Simmia di Siracusa

Simmia di Siracusa (Siracusa, IV-III sec a.C. – ...) è stato un filosofo siceliota.

Menzionato da Diogene Laerzio[1] come discepolo di Aristotele di Cirene, successivamente di Stilpone di Megara di cui probabilmente sposò anche la figlia essendo citato in questo passo:

«Qualcuno disse a Stilpone che la sua figlia era un disonore per lui, ma egli di rimando: Non più di quanto io sono un onore per lei.»

Purtroppo ci resta solo questa notazione della vita privata, più che le opere o il pensiero. Tuttavia sempre Diogene riporta il pensiero di Filippo di Megara secondo cui:

«Da Teofrasto attrasse a sé Metrodoro il Teoretico e Timagora di Gela, da Aristotele cirenaico, Clitarco e Simmia, e, per quanto riguarda i dialettici, attrasse a sé Peonio da Aristide; Difilo del Bosforo figlio di Eufanto e Mirmece figlio di Esseneto erano venuti da lui per confutarlo, ma divennero suoi devoti seguaci.»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ II, 113 e 114

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