Stazione di Bicocca

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Bicocca
stazione ferroviaria
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàCatania, località Bicocca
Coordinate37°27′39.24″N 15°02′41.28″E / 37.4609°N 15.0448°E37.4609; 15.0448
LineeMessina-Siracusa
Catania-Caltagirone-Gela
Palermo-Catania
Catania-Agrigento
Storia
Stato attualeIn uso
Attivazione1869
Caratteristiche
TipoStazione in superficie, passante, di diramazione
Binari14
GestoriRete Ferroviaria Italiana
OperatoriTrenitalia
DintorniZona industriale di Catania, Aeroporto di Fontanarossa, Interporto, Carcere Bicocca, Porte di Catania, centro commerciale "Porte di Catania"
 
Mappa di localizzazione: Catania
Bicocca
Bicocca

La stazione di Bicocca è la principale stazione merci della città di Catania; è posta al km 233+287 della ferrovia Palermo-Catania e Messina-Siracusa. La stazione è di diramazione per i treni provenienti dalla stazione di Catania Centrale diretti verso Siracusa e Caltagirone o verso Caltanissetta Xirbi, Agrigento e Palermo e per la linea di Paternò (da tempo utilizzata solo come raccordo merci) nonché scalo di riferimento per l'interporto di Catania Bicocca. È anche un posto di passaggio dal doppio binario, con cui è collegata alla stazione di Catania Acquicella, al semplice binario per le due direzioni di Siracusa e di Palermo[1].

È situata a ridosso della zona industriale di Catania, a sud-ovest dell'aeroporto di Fontanarossa. L'edificio di stazione è posto ad ovest dei binari.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La stazione di Bicocca venne costruita nell'ambito del progetto di costruzione di ferrovie messo in atto dalla Società Vittorio Emanuele e proseguito con la Società per le Strade Ferrate della Sicilia, conosciuta anche Rete Sicula. Faceva infatti parte del progetto per connettere mediante la strada ferrata le aree del siracusano e quelle interne della Sicilia con il porto di Catania necessario per le zone zolfifere dell'area centro-orientale dell'Isola e per il convogliamento verso i mercati dei prodotti agricoli della Piana di Catania. La stazione venne costruita in prossimità del Pantano d'Arci e venne inaugurata il 1º luglio 1869 in concomitanza con l'apertura all'esercizio della tratta ferroviaria Catania Centrale-Bicocca di 7.468 metri. Il 15 maggio 1870 Bicocca venne collegata alla nuova linea per Palermo aperta fino alla Stazione di Catenanuova-Centuripe, il 27 giugno fino a Raddusa-Agira e il 15 agosto fino a Pirato. Si poté raggiungere la stazione di Enna solo il 1º febbraio 1876 e il 1º marzo dello stesso anno Santa Caterina Xirbi, divenuta in seguito stazione di Caltanissetta Xirbi.

L'importanza della stazione fu relativa fino al secondo dopoguerra in quanto sita in zona acquitrinosa e malarica[2][3]. A partire dagli anni trenta vennero intrapresi piani di bonifica e prosciugamento che portarono all'acquisizione di grandi aree coltivabili nelle aree circostanti. Ma solo negli anni cinquanta iniziarono i primi insediamenti industriali promossi dagli investimenti della So.Fi.S, (Società finanziaria regionale) e dal Ministero delle partecipazioni statali. Vennero così realizzati i primi raccordi ferroviari con la stazione di Bicocca a supporto della CESAME (nata nel 1955) importante industria produttrice di apparecchi igienico sanitari. I più consistenti insediamenti industriali, della ATES nel 1961, del settore elettromeccanico ed elettronico, del settore farmaceutico, della Montecatini nel campo chimico e dei fertilizzanti condussero ad ulteriori ampliamenti dei raccordi ferroviari mentre la potenzialità delle infrastrutture venne incrementata in seguito all'elettrificazione della stazione e della linea per Siracusa.

Nei primi anni settanta Bicocca fu interessata da un programma di potenziamento in seguito al quale venne ricostruito interamente il vecchio e angusto fabbricato viaggiatori, elettrificati tutti gli enti di stazione (scambi, segnali bassi e passaggi a livello) fino ad allora a comando idrodinamico e meccanico ed ampliato il fascio merci soprattutto in direzione sud. Venne impiantato anche un moderno apparato centrale ad itinerari per la centralizzazione di tutti i comandi eliminando le vecchie cabine di comando "A" e "B". In seguito all'estendersi del traffico di containers nei primi anni ottanta fu costruito a sud della stazione il Centro Intermodale di Catania Bicocca (CEMAT)[4](dal 2007 gestito da Network Terminali Siciliani S.p.A., i cui soci fondatori sono RFI e Società degli Interporti Siciliani)[5] e successivamente è iniziata la costruzione dell'Interporto.

Fino alle soglie degli anni duemila era frequentata da viaggiatori pendolari diretti verso i posti di lavoro della zona industriale etnea ma la sua importanza in tale campo si è estremamente ridotta in conseguenza dell'accentuazione della crisi dei vari settori produttivi. La sua importanza permane tuttavia in relazione ai treni merci, sempre più a composizione bloccata. Fino ai primi anni ottanta lo scalo era sede di importanti manovre per la composizione dei treni merci in partenza composti con i carri provenienti dalle aree di produzione di derrate e prodotti agricoli e di agrumi, tra cui, primeggiavano le stazioni di Scordia, Palagonia, Lentini, Paternò, Schettino e Carcaci. Un buon volume di traffico era costituito dai prodotti finiti delle aziende industriali. Nello scalo di smistamento avveniva anche la scomposizione dei treni provenienti dal nord con prodotti industriali, semilavorati e materie prime. Il traffico merci della stazione tuttavia è divenuto, col passare del tempo, sempre più orientato ai trasporti a carro completo e containerizzato.

Data la sua vicinanza all'aeroporto di Catania Fontanarossa, è previsto il suo spostamento lievemente più a sud per consentire la realizzazione di una nuova pista a servizio dello scalo aeroportuale, mentre è programmata la realizzazione di una nuova stazione[6] tra Bicocca e Catania Acquicella per servire direttamente l'aeroporto, aperta al pubblico all'inizio del 2021.

Strutture e impianti[modifica | modifica wikitesto]

La stazione di Bicocca è la principale stazione merci della città di Catania. Consiste di un notevole fabbricato di linee funzionali, abbastanza anonimo, in stile ferroviario che ha sostituito quello originale, piccolissimo e scomodo.

Il fascio binari comprende due binari di transito e un binario di precedenza, per servizio viaggiatori e un fascio merci, affiancato ad essi sul lato est, composto di binari passanti per partenza e arrivo di treni merci. Solo il primo binario è munito di pensilina. A sud-est della stazione si trova il grande fascio di smistamento ed all'estremità sud il terminale per carico e scarico dei container. Dalla stazione di Bicocca hanno origine i raccordi merci con le industrie e le imprese della zona industriale di Catania un tempo molto attivi, oggi in molti casi in disuso o soppressi. Dal fascio merci della stazione ha origine il raccordo ad uso esclusivo dell'Aeronautica Militare per l'aeroporto. Nell'area a sud ovest della stazione è sito il terminale CEMAT mentre è in avanzato stato di costruzione l'interporto di Catania Bicocca (del quale sono operative alcune parti)[7].

Nella stazione sono presenti, il servizio di verifica freni, la colonna idraulica di rifornimento, il ponte a bilico da 40 t e la sagoma limite[1].

La stazione, presenziata da Dirigente Movimento sin dalla sua apertura è in atto esercita in telecomando DCO[8] in seguito all'installazione degli impianti ACEI telecomandabili. L'assetto dell'area ferroviaria della stazione è destinato a subire consistenti variazioni e delocalizzazioni in conseguenza del completamento dei lavori del Nodo Catania; verrà infatti spostata l'attuale sede dei fabbricati di stazione per permettere ulteriori ampliamenti dell'area aeroportuale; verrà inoltre realizzata un'area destinata ad accogliere il ridimensionato deposito locomotive di Catania e tutti i collegamenti necessari alle funzioni ferroviarie dell'interporto di Catania Bicocca[9].

Movimento[modifica | modifica wikitesto]

L'orario ferroviario del 18 novembre 1938 riportava la fermata di 3 treni accelerati e 3 diretti per Siracusa e di 2 accelerati, 2 diretti e un rapido per Catania e Messina[10] e di 2 accelerati, un diretto e un rapido per Palermo, un'automotrice in servizio locale e un treno omnibus per Caltanissetta. In senso inverso vi avevano fermata 2 accelerati e un diretto provenienti da Palermo e un'automotrice e un omnibus da Caltanissetta[11]. Vi effettuavano fermata 5 coppie di treni di automotrici e una coppia di omnibus da e per Caltagirone[12] e 4 coppie di treni di diverse categorie da e per Schettino[13].

L'offerta di servizio nel 1975 riportava la fermata di 5 treni locali e di 3 diretti per Siracusa. In senso inverso di 4 accelerati, un diretto e un espresso per Catania, Messina e Roma Termini[14], di 2 treni locali per Caltanissetta e 2 per Catenanuova, di 2 diretti e un espresso per Palermo e di 2 espressi per Agrigento[15]. Vi fermavano per servizio viaggiatori anche 2 coppie di automotrici in servizio locale da e per Regalbuto[16] e 8 coppie di automotrici locali e un diretto da e per Caltagirone[17].

L'orario di servizio 1981-1983 prevedeva la fermata di 3 treni viaggiatori locali per Caltanissetta, di 2 automotrici per Carcaci, di 3 diretti e un espresso per Caltanissetta e Palermo e di un diretto e 3 espressi per Agrigento. In senso inverso vi fermavano 7 treni locali, 4 diretti e 3 espressi provenienti dalle citate stazioni[18]. Vi effettuavano servizio viaggiatori anche 9 treni locali di automotrici e un diretto per Caltagirone e Gela; in senso inverso 9 locali e un diretto. Dalla linea di Siracusa provenivano 3 treni locali, un diretto e un espresso aventi fermata mentre vi partivano per tale direzione 5 treni locali e 2 espressi[19]

L'orario di servizio 1995-1997 indica una contrazione dell'offerta relativa alla stazione che prevede la fermata di treni viaggiatori diretti per Palermo e una automotrice in servizio locale per Caltanissetta e Agrigento. In senso inverso la fermata di 2 regionali e di 2 diretti[20]. Lo stesso prevedeva la fermata di 11 treni regionali di cui 8 per la linea di Caltagirone e Gela e 3 per Siracusa; in senso inverso vi effettuavano fermata 9 treni regionali di cui solo uno proveniente dalla linea di Siracusa[21].

Interscambi[modifica | modifica wikitesto]

Sul piazzale esterno è possibile l'interscambio con linee di autobus urbano dell'AMT

  • Fermata autobus Fermata autobus

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b fascicolo circolazione, pp. 112, 129-130, 140-142.
  2. ^ Atti della Commissione d'inchiesta sull'esercizio delle ferrovie italiane, parte 1, edizione 2, Tipografia eredi Botta, 1879.
  3. ^ Floriano Boccini, Fonti per la storia della malaria in Italia, Ministero per i beni e le attività culturali, Direzione generale per gli archivi, 2003, p. 362.
  4. ^ Corriere, pp. 60-61.
  5. ^ Società Network Terminali Siciliani. Centro Intermodale di Catania Bicocca, su interporti.sicilia.it. URL consultato il 2 gennaio 2019.
  6. ^ Nuova stazione ferroviaria di Fontanarossa pronta entro tre anni, su catania.mobilita.org. URL consultato il 16 dicembre 2015.
  7. ^ Sommella, pp. 302-304.
  8. ^ FO 152, nota 1, p. 40.
  9. ^ Una visione prospettica del nuovo assetto degli impianti in corso di realizzazione (JPG), su interporti.sicilia.it. URL consultato il 2 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  10. ^ Orario ferroviario generale Pozzo, del 4 dicembre 1938, quadro 405
  11. ^ Orario ferroviario generale Pozzo, del 18 novembre 1938, quadro 410
  12. ^ Orario ferroviario generale Pozzo, del 14 novembre 1938, quadro 416
  13. ^ Orario ferroviario generale Pozzo, del 14 novembre 1938, quadro 415
  14. ^ Orario ferroviario generale Pozzo, del 28 settembre 1975, quadro 366
  15. ^ Orario ferroviario generale Pozzo, del 28 settembre 1975, quadro 369
  16. ^ Orario ferroviario generale Pozzo, del 28 settembre 1975, quadro 384
  17. ^ Orario ferroviario generale Pozzo, del 28 settembre 1975, quadro 382
  18. ^ FO 152b, pp. 18-20, 45-47.
  19. ^ FO 152a, pp. 18-27, 62-71.
  20. ^ FO 154, pp. 14-17, 41-45.
  21. ^ FO 153, pp. 18-28, 70-79.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ferdinando Corriere, Il ruolo dei sistemi informativi regionali nell'adeguamento delle infrastrutture di trasporto. Accessibilità ed intermodalità nella Regione Sicilia, Franco Angeli, 2006.
  • Ferrovie dello Stato, Palermo, Orario generale di servizio, fascicolo 152a, valido dal 31 maggio 1981 al 28 maggio 1983.
  • Ferrovie dello Stato, Palermo, Fascicolo orario 152b, valido dal 31 maggio 1981 al 28 maggio 1983, Genova, Ist. grafico S. Basile, 1981.
  • Ferrovie dello Stato, Palermo, Orario generale di servizio, fascicolo 153, valido dal 28 maggio 1995 al 31 maggio 1997.
  • Ferrovie dello Stato, Palermo, Fascicolo orario 154, valido dal 28 maggio 1995 al 31 maggio 1997, Genova, Ist. grafico S. Basile, 1995.
  • Ferrovie dello Stato, Palermo, Fascicolo circolazione della Unità Periferica, ediz. in vigore dal 24 settembre 1995.
  • Ferrovie dello Stato, Palermo, Fascicolo linea 152, ediz. 2003 con aggiornamenti.
  • Giuseppe Giarrizzo, Storia delle città italiane, Catania, Bari, Editori Laterza, 1986, ISBN 88-420-2786-3.
  • Rosario Sommella (a cura di), Le città del Mezzogiorno. Politiche, dinamiche, attori, Franco Angeli, 2009.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]