Suore di San Giuseppe di Lione

Le Suore di San Giuseppe di Lione (in francese Sœurs de Saint Joseph de Lyon) sono un istituto religioso femminile di diritto pontificio: i membri di questa congregazione pospongono al loro nome la sigla C.S.J.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

È una delle più antiche congregazioni derivate direttamente dalle Suore di San Giuseppe fondate nel 1650 a Le Puy da Jean-Pierre Médaille (1610-1669): sorse nel 1807 a Saint-Étienne a opera di padre Claude Cholleton e madre Saint Jean Fontbonne (1759-1843); la compagnia era detta delle Suore Nere e delle Suore della Buona Morte, sia per il colore del loro abito che per il fatto che le sorelle prestavano soccorso ai moribondi.[2]

Su suggerimento del cardinale Joseph Fesch, l'associazione si trasformò in congregazione religiosa e il 14 luglio 1808 la loro casa madre venne trasferita a Lione: l'istituto ricevette il pontificio decreto di lode il 5 maggio 1829 e venne approvata dalla Santa Sede il 27 giugno 1899; le sue costituzioni vennero approvate temporaneamente il 10 gennaio 1910 e definitivamente il 24 giugno 1829.[2]

Dalla congregazione di Lione hanno avuto origine numerose altre famiglie di suore di San Giuseppe: tra le principali quella di Chambéry, diffusa anche in Italia, e di Carondelet, presenti negli Stati Uniti d'America.[2]

Attività e diffusione[modifica | modifica wikitesto]

Si dedicano all'istruzione della gioventù, all'assistenza agli infermi e agli anziani e a varie forme di servizio pastorale.

Sono presenti in Belgio, Burkina Faso, Costa d'Avorio, Egitto, Francia, Grecia, Honduras, India, Irlanda, Libano, Messico, Regno Unito, Stati Uniti d'America e Svizzera:[3] la sede generalizia è a Lione.[1]

Al 31 dicembre 2005 l'istituto contava 910 religiose in 148 case.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Ann. Pont. 2007, p. 1705.
  2. ^ a b c DIP, vol. VIII (1988), coll. 552-553, voce a cura di G. Rocca.
  3. ^ Soeurs de Saint Joseph de Lyon, su saint-joseph-fed.org. URL consultato il 23-10-2009 (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2008).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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