Teti (titanide)

Teti
Mosaico romano di Teti (Antiochia, Turchia).
Nome orig.Τηθύς
Caratteristiche immaginarie
SpecieTitanide
Sessofemmina
ProfessioneTitanide dell'acqua e della nascita

Teti (in greco antico: Τηθύς?, Tēthýs) o Tetide è un personaggio della mitologia greca, una titanide figlia di Urano (il cielo) e di Gea (la terra)[1][2].

Genealogia[modifica | modifica wikitesto]

Teti fu sia sorella sia moglie di Oceano e da lui ebbe le Oceanine, i Potamoi[3][4] e anche le Nefelai[5] ovvero le ninfe delle nuvole e della pioggia ed era considerata la madre dei principali fiumi del mondo allora conosciuto dai Greci, come il Nilo, l'Alfeo e il Meandro, oltre che di tremila figlie dette Oceanine, fra le quali si ricorda Stige[6].

Mitologia[modifica | modifica wikitesto]

Anche se ha un ruolo centrale nei miti riguardanti la creazione e alcuni inni sono a lei dedicati, Teti non ha praticamente nessun ruolo nei testi letterari greci o nella religione greca e nemmeno nei suoi culti. A tal proposito Walter Burkert afferma che Teti non è in alcun modo una figura attiva nella mitologia greca.[7].

Alcuni dei pochi miti in cui si fa menzione di Teti, sono quelli relativi alla grande dea Era. Questa divinità infatti, mentre era ancora una fanciulla e infuriava la guerra tra i Titani e gli Olimpi, si rifugiò all'estremo del mondo, presso Oceano e Teti e venne da loro amorevolmente allevata come una figlia adottiva. In seguito, come rileva anche il capitolo XIV dell'Iliade, Teti è presente nel mito in cui Era, per ingannare Zeus e renderlo geloso, afferma di volersene andare lontano da lui, per i suoi continui tradimenti e tornare da Oceano (l'"origine degli dei") e da Teti "la madre".
In un'altra occasione Teti aiutò la dea Era a prendersi una rivincita sul marito Zeus, che aveva partorito Atena dalla testa; Teti fornì a Era un'alga, che una volta inghiottita, le permise di partorire Efesto per partenogenesi.

Indicativo del potere di Tetide è ciò che compie nel mito[8] relativo a Era, che le chiede di fare qualcosa, perché dispiaciuta del fatto che Zeus abbia posto Callisto e Arcade in cielo come costellazioni (come Orsa Maggiore e Orsa Minore). Perciò, per fare un favore alla sua amata figlioccia, Tetide proibisce a queste costellazioni di riuscire mai a tramontare (infatti sono costellazioni circumpolari, cioè ruotano perennemente attorno al polo nord, senza mai trovare riposo sotto l'orizzonte).

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Bürkert vede nel nome Teti una trasformazione dell'accadico tiamtu o tâmtu, "il mare", che è riconoscibile in Tiāmat, la dea babilonese delle acque salate.[9] Robert Graves invece interpreta come origine del nome il termine in greco antico "tîtthe" (ἡ τίτθη) "prendersi cura". [10][11]

Una delle poche rappresentazioni di Teti, identificata in modo sicuro grazie a un'iscrizione, è il Tardo Antico (IV secolo) mosaico dal pavimento di un edificio termale ad Antiochia, ora conservato a Dumbarton Oaks (Washington D.C.).

Teti viene talvolta confusa con un'altra dea marina, la nereide Teti, moglie di Peleo e madre di Achille. In greco, tuttavia, i due nomi non sono affatto omofoni: il nome della titanide è Τηθύς, mentre quello della Nereide Θέτις, che nella traslitterazione italiana vengono a confondersi.

Genealogia (Esiodo)[modifica | modifica wikitesto]


Uso moderno del nome[modifica | modifica wikitesto]

Teti, il satellite del pianeta Saturno e Tetide, l'oceano preistorico omonimo, sono stati così denominati ispirandosi a questa divinità.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Esiodo, Teogonia, su Theoi.com, p. 116 e 134.
  2. ^ (EN) Pseudo-Apollodoro, Biblioteca, su Theoi.com, p. 1. 2. 2.
  3. ^ (EN) Esiodo, Teogonia, su Theoi.com, p. 334 (Gli dei Titani).
  4. ^ (EN) Igino, Astronomica, su Theoi.com, p. Prefazione.
  5. ^ (EN) Inni Orfici, su Theoi.com, p. XXII (A Nereo).
  6. ^ Esiodo, Teogonia, 337-70 dà un lungo elenco della progenie di Teti.
  7. ^ Walter Burkert, The Orientalizing Revolution: Near Eastern Influence on Greek Culture in the Early archaic Age, Harvard University Press, 1992, pp. 91–93.
  8. ^ Pseudo-Hyginus, Fabulae, 177: «For Tethys, wife of Oceanus, and foster mother of Juno [Hera], forbids its setting in the Oceanus.».
  9. ^ Burkert 1992:93.
  10. ^ τίτθη, su perseus.tufts.edu.
  11. ^ Robert Graves in "Classical myths" as identifying deities who once were goddesses of central importance in the periods before historical documentation; ndr. The Greek Myths, 24.9, 164.1

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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