Stazione di Magenta

Disambiguazione – Se stai cercando la stazione ferroviaria di Parigi, vedi Stazione di Magenta (Parigi).
Magenta
stazione ferroviaria
Scorcio della stazione di Magenta durante la nevicata del 2012
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàMagenta
Coordinate45°28′05.09″N 8°52′50.56″E / 45.468081°N 8.88071°E45.468081; 8.88071
Altitudine139 m s.l.m.
Lineeferrovia Torino-Milano
Storia
Stato attualein uso
Attivazione1858
Caratteristiche
Tipostazione in superficie, passante
Binari2
GestoriRete Ferroviaria Italiana
Operatori

La stazione di Magenta è una stazione ferroviaria posta sulla linea Torino-Milano. Serve l'omonimo comune.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Apertura[modifica | modifica wikitesto]

La stazione ferroviaria di Magenta venne inaugurata il 18 giugno 1858 dall'Imperial-regia società privilegiata delle strade ferrate lombardo-venete e dell'Italia Centrale ed entrò in funzione regolarmente con l'apertura, il 18 ottobre di quello stesso anno, del tratto Magenta-Milano, parte di competenza austriaca della ferrovia Torino-Milano[1], sebbene l'esercizio venne iniziato solo dopo il completamente del ponte ferroviario sul Ticino, nel 1859.[2]

Il ruolo della stazione nella Battaglia di Magenta[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia di Magenta.
Particolare del dipinto di Gerolamo Induno La battaglia di Magenta: si noti il cartello "Stazione di Magenta" ove appunto si svolsero gran parte degli scontri della battaglia
Monumento al Generale Mac Mahon nei pressi della stazione di Magenta

La stazione ebbe un ruolo di fondamentale importanza nella Battaglia di Magenta.

Il collegamento ferroviario con il Piemonte, infatti, garantì l'unico passaggio possibile assieme al ponte di Turbigo (che pure era stato danneggiato dagli eventi bellici) alle truppe franco-piemontesi che, dopo gli scontri sostenuti in paese il 4 giugno 1859, entrarono trionfalmente a Milano per liberarla dal governo austriaco. Solo dopo numerosi sforzi le colonne di Mac Mahon e di Espinasse provenienti da Marcallo, sostenute dalla divisione della guardia di Camou, riuscirono a superare il blocco che gli austriaci avevano posto proprio sui binari della stazione. Verso sera i bersaglieri della divisione del Generale piemontese Manfredo Fanti arrivarono a coprire il fianco sinistro alleato.[3]

Sotto il porticato della stazione, una targa ancora oggi visibile, apposta nel primo centenario dello svolgimento della battaglia, ricorda l'accaduto: essa è posta in direzione dei binari, cosicché, secondo la tradizione, essa venga vista da tutti quei viaggiatori che percorrono quel tratto ferroviario, a perenne ricordo delle vite umane sacrificate nello scontro.

Nel vallone che costeggiava i binari, l'attuale Via Piemonte, furono sepolti gran parte dei caduti della giornata. L'area successivamente fu bonificata e i corpi furono rimossi. Nel 1904, i corpi dei caduti furono riposti nell'attuale Ossario, non distante dalla stazione.[4]

Strutture e impianti[modifica | modifica wikitesto]

La stazione fu punto strategico all'epoca austriaca per gli scambi con il vicino Piemonte. La struttura oggi visibile del fabbricato viaggiatori risale alla metà dell'Ottocento e ricorda, per stile e forma, quella di Vittuone. Un tempo, essa era situata ai margini del paese, ma oggi è compresa in una delle più belle aree del centro della cittadina di Magenta la quale, grazie ad essa, vede garantirsi una certa comodità nei collegamenti. La stazione era dotata di un raccordo ferroviario ora rimosso attraversante il Viale Piemonte che raggiungeva la vicina sede della SNIA - Novaceta. Il piazzale merci era attrezzato per il caricamento dei carri merci su camion con pianali per il trasporto allo stabilimento di Ponte Nuovo della S.A.F.F.A. (ora trasformato in parcheggio auto). Le manovre erano effettuate con una locomotiva da manovra Badoni (detta "sogliola") ora accantonata.

Al lato del binario per Milano si trova una storica pensilina di fine '800 realizzata su iniziativa del parroco, don Cesare Tragella.

Si tratta di una stazione di superficie il cui piazzale è dotato di due binari.

Movimento[modifica | modifica wikitesto]

La stazione è servita dai treni del servizio ferroviario suburbano di Milano, linea S6 (Novara-Pioltello Limito-Treviglio), svolti da Trenord, a cadenza ogni 30 minuti, nell'ambito di contratto stipulato con Regione Lombardia; nonché dai treni regionali veloci Torino-Milano di Trenitalia a frequenza oraria.

Servizi[modifica | modifica wikitesto]

Le banchine a servizio dei binari sono collegate tra loro tramite un sottopassaggio pedonale. L'area dedicata al traffico passeggeri è dotata di un impianto di comunicazione sonora.

  • Biglietteria a sportello Biglietteria a sportello
  • Sala d'attesa Sala d'attesa
  • Servizi igienici Servizi igienici
  • Bar Bar

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ S. Zaninelli, p. 124.
  2. ^ S. Zaninelli, p. 35.
  3. ^ Ambrogio Viviani, Magenta - 4 giugno 1859: Dalle ricerche la prima storia vera, Magenta, Zeisciu, 1997
  4. ^ F. Ogliari, 4 giugno 1859 - La battaglia di Magenta, Selecta ed., 2009

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • F. Ogliari, 4 giugno 1859 - La battaglia di Magenta, Selecta ed., 2009
  • Ambrogio Viviani, Magenta - 4 giugno 1859: Dalle ricerche la prima storia vera, Magenta, Zeisciu, 1997.
  • Sergio Zaninelli, Le ferrovie in Lombardia tra Ottocento e Novecento, Milano, Edizioni Il Polifilo, 1995, ISBN 88-7050-195-7.
  • Vincenzo de Castro e Franco Mistrali, Storia aneddotica politica militare della guerra d'Italia 1859 aggiuntevi le biografie dei celebri generali che vi presero parte e degli illustri uomini di stato che cooperarono all'acquisto della indipendenza italiana, Milano, ed. Pagnoni, 1863

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