Cincinnati si ritira in semifinale contro Novak Đoković per un problema alla spalla. Agli US Open il ceco ha lo stesso dolore che lo aveva afflitto a Cincinnati ed è costretto a ritirarsi al terzo turno contro Janko Tipsarević.

Quasi un mese dopo Berdych vince il suo unico torneo dell'anno, il China Open, battendo in finale Marin Čilić in tre set per 3-6, 6-4, 6-1. A Shanghai perde invece al terzo turno da Feliciano López, dopo avere battuto nel turno precedente il proprio connazionale Radek Štěpánek.

L'ultima fase della stagione inizia in modo pessimo per Berdych: a Basilea viene battuto al primo turno da Kei Nishikori. Berdych però si riscatta sin dalla settimana successiva e finisce la stagione in crescendo con due semifinali: una al BNP Paribas Masters, dove viene eliminato da Roger Federer, l'altra alle ATP World Tour Finals, stavolta sconfitto da Jo-Wilfried Tsonga.

2012: Due titoli e Semifinale agli US Open[modifica | modifica wikitesto]

Berdych inizia il 2012 agli Australian Open. Nei primi tre turni il ceco vince agevolmente contro Albert Ramos Viñolas, Olivier Rochus e Kevin Anderson perdendo un solo set. Agli ottavi Berdych elimina un ottimo Nicolás Almagro che costringe il ceco a vincere tre set al tie-break: 4-6, 7–6(5), 7–6(3), 7–6(2) . Ai quarti però il ceco viene sconfitto da Rafael Nadal, dopo avere vinto il primo set, con un punteggio di 7–6(5), 6(6)–7, 4-6, 3-6.

Successivamente vince Montpellier battendo il padrone di casa Gaël Monfils per 6-2, 4-6, 6-3. A febbraio gareggia a Rotterdam perdendo in semifinale contro Juan Martín del Potro e a Dubai battuto ai quarti da Andy Murray. A Indian Wells viene eliminato da Nicolás Almagro agli ottavi. Segue un'altra deludente prestazione a Miami, sconfitto al secondo turno da Grigor Dimitrov. La stagione sulla terra battuta comincia bene, con una semifinale persa contro il numero uno del mondo Novak Đoković per 6-4,3-6,2-6 e una finale molto combattuta a Madrid contro Roger Federer persa in tre set con il punteggio di 6-3, 5-7, 5-7. Agli Internazionali D'Italia viene sconfitto da Rafael Nadal ai quarti 4-6, 5-7. A Düsseldorf viene sconfitto in finale da Janko Tipsarević.

Berdych si presenta in ottime condizioni all'Open di Francia 2012. Il ceco elimina facilmente nei primi due turni Dudi Sela e Michaël Llodra, sconfiggendo entrambi i tennisti in tre set. Tuttavia al terzo turno incontra non poche difficoltà contro Kevin Anderson, che mette in crisi il ceco grazie alla sua potenza e al suo servizio. Berdych vince il primo set 6-4, ma poi si fa rimontare e superare dal tennista sudafricano che passa in vantaggio. Ma il ceco mantiene i nervi saldi e si aggiudica il match dopo quasi quattro ore vincendo i due set successivi, entrambi con il punteggio di 6-4. Tuttavia Berdych perde agli ottavi di finale da Juan Martín del Potro con il punteggio di 6(6)–7, 6-1, 3-6, 5-7.

Ad Halle viene eliminato da Tommy Haas ai quarti in tre set. A Wimbledon esce a sorpresa dal torneo per mano di Ernests Gulbis perdendo in tre set, con un triplo 6-7. Alle Olimpiadi di Londra 2012 conferma il suo periodo di crisi perdendo nuovamente al primo turno dal tennista belga Steve Darcis con il punteggio di 4-6, 4-6. Alla Rogers Cup e a Cincinnati viene eliminato in entrambe le occasioni agli ottavi di finale rispettivamente da Richard Gasquet e Milos Raonic. A Winston-Salem Berdych arriva in finale dopo aver battuto anche Steve Darcis, che lo aveva eliminato ai Giochi Olimpici. Qui viene sconfitto da John Isner, che batte il ceco al terzo set finito 6(9)–7.

Tomáš Berdych allo US Open 2012

Allo US Open 2012 il tennista ceco supera agevolmente i primi quattro turni, perdendo un solo set contro l'americano Sam Querrey al terzo turno; negli altri match Berdych batte David Goffin, Jürgen Zopp e Nicolás Almagro. Ai quarti il ceco incontra il numero 1 Roger Federer. Nel primo set lo svizzero va avanti 3-1, ma Berdych recupera e si porta 4-3. La partita prosegue fino al tie-break che si aggiudica il ceco per sette punti a uno. Nel secondo set Berdych ottiene in apertura il break, che Federer non riuscirà più a recuperare: il secondo parziale viene così vinto da Berdych per 6-4. Nel terzo set lo svizzero subisce nuovamente un break e Berdych coglie l'occasione per salire 3-2 con servizio. Qui Federer tira fuori il miglior tennis vincendo quattro game di fila e aggiudicandosi il game per sei giochi a tre. Nel sesto game del quarto parziale lo svizzero perde il servizio e consegna la partita al ceco, che vince l'ultimo set con il punteggio di 6-3. In semifinale, la prima dell'anno in una prova del Grande Slam, il ceco viene sconfitto dallo scozzese Andy Murray con il punteggio di 7-5, 2-6, 1-6, 6-7.

La settimana successiva Berdych è in Argentina per prendere parte alle semifinali di Coppa Davis: il doppio successo ottenuto in singolare rispettivamente contro Juan Mónaco e Carlos Berlocq, unitamente alla vittoria conseguita in doppio con il compagno Radek Štěpánek, consentono alla Repubblica Ceca di raggiungere la finale.

Berdych prende in seguito parte alla tournée asiatica, partecipando al torneo di Tokyo e al masters 1000 di Shanghai. A Tokyo viene eliminato in quarti di finale da Kei Nishikori 5-7 4-6, dopo avere battuto nei primi due turni il francese Benoît Paire e il colombiano Alejandro Falla. A Shanghai elimina dapprima Andreas Seppi con un doppio 6-3 e al terzo turno ha ragione dell'americano Sam Querrey, che batte con il punteggio di 6-2, 6-7, 6-4. Nei quarti di finale sconfigge Jo-Wilfried Tsonga con il risultato di 6-3 7-6. La sua corsa termina in semifinale, dove è costretto ad arrendersi a Novak Đoković per 3-6 4-6.

Al torneo di Stoccolma Berdych si aggiudica il secondo torneo della stagione, l'ottavo in carriera: dopo avere eliminato Jürgen Zopp al secondo turno, Michail Južnyj ai quarti di finale e Nicolás Almagro in semifinale, Berdych vince in finale contro Jo-Wilfried Tsonga per 4-6, 6-4, 6-4, recuperando un set e un break di svantaggio. Raggiunge poi i quarti di finale a Parigi, dove viene sconfitto da Gilles Simon con un doppio 6-4. Alle Finals non riesce a superare il round robin, battuto da Đoković e Murray; riesce comunque a conquistare una vittoria contro Tsonga.

Chiude la stagione conquistando la Coppa Davis. Nel primo incontro di singolare supera in cinque set Nicolás Almagro, vince poi il doppio in coppia con e Radek Štěpánek e perde il suo secondo incontro in singolare contro David Ferrer in tre set.

2013: tre finali[modifica | modifica wikitesto]

Comincia la nuova stagione sul cemento degli Australian Open. Giunge facilmente agli ottavi di finale, superando in successione Michael Russell, il francese Guillaume Rufin e Jürgen Melzer. Agli ottavi supera il sudafricano Kevin Anderson per 6-3 6-2 7-6. Nei quarti però incontra la prima testa di serie, Novak Đoković, da cui viene battuto per 6-1 4-6 6-1 6-4.

Agli inizi di febbraio è impegnato nella sfida di Coppa Davis contro la Svizzera, in cui vince i due singolari, rispettivamente contro Henri Laaksonen e Stan Wawrinka. È protagonista anche nel doppio, in coppia con Lukáš Rosol, vinto dopo una battaglia terminata solo 24-22 al quinto set contro la coppia svizzera e durato oltre sette ore.

Nel torneo indoor di Marsiglia arriva in semifinale, dove viene sconfitto da Jo-Wilfried Tsonga per 3-6 7-6 6-4. La settimana successiva ripete lo stesso risultato anche in quel di Dubai, battendo in semifinale Federer in tre set. In finale però perde contro Novak Đoković per 7-5 6-3.

Nel primo Masters 1000 dell'anno, il torneo di Indian Wells, arriva fino alle semifinali, dove viene sconfitto con il punteggio di 6-4 7-5 da Nadal. Due settimane dopo, a Miami, giunge fino ai quarti di finale, perdendo dal numero 8 del seeding Richard Gasquet con un doppio 6-3.

Ad aprile, nel Masters 1000 di Monte Carlo, riceve un bye al primo turno; al secondo supera senza troppe difficoltà lo spagnolo Marcel Granollers. Al terzo turno viene sconfitto da Fabio Fognini per 6-4 6-2. Stessa sorte gli tocca anche a Barcellona, dove a sconfiggerlo è però Tommy Robredo con il punteggio di 3-6 7-6 6-3. A maggio, nel masters 1000 di Madrid, supera tra gli altri il numero 2 del mondo Andy Murray, arrivando così in semifinale. Qui perde contro lo svizzero Stan Wawrinka 6-3 4-6 6-4.

La settimana successiva, agli Internazionali d'Italia, ripete il medesimo risultato. Ai quarti prende la sua rivincita su Đoković, battendolo in una straordinaria rimonta: sotto per 2-6 2-5, riesce a conquistare il secondo set per 7-5 e il terzo con il punteggio 6-4. In semifinale si arrende al campione uscente Nadal per 6-2 6-4. Al Roland Garros perde sprecando molte occasioni contro Gaël Monfils al primo turno, con il punteggio di 7–6(8), 6-4, 6(3)–7, 6(4)–7, 7-5.

Comincia la sua stagione sull'erba sui prestigiosi campi del Queen's, dove perde però ai quarti contro Marin Čilić per 7-5 7-6.

A Wimbledon supera il primo turno battendo Martin Kližan in tre set facili. Al secondo turno l'ostacolo è il tedesco Daniel Brands, superato per 7-6 6-4 6-2. Ai sedicesimi di finale incontra Kevin Anderson, che batte al quarto set. Agli ottavi affronta e batte in quattro set l'australiano Bernard Tomić con il punteggio di 7-6 6-7 6-4 6-4. Ai quarti di finale si rinnova la sfida con il numero uno al mondo Nole Đoković, che ancora una volta lo batte per 7-6 6-4 6-3. Assieme a Radek Štěpánek, sia nel doppio che nel singolo, porta la Repubblica Ceca alla vittoria della seconda Coppa Davis, battendo la Serbia per 3-2, sebbene la finale si tenga fuori casa.

2014: semifinale agli Australian Open in singolare e secondo titolo in doppio[modifica | modifica wikitesto]

Nel primo torneo dell'anno, a Doha, conquista il secondo titolo della carriera in doppio, in coppia con Jan Hájek.

Agli Australian Open raggiunge per la prima volta in carriera le semifinali battendo David Ferrer con il punteggio di 6-1 6-4 2-6 6-4. In semifinale però viene sconfitto da Stan Wawrinka in quattro set con il punteggio di 6-3, 6(1)–7, 7–6(3), 7–6(4). Il 16 febbraio il tennista ceco riesce a conseguire il nono trofeo in singolare, l'ABN AMRO World Tennis Tournament, battendo in semifinale Ernests Gulbis, e in finale Marin Čilić con il punteggio di 6-4, 6-2.

Raggiunge per il secondo anno consecutivo la finale di Dubai, ma viene superato da Roger Federer. Raggiunge per la seconda volta in carriera la semifinale a Miami ma, a causa di una gastroenterite, non può scendere in campo contro Nadal. La terza finale dell'anno la conquista a Oeiras, dove cede in tre set all'argentino Carlos Berlocq. Raggiunge poi i quarti di finale a Madrid fermato da Nadal, al Roland Garros bloccato da Gulbis e al Queen's eliminato da Lopez. Si ferma invece al terzo turno a Wimbledon, battuto in tre set da Čilić. Sul cemento americano l'unico risultato degno di nota sono i quarti di finale raggiunti allo US Open dove è ancora Čilić a estrometterlo in tre set. Raggiunge poi la finale a Pechino, ma deve arrendersi al numero uno del mondo Novak Đoković con il punteggio di 6-0, 6-2.

Dopo essere uscito nei quarti di finale a Shanghai la settimana successiva partecipa al torneo di Stoccolma, lo Stockholm Open, dove arriva in finale battendo, dopo il bye al primo turno, Dustin Brown, Marius Copil e Matthias Bachinger. Nell'atto conclusivo batte il detentore del titolo Grigor Dimitrov con il punteggio di 5-7 6-4 6-4, ottenendo qui la seconda vittoria della carriera (la prima la ottenne nel 2012). Raggiunge la semifinale a Bercy, dove viene sconfitto in tre set da Milos Raonic.

Alle Finals è inserito nel Gruppo A con Đoković, Wawrinka e Čilić. Si classifica al terzo posto, conquistando solo una vittoria contro Čilić.

2015: Due titoli e seconda semifinale agli Australian Open[modifica | modifica wikitesto]

Inizia l'anno raggiungendo la finale a Doha, dove viene sconfitto da David Ferrer con il punteggio di 6–4, 7–5. Agli Australian Open raggiunge per il secondo anno consecutivo le semifinali, battendo nei quarti di finale il numero tre del mondo Rafael Nadal con il punteggio di 6–2, 6–0, 7–6(5). Nel penultimo atto viene sconfitto da Andy Murray con il punteggio di 7–6(6), 0–6, 3–6, 5–7. Torna poi in campo a Rotterdam, dove raggiunge la seconda finale stagionale, ma viene sconfitto da Stan Wawrinka per 4–6, 6–3, 6–4. A Dubai viene invece fermato in semifinale dal numero uno del mondo Novak Đoković con il punteggio di 0–6, 7–5, 4–6. Raggiunge poi i quarti di finale a Indian Wells, dove viene eliminato da Roger Federer in due set, e la semifinale a Miami, dove viene sconfitto da Murray con un doppio 6–4.

Inizia la stagione su terra battuta raggiungendo senza perdere set la finale a Montecarlo, ma viene sconfitto ancora una volta da Đoković con il punteggio di 5–7, 6–4, 3–6. A Madrid supera Richard Gasquet, Jo-Wilfried Tsonga e John Isner raggiungendo la sesta semifinale stagionale, dove viene sconfitto da Nadal con il punteggio di 6(3)–7, 1–6. A gli Internazionali BNL d'Italia la sua corsa si arresta ai quarti di finale contro Federer. Non va oltre gli ottavi di finale a Parigi, fermato da Tsonga in quattro set.

Sull'erba di Halle viene sconfitto nei quarti di finale da Ivo Karlović in tre set. A Wimbledon raggiunge gli ottavi di finale, dove viene eliminato da Gilles Simon in tre veloci set. Viene poi sconfitto a sorpresa all'esordio a Montreal da Donald Young con il punteggio di 6(5)–7, 3–6. A Cincinnati raggiunge invece i quarti di finale, dove viene eliminato da Aleksandr Dolhopolov in due set. Anche nell'ultimo Slam della stagione si ferma agli ottavi, sconfitto da Gasquet in quattro set.

Torna in campo a San Pietroburgo, dove viene eliminato all'esordio da Bolelli. La settimana seguente a Shenzhen è testa di serie numero uno e dopo un bye al primo turno conquista senza perdere set il suo primo titolo stagionale e undicesimo della carriera, superando Guillermo García López in finale. Viene poi sconfitto al primo turno a Pechino da Pablo Cuevas e nei quarti di finale a Shanghai dal numero due del mondo Murray. Partecipa poi al Stockholm Open, dove è testa di serie numero uno, e conquista il suo secondo titolo stagionale senza perdere nemmeno un set, superando in finale Jack Sock. All'ultimo mille della stagione, il BNP Paribas Masters, viene sconfitto nei quarti di finale per la terza volta consecutiva da Đoković.

A quella che si rivelerà essere la sua ultima partecipazione al Masters viene inserito nel gruppo Stan Smith con Djokovic, Federer e Nishikori. Chiude all'ultimo posto del girone, perdendo tutte e tre le partite e vincendo un solo set contro il giapponese. Chiude l'anno alla posizione numero sei.

2016: tredicesimo titolo in carriera e semifinale a Wimbledon[modifica | modifica wikitesto]

La sua stagione inizia a Doha, dove viene sconfitto in semifinale da Novak Đoković. Agli Australian Open non riesce a superare i quarti di finale, dove viene eliminato da Roger Federer. Viene poi eliminato da Nick Kyrgios in semifinale a Marsiglia e nei quarti di finale a Dubai. Nel primo turno di Coppa Davis contro la Germania, batte Alexander Zverev al quinto set e conquista il punto nel doppio con Radek Štěpánek, prima di ritirarsi sotto di due set contro Philipp Kohlschreiber. A Indian Wells viene sconfitto da Milos Raonic al terzo turno, mentre a Miami riesce a raggiungere i quarti di finale dove viene eliminato da Djokovic.

A Montecarlo viene eliminato all'esordio da Damir Džumhur. Dopo essere stato sconfitto nei quarti di finale a Madrid da Andy Murray subisce a Roma un doppio 6–0 da David Goffin al terzo turno, sua peggior sconfitta della carriera. Raggiunge poi i quarti di finale a Parigi, dove viene sconfitto da Djokovic. Inizia la stagione su erba ad Halle, perdendo al primo turno contro Marcos Baghdatis. A Wimbledon raggiunge la semifinale per la seconda volta in carriera, perdendo quattro set nel corso del torneo. Al penultimo atto viene sconfitto da Murray con un triplo 6–3.

Sul cemento di Toronto si spinge fino ai quarti di finale, ma ancora una volta viene sconfitto da Đoković. A Cincinnati si ferma un turno prima, battuto da Marin Čilić, che vincerà poi il torneo. A causa delle preoccupazioni per la sua salute annuncia il ritiro dalle Olimpiadi[2]. A causa di un problema all'appendice salta il torneo di Winston Salem e gli US Open, fermando così la sua striscia di cinquantadue presenze consecutive negli Slam[3].

Torna in campo a San Pietroburgo, dove viene sconfitto con un doppio 6–4 da Alexander Zverev in semifinale. La settimana seguente conferma il titolo conquistando l'anno precedente a Shenzhen, superando Richard Gasquet con il punteggio di 7–6(5), 6(2)–7, 6–3. Subisce poi tre sconfitte consecutive a Tokyo, Shanghai e Vienna. A causa di questi risultati il 31 ottobre scende alla posizione numero undici in classifica, uscendo dopo 330 settimane consecutive dalla Top Ten[4]. Chiude la stagione alla posizione numero dieci, grazie al raggiungimento dei quarti di finale a Parigi, non riuscendo però a qualificarsi al Masters per la prima volta dal 2010.

2017: semifinale a Wimbledon, infortuni e uscita dalla Top 15[modifica | modifica wikitesto]

La sua stagione parte a Doha, dove viene sconfitto dal numero uno del mondo Andy Murray in due set. Agli Australian Open, complice anche un sorteggio sfavorevole, viene fermato al terzo turno da Roger Federer; non raggiunge così i quarti di finale per la prima volta dal 2010. Dopo essere scivolato al tredicesimo posto della classifica mondiale raggiunge la semifinale a Rotterdam senza perdere set, ma viene sconfitto da Jo-Wilfried Tsonga con il punteggio di 6–3, 6–4. Esce poi al secondo turno a Dubai, battuto a sorpresa da Robin Haase. A Indian Wells non va oltre il terzo turno, fermato dal lucky loser giapponese Yoshihito Nishioka. La settimana seguente giunge ai quarti a Miami, dove viene sconfitto da Federer in tre set.

Nei tre master sulla terra non va oltre il terzo turno: a Monte Carlo viene sconfitto da Marin Čilić, a Madrid da Alexander Zverev e a Roma da Milos Raonic. Partecipa quindi al torneo di Lione, dove supera Raonic in semifinale, sua prima vittoria contro top 10 della stagione. All'ultimo atto viene sconfitto da Tsonga in due set. All'Open di Francia viene sconfitto a sorpresa al secondo turno in tre set da Karen Chačanov. Inizia la stagione su erba a Stoccarda dove, dopo avere superato Tomic, viene sconfitto da Feliciano López nei quarti di finale. La settimana successiva a Londra è ancora López a eliminarlo nei quarti. Si presenta a Wimbledon accreditato dall'undicesima testa di serie; nei primi due turni supera in quattro set Jérémy Chardy e Ryan Harrison, al terzo ha la meglio su David Ferrer in tre set e al quarto turno batte Dominic Thiem al quinto set. Nei quarti di finale interrompe una striscia di dodici sconfitte consecutive contro Novak Đoković, che si ritira sotto 7-6(2), 2-0. Raggiunge così la sua seconda semifinale consecutiva all'All England Club, dove viene sconfitto in tre set da Federer.

Dopo avere raggiunto le semifinali a Los Cabos, a causa di un infortunio salta il torneo di Montreal, interrompendo una striscia di sessantaquattro apparizioni consecutive nei Master mille[5]. Torna a Cincinnati ma viene eliminato al primo turno in tre set da un rientrante Juan Martín del Potro. Non va meglio agli US Open, dove viene sconfitto al secondo turno da Aleksandr Dolhopolov in quattro set. Partecipa poi alla Laver Cup, perdendo il suo unico incontro di singolare e i due di doppio. Il due ottobre scende alla posizione numero venti del ranking, la più bassa dal 2010. Partecipa poi al torneo di Pechino, dove viene sconfitto al secondo turno da Andrej Rublëv. A causa di un infortunio alla schiena non prende parte ad altri tornei e nell'ultima classifica stagionale si trova al numero diciannove.

2018: Uscita dalla Top 50[modifica | modifica wikitesto]

Torna a giocare a Doha, dove viene sconfitto al primo turno da Jan-Lennard Struff in tre set. A Melbourne si spinge fino ai quarti di finale, battendo il numero dieci del mondo Juan Martín del Potro al terzo turno e Fabio Fognini negli ottavi, per poi arrendersi a Roger Federer in tre set. A Rotterdam raggiunge i quarti di finale, ma si ritira prima di scendere in campo contro David Goffin[6]. Torna a giocare a Marsiglia e raggiunge i quarti di finale, dove viene sconfitto da Karen Chačanov in due set. Esce poi al terzo turno sia ad Indian Wells che a Miami, sconfitto rispettivamente da Chung Hyeon e Frances Tiafoe.

Durante la stagione su terra battuta subisce quattro sconfitte consecutive a Monte Carlo da Kei Nishikori, a Madrid da Richard Gasquet, a Roma da Denis Shapovalov e a Parigi da Jérémy Chardy. Torna a vincere una partita a Stoccarda, dove batte Benoît Paire prima di cedere a Milos Raonic con un doppio tie-break. Gioca poi al Queen's, dove viene sconfitto al primo turno da Julien Benneteau con il punteggio di 5–7, 6–3, 3–6. A causa del riacutizzarsi dell'infortunio alla schiena decide di mettere fine prematuramente alla sua stagione, chiudendo così l'anno al numero settantuno.[7]

2019: il ritiro[modifica | modifica wikitesto]

Partecipa al torneo di Doha con una wild card e raggiunge la sua ultima finale in carriera, persa contro Roberto Bautista Agut con il punteggio di 4–6, 6–3, 3–6, risultato che gli permette di risalire alla 59ª posizione. Agli Australian Open raggiunge gli ottavi di finale, viene sconfitto da Rafael Nadal in tre set e scivola alla 79ª posizione. A Montpellier perde la semifinale contro Pierre-Hugues Herbert in due set, mentre a Rotterdam, supera Gilles Simon e viene sconfitto da Denis Shapovalov. A Dubai viene eliminato al secondo turno da Borna Ćorić in tre set.

In quella che si rivelerà la sua ultima apparizione in un Masters 1000, viene sconfitto al primo turno di Indian Wells da Feliciano López. Per il riacutizzarsi del problema alla schiena rinuncia a tutta la stagione su terra battuta e ai tornei preparatori su erba[8]. Dopo essere precipitato fuori dai primi cento torna a giocare a Wimbledon con il ranking protetto e viene sconfitto da Taylor Fritz.

I problemi alla schiena lo inducono a saltare i primi tornei della traferta americana, torna a giocare con una wild card a Winston-Salem[9], dove supera Andreas Seppi al primo turno e viene sconfitto da Filip Krajinović. Agli US Open esce di scena al primo turno per mano di Jenson Brooksby. Sarà il suo ultimo incontro della carriera, e il 16 novembre a Londra annuncia il ritiro dal tennis agonistico.[10]

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Dotato di una prima di servizio molto potente e di una seconda solida, Tomáš Berdych poteva essere annoverato tra i migliori battitori del circuito[11]. La prima di servizio costituiva al tempo stesso una delle sue principali armi, con la quale era in grado di ottenere molti punti diretti, ma anche una fondamentale fonte di gioco, che spesso gli consentiva di indirizzare lo scambio a proprio favore[12]. La tecnica del servizio era molto classica e si caratterizzava per una “pinpoint stance”[13], posizione assunta in seguito al cosiddetto foot-up. Unico elemento atipico nel servizio di Berdych era un lancio di palla molto alto[14][15]. Anche nella risposta Berdych aveva un ottimo fondamentale e, in particolare, era molto aggressivo in risposta alla seconda palla di servizio dell'avversario[16].

Il gioco da fondo campo era contraddistinto da due fondamentali di rimbalzo molto piatto e da uno scarso utilizzo delle rotazioni, sia offensive che difensive. Il diritto era eseguito con impugnatura “semi-western”[17] e nella maggior parte dei casi con una apertura anticipata. Il rovescio, anch'esso particolarmente piatto, era eseguito con presa bimane, in cui la mano destra (si noti che Berdych è destrimane) presentava un'impugnatura continental, mentre quella sinistra presentava una eastern[18]. L'impugnatura continental della mano destra derivava dal suo rovescio bimane cosiddetto “multi-segmentato” o ad azione multipla, con i due arti che svolgevano una funzione differente: la mano sinistra era la dominante, mentre la destra si limitava a una funzione di sostegno.

[modifica | modifica wikitesto]

Per tutta la prima parte di carriera Berdych ha sempre utilizzato come sponsor tecnico la Nike, sia per l'abbigliamento che per le scarpe. Nel 2013 Berdych e Nike non rinnovano il contratto di sponsorizzazione relativo all'abbigliamento: il tennista ceco sigla un accordo con l'azienda di abbigliamento svedese H&M[19], marchio che fa così il proprio debutto nel mondo del tennis. Al torneo Roland Garros del 2016 è apparso con abbigliamento Adidas Y-3. Dal 2018 al ritiro Berdych è stato sponsorizzato dalla marca Hydrogen. Per quanto riguarda la racchetta Berdych è stato sponsorizzato dalla Dunlop fino al 2009. Dal 2010 è passato alla Head, adottando il modello Head Radical MP. Nel 2012 è passato al modello Head Youtek IG Instinct MP e dal 2013 al ritiro utilizzava la Head Youtek Graphene Instinct MP, nuova edizione della sua precedente racchetta.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Statistiche e record di Tomáš Berdych.

Singolare[modifica | modifica wikitesto]

Vittorie (13)[modifica | modifica wikitesto]

Legenda singolare
Grande Slam (0)
Tennis Masters Cup / ATP World Tour Finals (0)
ATP Masters Series / ATP Masters 1000 (1)
ATP International Series Gold / ATP World Tour 500 (3)
ATP International Series / ATP World Tour 250 (9)
N. Data Torneo Superficie Avversario in finale Punteggio
1. 3 ottobre 2004 Bandiera dell'Italia Campionati Internazionali di Sicilia, Palermo Terra rossa Bandiera dell'Italia Filippo Volandri 6–3, 6–3
2. 6 novembre 2005 Bandiera della Francia BNP Paribas Masters, Parigi Sintetico (i) Bandiera della Croazia Ivan Ljubičić 6–3, 6–4, 3–6, 4–6, 6–4
3. 17 giugno 2007 Bandiera della Germania Gerry Weber Open, Halle Erba Bandiera di Cipro Marcos Baghdatis 7–5, 6–4
4. 5 ottobre 2008 Bandiera del Giappone Japan Open Tennis Championships, Tokyo Cemento Bandiera dell'Argentina Juan Martín del Potro 6–1, 6–4
5. 10 maggio 2009 Bandiera della Germania BMW Open, Monaco di Baviera Terra rossa Bandiera della Russia Michail Južnyj 6–4, 4–6, 7–6(5)
6. 9 ottobre 2011 Bandiera della Cina China Open, Pechino Cemento Bandiera della Croazia Marin Čilić 3–6, 6–4, 6–1
7. 5 febbraio 2012 Bandiera della Francia Open Sud de France, Montpellier Cemento (i) Bandiera della Francia Gaël Monfils 6–2, 4–6, 6–3
8. 21 ottobre 2012 Bandiera della Svezia Stockholm Open, Stoccolma (1) Cemento (i) Bandiera della Francia Jo Wilfried Tsonga 4–6, 6–4, 6–4
9. 16 febbraio 2014 Bandiera dei Paesi Bassi ABN AMRO World Tennis Tournament, Rotterdam Cemento (i) Bandiera della Croazia Marin Čilić 6–4, 6–2
10. 19 ottobre 2014 Bandiera della Svezia Stockholm Open, Stoccolma (2) Cemento (i) Bandiera della Bulgaria Grigor Dimitrov 5–7, 6–4, 6–4
11. 5 ottobre 2015 Bandiera della Cina Shenzhen Open, Shenzhen (1) Cemento Bandiera della Spagna Guillermo García López 6–3, 7–6(7)
12. 25 ottobre 2015 Bandiera della Svezia Stockholm Open, Stoccolma (3) Cemento (i) Bandiera degli Stati Uniti Jack Sock 7–6(1), 6–2
13. 2 ottobre 2016 Bandiera della Cina Shenzhen Open, Shenzhen (2) Cemento Bandiera della Francia Richard Gasquet 7–6(5), 6(2)–7, 6–3

Finali perse (19)[modifica | modifica wikitesto]

Legenda singolare
Grande Slam (1)
Tennis Masters Cup / ATP World Tour Finals (0)
ATP Masters Series / ATP Masters 1000 (3)
ATP International Series Gold / ATP World Tour 500 (4)
ATP International Series / ATP World Tour 250 (11)
N. Data Torneo Superficie Avversario in finale Punteggio
1. 17 luglio 2005 Bandiera della Svezia Swedish Open, Båstad (1) Terra rossa Bandiera della Spagna Rafael Nadal 6–2, 2–6, 4–6
2. 18 giugno 2006 Bandiera della Germania Gerry Weber Open, Halle Erba Bandiera della Svizzera Roger Federer 0–6, 7–6(4), 2–6
3. 2 ottobre 2006 Bandiera dell'India Kingfisher Airlines Tennis Open, Mumbai Cemento Bandiera della Russia Dmitrij Tursunov 3–6, 6–4, 6(5)–7
4. 13 luglio 2008 Bandiera della Svezia Swedish Open, Båstad (2) Terra rossa Bandiera della Spagna Tommy Robredo 4–6, 1–6
5. 4 aprile 2010 Bandiera degli Stati Uniti Sony Ericsson Open, Miami Cemento Bandiera degli Stati Uniti Andy Roddick 5–7, 4–6
6. 4 luglio 2010 Bandiera del Regno Unito Torneo di Wimbledon, Londra Erba Bandiera della Spagna Rafael Nadal 3–6, 5–7, 4–6
7. 13 maggio 2012 Bandiera della Spagna Mutua Madrid Open, Madrid Terra blu Bandiera della Svizzera Roger Federer 6–3, 5–7, 5–7
8. 25 agosto 2012 Bandiera degli Stati Uniti Pilot Pen Tennis, Winston-Salem Cemento Bandiera degli Stati Uniti John Isner 6–3, 4–6, 6(9)–7
9. 24 febbraio 2013 Bandiera della Francia Open 13, Marsiglia Cemento (i) Bandiera della Francia Jo-Wilfried Tsonga 6–3, 6(6)–7, 4–6
10. 2 marzo 2013 Bandiera degli Emirati Arabi Uniti Dubai Tennis Championships, Dubai (1) Cemento Bandiera della Serbia Novak Đoković 5–7, 3–6
11. 29 settembre 2013 Bandiera della Thailandia Thailand Open, Bangkok Cemento (i) Bandiera del Canada Milos Raonic 6(4)–7, 3–6
12 1º marzo 2014 Bandiera degli Emirati Arabi Uniti Dubai Tennis Championships, Dubai (2) Cemento Bandiera della Svizzera Roger Federer 6–3, 4–6, 3–6
13. 4 maggio 2014 Bandiera del Portogallo Portugal Open, Oeiras Terra rossa Bandiera dell'Argentina Carlos Berlocq 6–0, 5–7, 1–6
14. 5 ottobre 2014 Bandiera della Cina China Open, Pechino Cemento Bandiera della Serbia Novak Đoković 0–6, 2–6
15. 10 gennaio 2015 Bandiera del Qatar Qatar ExxonMobil Open, Doha (1) Cemento Bandiera della Spagna David Ferrer 4–6, 5–7
16. 15 febbraio 2015 Bandiera dei Paesi Bassi ABN AMRO World Tennis Tournament, Rotterdam Cemento (i) Bandiera della Svizzera Stan Wawrinka 6–4, 3–6, 4–6
17. 19 aprile 2015 Bandiera di Monaco Monte-Carlo Rolex Masters, Monte Carlo Terra rossa Bandiera della Serbia Novak Đoković 5–7, 6–4, 3–6
18. 27 maggio 2017 Bandiera della Francia Open Parc Auvergne-Rhône-Alpes Lyon, Lione Terra rossa Bandiera della Francia Jo Wilfried Tsonga 6(2)–7, 5–7
19. 5 gennaio 2019 Bandiera del Qatar Qatar ExxonMobil Open, Doha (2) Cemento Bandiera della Spagna Roberto Bautista Agut 4–6, 6–3, 3–6

Doppio[modifica | modifica wikitesto]

Vittorie (2)[modifica | modifica wikitesto]

Legenda doppio
Grande Slam (0)
Tennis Masters Cup / ATP World Tour Finals (0)
ATP Masters Series / ATP Masters 1000 (0)
ATP International Series Gold / ATP World Tour 500 (1)
ATP International Series / ATP World Tour 250 (1)
N. Data Torneo Superficie Compagno Avversari in finale Punteggio
1. 23 febbraio 2008 Bandiera dei Paesi Bassi ABN AMRO World Tennis Tournament, Rotterdam Cemento (i) Bandiera della Russia Dmitrij Tursunov Bandiera della Germania Philipp Kohlschreiber
Bandiera della Russia Michail Južnyj
7–5, 3–6, [10–7]
2. 3 gennaio 2014 Bandiera del Qatar Qatar ExxonMobil Open, Doha Cemento Bandiera della Rep. Ceca Jan Hájek Bandiera dell'Austria Alexander Peya
Bandiera del Brasile Bruno Soares
6–4, 6–2

Finali perse (1)[modifica | modifica wikitesto]

Legenda doppio
Grande Slam (0)
ATP World Tour Finals (0)
ATP Masters 1000 (0)
ATP World Tour 500 (1)
ATP World Tour 250 (0)
N. Data Torneo Superficie Compagno Avversari in finale Punteggio
1. 8 agosto 2010 Bandiera degli Stati Uniti Legg Mason Tennis Classic, Washington D.C. Cemento Bandiera della Rep. Ceca Radek Štěpánek Bandiera degli Stati Uniti Mardy Fish
Bandiera delle Bahamas Mark Knowles
6–4, 6(7)–7, [7–10]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Profilo ATP di Tomáš Berdych
  2. ^ (EN) Tomas Berdych: World number eight pulls out of Olympic Games, su bbc.com, 16 luglio 2016.
  3. ^ (EN) Tomas Berdych withdraws from U.S. Open due to appendicitis, su si.com, 20 agosto 2016.
  4. ^ (EN) Berdych 2016 Season, su atptour.com, ATP.
  5. ^ (EN) Berdych 2017 Season, su atptour.com, ATP.
  6. ^ Carlo Carnevale, ATP Rotterdam: Berdych sta male, Goffin in semi senza giocare, su ubitennis.com, 16 febbraio 2018.
  7. ^ (EN) Luigi Gatto, Tomas Berdych ends 2018 season, says he thought about retirement, su tennisworldusa.org, 25 settembre 2018.
  8. ^ Dzevad Mesic, Tomas Berdych set to miss whole clay season as he pulls out of French Open, su tennisworldusa.org, 23 maggio 2019.
  9. ^ Stephanie Myles, At 33, it feels like the end for Tomas Berdych [collegamento interrotto], su tennis.life, 17 luglio 2019.
  10. ^ Tribute: Berdych Bids Farewell In London, su atptour.com, ATP, 16 novembre 2019.
  11. ^ 2012 Service Games Won | RICOH ATP MATCHFACTS
  12. ^ 2012 1st Serve Points won | RICOH ATP MATCHFACTS
  13. ^ Pinpoint stance shown by Tomáš Berdych | Improve-your-tennis.com
  14. ^ "The gusts played havoc with the Czech's high serve toss" | Ubitennis.com Archiviato il 25 ottobre 2012 in Internet Archive.
  15. ^ "Berdych and Andy Murray battled 20 mph winds, a particular problem for Berdych and his very high ball toss" | usatoday.com
  16. ^ 2012 2nd Serve Return Points Won | RICOH ATP MATCHFACTS
  17. ^ Tomáš Berdych Photos: Picture Gallery of Strokes | About.com Tennis, su tennis.about.com. URL consultato il 23 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 19 novembre 2012).
  18. ^ Tomáš Berdych Photos: Picture Gallery of Strokes | About.com Tennis, su tennis.about.com. URL consultato il 23 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 19 novembre 2012).
  19. ^ H&M signs partnership with tennis star | About.hm.com Archiviato il 19 aprile 2013 in Internet Archive.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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