Stazione di Saluzzo

Saluzzo
stazione ferroviaria
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàSaluzzo
Coordinate44°38′34.8″N 7°29′53.52″E / 44.643°N 7.4982°E44.643; 7.4982
Lineeferrovia Savigliano-Saluzzo-Cuneo e ferrovia Airasca-Saluzzo
Storia
Stato attualesospesa al traffico
Attivazione1893
Caratteristiche
Tipostazione in superficie, passante
Binari5
GestoriRete Ferroviaria Italiana (2001)
OperatoriTrenitalia

La stazione di Saluzzo che serve l'omonimo centro abitato, è posta sulla linea Savigliano-Saluzzo-Cuneo, sulla quale l'esercizio ferroviario passeggeri è attivo solamente verso Savigliano. Fino al 1986 la stazione fungeva altresì da capolinea della ferrovia Airasca-Saluzzo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La prima stazione di Saluzzo, posta in piazza Cavour

La prima stazione di Saluzzo, il cui fabbricato viaggiatori è ancora esistente in piazza Cavour, entrò in servizio in concomitanza con l'attivazione della linea Savigliano-Saluzzo, il 1º gennaio 1857[1]. Nel 1859 lo Stato rilevò l'esercizio della linea, e con esso quello della stazione[1], affidandolo in seguito alla SFAI.

In base alla legge "Baccarini" del 27 aprile 1885, la stazione era stata affidata alla Società per le Strade Ferrate del Mediterraneo, con servizi eserciti dalla Rete Mediterranea.

Il 30 giugno 1885 fu attivata la linea da Airasca e Moretta.

Il 1º giugno 1892 fu attivata la linea per Cuneo[2], provvisoriamente esercita tramite un regresso dalla linea di Savigliano.

Il 1º giugno 1893 la stazione originaria fu sostituita dall'attuale, posta ad est della città e con fascio di binari passante.[3]

Nel 1905 l'impianto passò alle neocostituite Ferrovie dello Stato.

Lontana dal fronte della prima guerra mondiale e poco interessata anche dalle vicende della seconda, non costituendo obiettivo strategico primario, la stazione di Saluzzo risentì di tali eventi solo per le conseguenti fluttuazioni della domanda di trasporto, iniziando nel secondo dopoguerra un periodo di costante calo dei proventi da traffico dovuto all'avvento della motorizzazione privata e a un orientamento comune non più favorevole al trasporto su ferro.

Nel 1986 venne chiusa la linea Airasca-Saluzzo, rimasta in esercizio, fino al 2017, nel tratto da Saluzzo a Moretta in regime di raccordo per le Officine Milanesio[4].

Nel 2001 l'esercizio della linea passò alla neocostituita Rete Ferroviaria Italiana.

Con il cambio orario del 17 giugno 2012 venne sospeso il trasporto passeggeri sulla linea Savigliano-Saluzzo-Cuneo, rimasta attiva per il solo traffico merci[5]. Il servizio è stato poi ripristinato solamente nella direzione di Savigliano il 7 gennaio 2019 e nuovamente sospeso a marzo 2020 a causa di pochi pendolari giornalieri appunto generati dall'emergenza COVID.

Il 27 marzo 2024, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha annunciato che la riapertura al traffico ferroviario dell'intera linea, compresa la stazione di Saluzzo, avverrà nel gennaio 2025. La ferrovia sarà percorsa da treni della Longitude Holdings S.r.l. e si prevede un investimento di circa 40 milioni di euro per il ripristino.

L’offerta per la linea Cuneo-Saluzzo-Savigliano prevede nel periodo scolastico ventiquattro treni giornalieri nei giorni feriali, di cui quattordici su tutta la tratta, dal lunedì al sabato, e dieci tra Saluzzo e Savigliano, dal lunedì al venerdì; nei giorni festivi otto treni giornalieri su tutta la tratta; nel periodo non scolastico sono previsti dieci treni al giorno, dal lunedì al venerdì, di cui sei sull’intero percorso e quattro tra Saluzzo e Savigliano.[6]

Interscambi[modifica | modifica wikitesto]

La stazione era raccordata con la rete tranviaria della Compagnia Generale dei Tramways Piemontesi (CGTP), grazie alla quale era possibile l'interscambio con le linee che si diramavano da Saluzzo:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b L. Ballatore, Storia delle ferrovie in Piemonte, op.cit., pp. 62-63.
  2. ^ Prospetto cronologico dei tratti di ferrovia aperti all'esercizio dal 1839 al 31 dicembre 1926
  3. ^ Monitore delle strade ferrate e degli interessi materiali, anno XXVI, n. 22, 3 giugno 1893, p. 312.
  4. ^ La 625.017 pronta per il ritorno a Roma, su Ferrovie.it, Flavio Tecco. URL consultato il 7 settembre 2015.
  5. ^ Silvia Adorno, Chiusure in Piemonte, in "I Treni" n. 351, settembre 2012, pp. 14-19.
  6. ^ Riaprono Cuneo-Saluzzo-Savigliano e Ceva-Ormea. Cirio: "Accordo contrattualizzato. Non solo una promessa" - Cuneodice.it, su www.cuneodice.it. URL consultato il 28 marzo 2024.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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