Stazione di Chiusa

Chiusa
stazione ferroviaria
(IT) Chiusa
(DE) Klausen
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàChiusa
Coordinate46°38′33.72″N 11°34′21.36″E / 46.6427°N 11.5726°E46.6427; 11.5726
Lineeferrovia del Brennero
Storia
Stato attualein uso
Caratteristiche
Tipofermata in superficie, passante
Binari2
GestoriRete Ferroviaria Italiana

La stazione di Chiusa (in tedesco Klausen, in ladino Tluses) è una fermata ferroviaria posta sulla linea Verona-Innsbruck. Serve l'omonimo comune della provincia di Bolzano.

Per quello che riguarda la categorizzazione delle stazioni, il gestore RFI la considera di categoria bronze.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Un treno regionale in sosta alla stazione di Chiusa.

La stazione è stata progettata nel 1862 e attivata nel 1867, simultaneamente all'attivazione del tronco ferroviario tra Bolzano e Brennero.

Dal 1916 al 1962 lo scalo funse da punto d'interscambio: contigua ad esso venne infatti edificata un'ulteriore stazione, che divenne il capolinea occidentale della ferrovia della Val Gardena, operante la tratta a scartamento ridotto Chiusa-Plan de Gralba (Selva di Val Gardena).[2] Nell'area della stazione è ancora riconoscibile il deposito delle locomotive (in rovina) e il sedime della linea dismessa (in parte adibito a parcheggio). È inoltre sopravvissuto il monumentale viadotto elicoidale che consentiva al treno di superare agevolmente il dislivello tra il fondo della valle Isarco e l'imboccatura della vallata ladina. A sud della stazione è inoltre monumentata una delle locomotive impiegate su tale relazione minore.

Allorché la suddetta tratta venne chiusa al traffico e disarmata, dagli anni 1960 la stazione di Chiusa tornò ad essere un semplice punto di transito della sola ferrovia del Brennero.

Venne trasformata in fermata impresenziata il 15 giugno 2006 contestualmente alla soppressione del regime di circolazione con Blocco Elettrico Manuale.[3]

Strutture[modifica | modifica wikitesto]

Il fabbricato viaggiatori, costruito con il granito grigiastro di Le Cave (presso Fortezza) e rifinito agli angoli con inserti di porfido, presenta facciate a doppiocolmo, scandite da finestre singole ai piani inferiori e doppie nel sottotetto. Esso ospita al suo pianterreno sale di passaggio e attesa, biglietteria, deposito bagagli e ufficio direzione movimento. Al primo piano si trovano invece degli alloggi, dotati di ingresso autonomo.

Il patrimonio edilizio della stazione consta poi di alcune abitazioni costruite nel 1928 lungo il corso del rio Tina, sul progetto di Angiolo Mazzoni, onde servire da alloggi per il personale viaggiante.

Sia le case di Mazzoni che gli alloggi del fabbricato viaggiatori sono stati alienati e privatizzati[4].

Il sedime consta di due binari passanti con marciapiede rialzato, collegati mediante un sottopassaggio provvisto di ascensore.

Movimento[modifica | modifica wikitesto]

Nella stazione fermano tutti i treni regionali e regionali veloci da e per Verona Porta Nuova, Bolzano, Brennero, Innsbruck e San Candido, operati da Trenitalia e SAD.

Servizi[modifica | modifica wikitesto]

La stazione dispone di:

  • Biglietteria automatica Biglietteria automatica
  • Sala d'attesa Sala d'attesa
  • Servizi igienici Servizi igienici
  • Parcheggio di scambio Parcheggio auto e bici
  • Scale mobili Ascensore
  • Accessibile Accessibilità per portatori di handicap
  • Sottopassaggio Sottopassaggio

Interscambi[modifica | modifica wikitesto]

Adiacente alla stazione è presente una fermata delle autolinee urbane e interurbane.

  • Bus di interscambio Capolinea autolinee SAD
  • Taxi

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Stazioni del Trentino-Alto Adige[collegamento interrotto], sul sito di RFI SpA
  2. ^ Una gita in Val Gardena, iTreni 204/1999 p. 28
  3. ^ Impianti FS, in I Treni, anno XXVII, n. 283, Salò, Editrice Trasporti su Rotaie, luglio 2006, p. 11, ISSN 0392-4602 (WC · ACNP).
  4. ^ (DE) Wilhelm Ritter von Flattich, Eisenbahn-Hochbau, Lehmann & Wentzel, Vienna, p. 89, 1855.

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