TV PORT

TV Port
Logo dell'emittente
Logo dell'emittente
Logo di TV Port
StatoBandiera dell'Italia Italia
Linguaitaliano
Tipogeneralista
Targettutti
VersioniTV Port SDTV
(data di lancio: 4 marzo 1979)
Data chiusura31 agosto 1986
EditoreGiuliano Re
Diffusione
Terrestre
Analogico
TV Port (Bandiera dell'Italia Italia)
PAL - FTA
SD

TV Port è stato un circuito televisivo italiano nato alla fine degli anni Settanta. La sua principale attività consistette nell'acquisto di film e telefilm di provenienza statunitense per il mercato nazionale.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nascita e dirigenti[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Milano nel 1979 con a capo i pubblicitari Mario Ainio e Cesare Bonasegale con la partecipazione delle aziende Star e Mira Lanza, che facevano da sponsor ai programmi messi in onda. Amministratore delegato era l'imprenditore Gianni Ferrauto. Nel 1980 entrarono anche il pubblicitario Giuliano Re come azionista, divenendone direttore generale nonché comproprietario, e Patrizia Re in qualità di responsabile.

Distribuzione dei programmi ed emittenti affiliate[modifica | modifica wikitesto]

Il circuito, tramite la SEPI[1], la casa di distribuzione di Calisto Tanzi, provvedeva all'acquisto di film, telefilm e cartoni animati di provenienza americana, e alla distribuzione "gratuita" delle videocassette alle emittenti associate, in cambio del passaggio di due minuti di pubblicità preinseriti. Facevano parte del consorzio 90 emittenti, divise in due gruppi distinti dai colori azzurro e verde. Nel settembre 1979, le tv associate raggiunsero il numero di 128, con un terzo gruppo distinto dal colore giallo. TV Port ne riforniva direttamente 35, mentre le altre ricevevano i programmi (pre-registrati su videocassetta) da un gruppo di concessionarie pubblicitarie, tra cui GRT, Manzoni, STP, Publihertz, DP e Radiovideo.

Ogni settimana dagli uffici milanesi della società partivano 570 videocassette, che TV Port inviava a proprie spese alle emittenti, cioè 2 280 al mese e circa 24 000 all'anno che, dopo essere state trasmesse, venivano rimandate indietro, sempre a spese della società. Ogni cassetta doveva, volta per volta, essere etichettata con il titolo del programma, il numero della puntata, la sua durata, il tipo di pubblicità inserita e la sua collocazione nel palinsesto. Tutte le trasmissioni erano contraddistinte dalla sigla V.T.R. ("Videoselezione Top Rating"), che garantiva agli affiliati la messa in onda di programmi che avevano riscontrato un altissimo successo nel mercato internazionale.[senza fonte]

Il Circuito nazionale integrato e la chiusura[modifica | modifica wikitesto]

All'inizio del 1982 la formula a tre circuiti cessò di esistere con l'acquisizione della syndication da parte della STP-RV, nata dalla fusione tra la STP di Lorenzo Niccolini e la RadioVideo[2], e alla SEPI del gruppo Fincom di Calisto Tanzi. Nacque perciò un nuovo soggetto, il «Circuito nazionale integrato», che durò fino al 31 agosto del 1986, quando terminò le attività anche TV Port. Alcuni programmi rimasti in sospeso su quest'ultimo furono però riproposti nel 1987 dal nascente circuito Odeon TV nella fascia mattutina riservata alla programmazione delle tv regionali affiliate. In questa fascia oraria furono trasmesse anche le repliche di alcuni programmi già proposti da Euro TV, il circuito nazionale da cui nacque Odeon Tv.

Programmi[modifica | modifica wikitesto]

Film[modifica | modifica wikitesto]

Telefilm[modifica | modifica wikitesto]

Cartoni animati[modifica | modifica wikitesto]

Emittenti affiliate[modifica | modifica wikitesto]

Circuito azzurro
Circuito verde
Circuito giallo

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Circuito Jolly, su massimoemanuelli.wordpress.com. URL consultato il 29 aprile 2019.
  2. ^ Mariagrazia Bruzzone, Piccolo grande schermo. Dalla televisione alla telematica, Edizioni Dedalo, pag. 154.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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