Stanga (Vicenza)

Stanga
Chiesa della Madonna della Pace
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Veneto
Provincia  Vicenza
Città Vicenza
Circoscrizione3 Villa Tacchi
Codice postale36100
PatronoMadonna della Pace

La Stanga è un quartiere di Vicenza, appartenente alla terza circoscrizione, all'uscita della città verso est subito dopo il quartiere di San Pio X e prima del quartiere di Bertesinella; essendo ormai completamente fuso con questi ultimi, di più recente espansione, i confini civili ed ecclesiastici sono piuttosto incerti.

Toponimo[modifica | modifica wikitesto]

Il nome "stanga" deriva dalla trave che veniva posta di traverso alla strada per arrestare il transito, in genere allo scopo di esigere il pagamento del pedaggio o dazio, oppure per indicare il confine di un territorio o di una località, che veniva quindi delimitata "de stanga ad stangam". A Vicenza la stanga orientale era posta nel luogo dove in seguito fu creato il passaggio a livello della ferrovia, mentre l'altra era situata a ovest della città, presso Ponte Alto. Il "diritto di barriera", previsto dagli statuti comunali, fu abolito il 1 gennaio 1811[1].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome di "contrada della Stanga" ricorre nelle guide numeriche municipali del 1858 e del 1888 ed era dato alla zona di campagna e al tronco della strada di grande comunicazione[2] che poi prosegue come Padana Superiore verso Padova, nonostante quest'ultimo tratto fosse attraversato, a partire dal 1846, dalla linea ferroviaria Vicenza-Padova, per cui era necessario superare un passaggio a livello[1].

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Edifici religiosi[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa della Madonna della Pace, portale.
Chiesa parrocchiale di Santa Maria Regina della Pace

La chiesa riveste un particolare valore civile e religioso, essendo stata voluta e realizzata alla fine della prima guerra mondiale come tempio votivo, dedicato alla Madonna Regina della Pace. È luogo di culto per una comunità di circa 10.000 abitanti, comprendente anche la comunità cattolica della vicina Caserma Ederle.

La struttura è costruita in sobrie ma eleganti linee neogotiche d'oltralpe. Le navate presentano un controsoffitto piano, con struttura portante in legno a travoni trasversali, sorretti da colonnine su mensole, aggettanti rispetto alle pareti della navata. Il controsoffitto si raccorda alle cornici delle campate con velette curvilinee, decorate a tempera a motivi geometrici o vegetali stilizzati, organizzati a fasce e cordelline.

L'interno della chiesa - così come appare da alcune foto d'epoca - aveva un ricco apparato decorativo, che sottolineava con fregi a tempera a motivi geometrici tutti gli elementi architettonici. Il restauro completo degli interni - effettuato nel 2001-2006 - ha ripristinato gli apparati decorativi in pietra, marmo e stucco (colonne, capitelli, altari, mensole, colonnine, volute) oltre alle decorazioni a tempera delle pareti[3].

Ville[modifica | modifica wikitesto]

Villa Ca' Impenta
Villa e oratorio della Ca' Impenta
Lo stesso argomento in dettaglio: Ca' Impenta.

L'appellativo Ca' Impenta (“casa dipinta“), che veniva attribuito anche a tutta la vasta zona di campagna circostante, deriva dagli affreschi che un tempo decoravano la facciata della villa, ora scomparsi.

Altro[modifica | modifica wikitesto]

Caserma "Carlo Ederle"

Prende il nome dall'ufficiale di artiglieria Carlo Ederle, pluridecorato della prima guerra mondiale.

Già base dell'Esercito Italiano, nel 1955 ospitò le prime truppe americane che lasciavano l'Austria. Viene utilizzata dall'Esercito degli Stati Uniti come base dell'United States Army Africa e guarnigione di diverse unità operanti in Europa, assieme alla caserma "Del Din" situata dalla parte opposta della città.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Giarolli, 1955, p. 494.
  2. ^ Corrispondente all'ultimo tratto dell'attuale viale della Pace e a via Caimpenta fino all'omonima villa.
  3. ^ Studio Aeditecne, su studioaeditecne.it. URL consultato il 24 ottobre 2015.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giambattista Giarolli, Vicenza nella sua toponomastica stradale, Vicenza, Scuola Tip. San Gaetano, 1955.
  • Giambattista Giarolli, I nomi delle nuove vie del Comune di Vicenza, Vicenza, Scuola Tip. Commerciale Giuliani, 1966.
  • Natalino Sottani, Cento chiese, una città, Vicenza, Edizioni Rezzara, 2014.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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