Serie A 1976-1977

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Serie A 1976-1977
Competizione Serie A
Sport Calcio
Edizione 75ª (45ª di Serie A)
Organizzatore Lega Nazionale Professionisti
Date dal 3 ottobre 1976
al 22 maggio 1977
Luogo Bandiera dell'Italia Italia
Partecipanti 16
Formula girone unico
Risultati
Vincitore Juventus
(17º titolo)
Retrocessioni Sampdoria
Catanzaro
Cesena
Statistiche
Miglior marcatore Bandiera dell'Italia Francesco Graziani (21)
Incontri disputati 240
Gol segnati 532 (2,22 per incontro)
La Juventus che aprì il lungo ciclo trapattoniano
Cronologia della competizione
1975-1976 1977-1978

La Serie A 1976-1977 è stata la 75ª edizione della massima serie del campionato italiano di calcio (la 45ª a girone unico), disputata tra il 3 ottobre 1976 e il 22 maggio 1977 e conclusa con la vittoria della Juventus, al suo diciassettesimo titolo.

Capocannoniere del torneo è stato Francesco Graziani (Torino) con 21 reti.

Stagione[modifica | modifica wikitesto]

Novità[modifica | modifica wikitesto]

Tra le note di colore della stagione, da segnalare l'incontro Genoa-Torino del 6 febbraio 1977, la prima partita della Serie A a essere trasmessa a colori dalla televisione italiana.[1]

Calciomercato[modifica | modifica wikitesto]

Da sinistra: la bandiera interista Roberto Boninsegna e quella juventina Pietro Anastasi, protagonisti nell'estate 1976 di uno tra i più clamorosi scambi di casacca del calcio italiano.[2]

I campioni uscenti del Torino confermarono pressoché la rosa della stagione precedente, limitandosi a rifinire la squadra scudettata con gli innesti del titolare designato Danova, tra i migliori elementi saliti alla ribalta nel Cesena rivelazione di Giuseppe Marchioro nonché futuro punto fermo della difesa granata per il decennio a venire, e del mestierante Butti tra le seconde linee, onde far rifiatare a centrocampo gli inamovibili Claudio Sala e Pecci. Al contrario, a catalizzare l'attenzione di media e tifosi nell'estate 1976 fu un'interessante — e per certi versi spiazzante — serie di cambi di casacca sull'asse Milano-Torino.

La Juventus, decisa a lasciarsi alle spalle il cocente epilogo del precedente torneo, si liberò di due nomi tra i più in vista nel proprio undici, additati a capri espiatori e ormai avulsi dalle dinamiche bianconere:[3] il raffinato regista Capello venne dirottato al Milan in cambio del «rude» mediano Benetti, pochi fronzoli e «tutta sostanza»;[4] se ciò non bastava a stordire gli addetti ai lavori,[5] venne dato il benservito anche al capitano Anastasi, idolo di una tifoseria a questo punto più che mugugnante, ceduto all'Inter in cambio del più anziano Boninsegna, bandiera frettolosamente bollata come «alla frutta» dall'ambiente nerazzurro,[4] in quello che passerà agli annali come uno dei più clamorosi scambi di mercato del calcio italiano.[2]

Oltre all'arrivo a Torino di una giovane promessa quale il terzino Cabrini, pescato in Serie B dall'Atalanta,[4] il presidente bianconero Giampiero Boniperti concluse il suo repulisti con l'avvicendamento in panchina tra Parola e la scommessa Giovanni Trapattoni, giovane tecnico di «grinta e personalità», ma con ancora tutto da dimostrare.[6] Una serie di mosse, queste di Madama, che prestarono il fianco a più di una critica durante il precampionato.[5]

Luigi Radice, tecnico dei granata campioni uscenti, posa tra i due neoacquisti Cesare Butti (a sinistra) e Luigi Danova (a destra).

Quanto alle due milanesi, l'Inter, che si apprestava ad affrontare l'utima stagione del capitano Sandro Mazzola, oltre al succitato avvicendamento Boninsegna-Anastasi in attacco si concentrò sulla difesa promuovendo definitivamente tra i pali il giovane Bordon, lasciando così libero il precedente numero uno Lido Vieri il quale decise di ricominciare dalla Serie C con la Pistoiese; infine si liberò della deludente incompiuta Cerilli, spedito ai cadetti del L.R. Vicenza.

I concittadini del Milan rinnovarono il centrocampo, cedendo Chiarugi e Scala rispettivamente a Napoli e Foggia, e affiancando a Capello l'ex romanista Morini; la squadra venne inoltre affidata al «giovane allenatore più in voga», quel Marchioro reduce da positivi campionati dapprima a Como e poi soprattutto a Cesena, e intenzionato a portare a San Siro la novità del gioco a zona.[7]

Tra le altre squadre, anche la Fiorentina si ridisegnò in mezzo al campo assicurandosi l'ex mediano cesenate Zuccheri, onde sopperire all'assenza del promettente Guerini (rimasto vittima di un grave incidente automobilistico l'anno prima e costretto suo malgrado, di lì a pochi mesi, a chiudere precocemente l'attività agonistica),[8] e cedendo all'Inter un declinante Merlo, ormai chiuso a Firenze dai più giovani compagni di reparto Antognoni e Caso. Svestì dopo undici anni la maglia viola anche il portiere Superchi, accasatosi al Verona insieme all'ex interista Giubertoni e all'ex romanista Negrisolo. Infine il neopromosso Genoa accolse un altro transfuga juventino, la funambolica ala Damiani.

Avvenimenti[modifica | modifica wikitesto]

Girone di andata[modifica | modifica wikitesto]

Il centrocampista laziale Luciano Re Cecconi, ucciso il 18 gennaio 1977.[9][10]

Il campionato palesò fin dall'avvio la sua matrice torinese: chi pronosticava una Juventus «un po' logora coi suoi nuovi vecchietti» Benetti e Boninsegna, e un Torino «appagato» dallo scudetto sul petto,[11] venne presto smentito poiché bianconeri e granata diedero vita a «un'annata entusiasmante, indimenticabile» per il calcio cittadino, risultandone un torneo ancor più emozionante del precedente, chiuso a punteggi record.[12][13]

Nei primi cinque turni le due rivali avanzarono a braccetto; il 7 novembre 1976 le piemontesi sconfissero nei rispettivi impegni le milanesi, spedendole a –4.[14] Al derby dell'ottava giornata, un mese più tardi, i bianconeri si presentarono con un punto di vantaggio: tuttavia con un guizzo a testa, i gemelli del gol Graziani e Pulici decretarono il sorpasso granata.[15] In questa fase iniziale fu il nuovo Napoli di Bruno Pesaola a tentare di non far scappare le torinesi, pagando tuttavia un ritardo di –4 appena al decimo turno.[11]

Il fantasista perugino Walter Novellino, maggiore rivelazione del campionato.[16]

Gli uomini di Luigi Radice condussero per qualche giornata, per poi venire agganciati il 9 gennaio 1977 dopo un rocambolesco 3-3 casalingo con la Lazio, società quest'ultima che stava vivendo in quelle settimane uno dei momenti più drammatici della sua storia:[17] con l'ambiente già scosso dalla perdita dell'allenatore del primo scudetto, Tommaso Maestrelli, spentosi prematuramente il 2 dicembre 1976 dopo una lunga malattia,[18] il 18 gennaio 1977 la squadra venne ulteriormente colpita dall'assurda morte del ventottenne centrocampista Luciano Re Cecconi, ucciso con un colpo di arma da fuoco in una gioielleria capitolina[9] a seguito di un presunto, tragico scherzo, mai del tutto chiarito.[10]

In campo le due torinesi, dopo continui sorpassi, il 6 febbraio conclusero a pari punti il girone di andata: fu peraltro la prima volta, nella storia della Serie A, che il simbolico titolo d'inverno andò in coabitazione a due formazioni della stessa città.[19] La terza classificata al giro di boa, l'Inter, stagnava a –6 dalla coppia di testa.[11] Ben più deludente il cammino dei concittadini milanisti: un anonimo pareggio interno contro un Cesena già in cattive acque, sancì il fallimento dell'esperimento zonista di Marchioro, esonerato al termine del girone in favore del totem rossonero Nereo Rocco e del suo più prosaico catenaccio.[7]

Girone di ritorno[modifica | modifica wikitesto]

La tornata di ritorno iniziò sulla falsariga delle prime quindici partite. Una Juventus oramai «di debordante forza fisica e carica agonistica», disegnata da Trapattoni su una difesa «ermetica», sull'intuizione di avanzare l'ex terzino Tardelli in un centrocampo «Maginot», e sull'intesa sottorete tra Bettega e un Bonimba in realtà «con ancora tanta birra in corpo»,[4] passò in testa il 27 febbraio approfittando della sconfitta occorsa al Toro sul terreno della Roma, poi limitò i danni strappando un pari nella stracittadina del 3 aprile, e condusse con un punto di vantaggio fino alla ventiseiesima giornata, quando a causa di un altro pari a Perugia fu raggiunta dai rivali.

Il granata Francesco Graziani, miglior marcatore del campionato con 21 reti,[20] contrastato dai bianconeri Romeo Benetti e Gaetano Scirea nel derby-scudetto del 3 aprile 1977.

La settimana dopo, nell'anticipo di sabato 30 aprile, un gol di Furino permise ai bianconeri di battere in extremis il Napoli al Comunale di Torino e approfittare così, il giorno successivo, del pareggio granata in casa laziale, riportandosi a +1: fu lo scatto decisivo, visto che la Juventus difese fino alla fine questo risicato vantaggio, andando a vincere tutte e tre le restanti partite.[11]

Il 22 maggio, col successo esterno dell'ultima giornata a Marassi sulla Sampdoria, l'undici bianconero fece suo lo scudetto chiudendo il campionato al «punteggio clamoroso» di 51 punti[11] — tuttora un record nella Serie A a 16 squadre —,[21] seguito dal Torino fermatosi all'altrettanto rilevante, ma infruttuosa, quota 50. Quattro giorni prima la Vecchia Signora, grazie a uno «squadrone fisicamente strepitoso»,[4] aveva già sollevato la Coppa UEFA, suo primo trofeo confederale,[22] portando così a conclusione una tra le migliori stagioni della storia juventina.

Lo juventino Roberto Bettega esulta dopo avere sbloccato la gara di Marassi, a mezz'ora dal termine del campionato, consegnando ai bianconeri uno scudetto vinto alla quota-record di 51 punti.[11]

Ai granata, paradossalmente, non bastò totalizzare 5 punti in più della stagione precedente, subire una sola sconfitta e vantare la miglior difesa del torneo, per confermare il tricolore sulle loro maglie; come magra consolazione rimase loro il titolo di capocannoniere per Graziani, con 21 gol tutti su azione:[23] per quello che fino a poco tempo prima veniva definito un «panzer generoso e nulla più», la stagione segnerà l'affermazione a «miglior centravanti d'Italia» dell'epoca.[20]

A riprova del cammino monstre delle due torinesi, la terza classificata, una staccata Fiorentina, venne relegata addirittura a –15[11] e fu protagonista unicamente della lotta per la zona UEFA a cui si aggiunsero Inter e Lazio; seguì una sempre più solida provinciale quale il Perugia che ottenne il pass per la Coppa Mitropa, trascinato dalla verve del suo fantasista offensivo Novellino emerso in questa stagione, dopo anni di gavetta sui campi minori, tra i migliori elementi del torneo.[16] Rimase invece fuori dall'Europa, nonostante il buon avvio, il Napoli, che a fine campionato fu ulteriormente gravato di un punto di penalizzazione per cumulo di squalifiche del campo.[24]

Cadde a sorpresa in Serie B il Cesena, dopo l'exploit dell'anno precedente, mentre un Milan in crisi, e in cui non sortì molti effetti il ritorno in sella del paròn Rocco, si salvò solo grazie alla rimonta che, nelle ultime due giornate, sancì le retrocessioni di Catanzaro e Sampdoria; i rossoneri raddrizzeranno tuttavia l'annata con il trionfo in Coppa Italia, in un derby estivo contro i nerazzurri, qualificandosi così in Coppa delle Coppe.

Squadre partecipanti[modifica | modifica wikitesto]

Mappa di localizzazione: Italia
Torino
Torino
Milano
Milano
Genova
Genova
Roma
Roma
Squadre di Torino
Juventus
Torino
Squadre di Milano
Inter
Milan
Squadre di Genova
Genoa
Sampdoria
Squadre di Roma
Lazio
Roma
Ubicazione delle squadre della Serie A 1976-1977
Club Stagione Città Stadio Stagione precedente
Bologna dettagli Bologna Stadio Comunale 7º posto in Serie A
Catanzaro dettagli Catanzaro Stadio Comunale 2º posto in Serie B, promosso
Cesena dettagli Cesena Stadio "La Fiorita" 6º posto in Serie A
Fiorentina dettagli Firenze Stadio Comunale 9º posto in Serie A
Foggia dettagli Foggia Stadio Pino Zaccheria 3º posto in Serie B, promosso
Genoa dettagli Genova Stadio Luigi Ferraris 1º posto in Serie B, promosso
Inter dettagli Milano Stadio San Siro 4º posto in Serie A
Juventus dettagli Torino Stadio Comunale di Torino 2º posto in Serie A
Lazio dettagli Roma Stadio Olimpico 13º posto in Serie A
Milan dettagli Milano Stadio San Siro 3º posto in Serie A
Napoli dettagli Napoli Stadio San Paolo 5º posto in Serie A
Perugia dettagli Perugia Stadio Comunale di Pian di Massiano 8º posto in Serie A
Roma dettagli Roma Stadio Olimpico 10º posto in Serie A
Sampdoria dettagli Genova Stadio Luigi Ferraris 11º posto in Serie A
Torino dettagli Torino Stadio Comunale di Torino 1º posto in Serie A
Verona dettagli Verona Stadio Marcantonio Bentegodi 11º posto in Serie A

Allenatori e primatisti[modifica | modifica wikitesto]

Squadra Allenatore Calciatore più presente Cannoniere
Bologna Bandiera dell'Italia Gustavo Giagnoni (1ª-12ª)
Bandiera dell'Italia Cesarino Cervellati (13ª-30ª)
Bandiera dell'Italia Claudio Maselli (30) Bandiera del Brasile Sergio Clerici (7)
Catanzaro Bandiera dell'Italia Gianni Di Marzio Bandiera dell'Italia Giovanni Improta (30) Bandiera dell'Italia Massimo Palanca (5)
Cesena Bandiera dell'Italia Giulio Corsini (1ª-3ª)
Bandiera dell'Italia Paolo Ferrario e Bandiera dell'Italia Aldo Neri (4ª-5ª)
Bandiera dell'Italia Domenico Rosati (6ª-9ª)
Bandiera dell'Italia Paolo Ferrario e Bandiera dell'Italia Aldo Neri (10ª-30ª)
Bandiera dell'Italia Giancarlo Oddi (30) Bandiera dell'Italia Gianluca De Ponti (7)
Fiorentina Bandiera dell'Italia Carlo Mazzone Bandiera dell'Italia Massimo Mattolini,
Bandiera dell'Italia Ennio Pellegrini (30)
Bandiera dell'Italia Claudio Desolati (9)
Foggia Bandiera dell'Italia Roberto Balestri e Bandiera dell'Italia Héctor Puricelli (D.T.) Bandiera dell'Italia Maurizio Memo (30) Bandiera dell'Italia Antonio Bordon,
Bandiera dell'Italia Nerio Ulivieri (7)
Genoa Bandiera dell'Italia Luigi Simoni Bandiera dell'Italia Ignazio Arcoleo,
Bandiera dell'Italia Roberto Pruzzo (30)
Bandiera dell'Italia Roberto Pruzzo (18)
Inter Bandiera dell'Italia Giuseppe Chiappella Bandiera dell'Italia Ivano Bordon (30) Bandiera dell'Italia Carlo Muraro (9)
Juventus Bandiera dell'Italia Giovanni Trapattoni Bandiera dell'Italia Romeo Benetti,
Bandiera dell'Italia Roberto Bettega,
Bandiera dell'Italia Franco Causio,
Bandiera dell'Italia Gaetano Scirea,
Bandiera dell'Italia Dino Zoff (30)
Bandiera dell'Italia Roberto Bettega (17)
Lazio Bandiera del Brasile Luís Vinício Bandiera dell'Italia Roberto Badiani,
Bandiera dell'Italia Franco Cordova,
Bandiera dell'Italia Felice Pulici (30)
Bandiera dell'Italia Bruno Giordano (10)
Milan Bandiera dell'Italia Giuseppe Marchioro (1ª-15ª)
Bandiera dell'Italia Nereo Rocco (16ª-30ª)
Bandiera dell'Italia Enrico Albertosi (30) Bandiera dell'Italia Egidio Calloni (5)
Napoli Bandiera dell'Italia Bruno Pesaola Bandiera dell'Italia Giuseppe Savoldi (30) Bandiera dell'Italia Giuseppe Savoldi (16)
Perugia Bandiera dell'Italia Ilario Castagner Bandiera dell'Italia Antonio Ceccarini (30) Bandiera dell'Italia Franco Vannini (9)
Roma Bandiera della Svezia Nils Liedholm Bandiera dell'Italia Sergio Santarini (30) Bandiera dell'Italia Agostino Di Bartolomei (8)
Sampdoria Bandiera dell'Italia Eugenio Bersellini Bandiera dell'Italia Marcello Lippi,
Bandiera dell'Italia Paolo Tuttino (30)
Bandiera dell'Italia Nello Saltutti (6)
Torino Bandiera dell'Italia Luigi Radice Bandiera dell'Italia Francesco Graziani,
Bandiera dell'Italia Renato Zaccarelli (30)
Bandiera dell'Italia Francesco Graziani (21)
Verona Bandiera dell'Italia Ferruccio Valcareggi Bandiera dell'Italia Klaus Bachlechner,
Bandiera dell'Italia Franco Superchi (30)
Bandiera dell'Italia Livio Luppi (7)

Classifica finale[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Juventus 51 30 23 5 2 50 20 +30
2. Torino 50 30 21 8 1 51 14 +37
3. Fiorentina 35 30 12 11 7 38 31 +7
4. Inter 33 30 10 13 7 34 27 +7
5. Lazio 31 30 10 11 9 34 28 +6
6. Perugia 29 30 9 11 10 32 28 +4
7. Napoli (-1) 28 30 9 11 10 37 38 -1
7. Roma 28 30 9 10 11 27 33 -6
7. Verona 28 30 7 14 9 26 32 -6
[25] 10. Milan 27 30 5 17 8 30 33 -3
10. Genoa 27 30 8 11 11 40 45 -5
10. Bologna 27 30 8 11 11 24 31 -7
13. Foggia 26 30 10 6 14 33 39 -6
14. Sampdoria 24 30 6 12 12 28 42 -14
15. Catanzaro 21 30 7 7 16 26 43 -17
16. Cesena 14 30 3 8 19 22 48 -26

Legenda:

      Campione d'Italia e qualificato in Coppa dei Campioni 1977-1978.
      Qualificato in Coppa delle Coppe 1977-1978.
      Qualificati in Coppa UEFA 1977-1978.
      Retrocessi in Serie B 1977-1978.

Regolamento:

Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
In caso di parità di punti era in vigore il pari merito, eccetto per i posti salvezza-retrocessione e qualificazione-esclusione dalla Coppa UEFA (differenza reti) nonché per l'assegnazione dello scudetto (spareggio).

Note:

Il Napoli ha scontato 1 punto di penalizzazione per eccessivo ripetersi di intemperanze del pubblico del San Paolo.
Il Perugia fu designato dalla LNP per la Coppa Mitropa 1977-1978.

Squadra campione[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Juventus Football Club 1976-1977.
Formazione tipo Giocatori (presenze)
Bandiera dell'Italia Dino Zoff (30)
Bandiera dell'Italia Antonello Cuccureddu (29)
Bandiera dell'Italia Claudio Gentile (29)
Bandiera dell'Italia Giuseppe Furino (26)
Bandiera dell'Italia Francesco Morini (26)
Bandiera dell'Italia Gaetano Scirea (30)
Bandiera dell'Italia Franco Causio (30)
Bandiera dell'Italia Marco Tardelli (28)
Bandiera dell'Italia Roberto Boninsegna (29)
Bandiera dell'Italia Romeo Benetti (30)
Bandiera dell'Italia Roberto Bettega (30)
Altri giocatori: Antonio Cabrini (7), Sergio Gori (7), Luciano Spinosi (7), Alberto Marchetti (6).

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

Tabellone[modifica | modifica wikitesto]

BOL CAT CES FIO FOG GEN INT JUV LAZ MIL NAP PER ROM SAM TOR VER
Bologna –––– 0-0 0-0 2-0 0-0 0-0 1-5 0-1 1-0 2-2 0-1 1-0 2-0 4-1 0-3 0-0
Catanzaro 1-2 –––– 4-2 0-1 3-1 2-1 1-3 0-2 1-2 1-0 0-0 1-1 1-1 1-0 0-4 2-1
Cesena 0-0 1-0 –––– 1-2 2-3 1-1 0-0 0-1 0-0 0-2 0-2 0-3 4-0 1-1 0-3 0-1
Fiorentina 3-0 1-1 2-1 –––– 4-1 1-2 3-0 1-3 0-1 1-1 2-1 1-0 1-1 1-1 0-1 2-1
Foggia 1-0 1-0 0-2 2-3 –––– 2-3 0-0 0-1 1-0 2-1 2-2 2-1 1-0 2-0 0-1 4-1
Genoa 0-2 2-0 4-1 1-1 1-2 –––– 2-2 2-2 3-1 1-0 2-3 0-0 2-2 1-1 1-1 1-0
Inter 0-0 2-1 1-1 1-1 1-1 1-0 –––– 0-2 1-1 0-0 3-2 1-1 3-0 0-0 0-1 0-0
Juventus 2-1 3-0 3-2 0-0 1-0 1-0 2-0 –––– 2-0 2-1 2-1 1-0 1-0 3-0 0-2 2-1
Lazio 3-0 0-1 3-0 4-1 0-0 4-1 2-1 2-3 –––– 1-2 0-0 1-0 1-0 1-0 0-0 1-1
Milan 1-1 3-2 0-0 0-0 0-0 2-2 1-1 2-3 2-2 –––– 1-1 2-1 1-1 3-0 0-0 0-0
Napoli 1-2 1-0 3-1 0-2 3-2 1-1 0-3 0-2 1-1 3-1 –––– 1-1 1-0 1-1 0-0 3-0
Perugia 1-0 1-1 1-0 0-0 1-0 2-1 0-1 1-1 2-0 3-1 4-2 –––– 3-0 0-0 1-1 1-1
Roma 1-0 1-0 2-0 0-0 3-1 1-0 2-3 3-1 1-0 1-1 0-0 2-2 –––– 3-0 1-0 0-0
Sampdoria 0-0 3-1 2-1 2-2 2-1 1-2 0-1 0-2 0-0 0-0 2-2 2-0 1-0 –––– 2-3 3-1
Torino 1-0 3-1 2-0 2-0 1-0 5-1 1-0 1-1 3-3 2-0 2-1 2-1 2-0 3-1 –––– 1-0
Verona 3-3 0-0 2-1 1-2 2-1 3-2 1-0 0-0 0-0 0-0 1-0 2-0 1-1 2-2 0-0 ––––

Calendario[modifica | modifica wikitesto]

Il sorteggio del calendario di Serie A e di Serie B avvenne il 31 luglio presso il Centro Elettronico del CONI di Roma, alle 17:30. L'evento venne trasmesso con un collegamento nel corso del TG2.[26]

andata (1ª) 1ª giornata ritorno (16ª)
3 ott. 0-0 Catanzaro-Napoli[27] 0-1 13 feb.
1-2 Cesena-Fiorentina 1-2
0-0 Foggia-Inter 1-1
2-2 Genoa-Roma 0-1
2-3 Lazio-Juventus 0-2
2-1 Milan-Perugia 1-3
3-1 Torino-Sampdoria 3-2
3-3 Verona-Bologna 0-0
andata (2ª) 2ª giornata ritorno (17ª)
10 ott. 0-3 Bologna-Torino 0-1 20 feb.
0-1 Fiorentina-Lazio 1-4
2-1 Inter-Catanzaro 3-1
1-0 Juventus-Genoa 2-2
3-0 Napoli-Verona 0-1
1-0 Perugia-Foggia 1-2
2-0 Roma-Cesena 0-4
0-0 Sampdoria-Milan 0-3


andata (3ª) 3ª giornata ritorno (18ª)
24 ott. 1-0 Catanzaro-Sampdoria 1-3 27 feb.
0-3 Cesena-Perugia 0-1
0-1 Foggia-Juventus 0-1
2-3 Genoa-Napoli 1-1
3-0 Lazio-Bologna 0-1
0-0 Milan-Fiorentina 1-1
2-0 Torino-Roma 0-1
1-0 Verona-Inter 0-0
andata (4ª) 4ª giornata ritorno (19ª)
31 ott. 0-0 Bologna-Foggia 0-1 6 mar.
0-1 Fiorentina-Torino 0-2
1-1 Inter-Cesena 0-0
3-0 Juventus-Catanzaro 2-0
3-1 Napoli-Milan 1-1
2-1 Perugia-Genoa 0-0
0-0 Roma-Verona 1-1
0-0 Sampdoria-Lazio 0-1


andata (5ª) 5ª giornata ritorno (20ª)
7 nov. 1-1 Catanzaro-Roma 0-1 13 mar.
0-0 Cesena-Bologna 0-0
2-2 Foggia-Napoli 2-3
1-1 Genoa-Sampdoria 2-1
1-0 Lazio-Perugia 0-2
2-3 Milan-Juventus 1-2
1-0 Torino-Inter 1-0
1-2 Verona-Fiorentina 1-2
andata (6ª) 6ª giornata ritorno (21ª)
21 nov. 2-2 Bologna-Milan 1-1 20 mar.
1-1 Fiorentina-Catanzaro 1-0
1-0 Inter-Genoa 2-2
2-1 Juventus-Verona 0-0
1-1 Napoli-Lazio 0-0
1-1 Perugia-Torino 1-2
3-1 Roma-Foggia 0-1
2-1 Sampdoria-Cesena 1-1


andata (7ª) 7ª giornata ritorno (22ª)
28 nov. 1-2 [28] Catanzaro-Bologna 0-0 27 mar.
0-1 Cesena-Juventus 2-3
2-0 Foggia-Sampdoria 1-2
1-1 Genoa-Fiorentina 2-1
1-0 Lazio-Roma 0-1
1-1 Milan-Inter 0-0
2-1 Torino-Napoli 0-0
2-0 Verona-Perugia 1-1
andata (8ª) 8ª giornata ritorno (23ª)
5 dic. 0-0 Bologna-Genoa 2-0 3 apr.
4-1 Fiorentina-Foggia 3-2
1-1 Inter-Lazio 1-2
0-2 Juventus-Torino 1-1
3-1 Napoli-Cesena 2-0
1-1 Perugia-Catanzaro 1-1
1-1 Roma-Milan 1-1
3-1 Sampdoria-Verona 2-2


andata (9ª) 9ª giornata ritorno (24ª)
12 dic. 0-4 Catanzaro-Torino 1-3 10 apr.
0-1 Cesena-Verona 1-2
0-0 Juventus-Fiorentina 3-1
0-0 Lazio-Foggia 0-1
2-2 Milan-Genoa 0-1
1-0 Napoli-Roma 0-0
1-0 Perugia-Bologna 0-1
0-1 Sampdoria-Inter 0-0
andata (10ª) 10ª giornata ritorno (25ª)
19 dic. 0-1 Bologna-Juventus 1-2 17 apr.
1-1 Fiorentina-Sampdoria 2-2
2-1 Foggia-Milan 0-0
3-1 Genoa-Lazio 1-4
3-2 Inter-Napoli 3-0
2-2 Roma-Perugia 0-3
2-0 Torino-Cesena 3-0
0-0 Verona-Catanzaro 1-2


andata (11ª) 11ª giornata ritorno (26ª)
2 gen. 1-0 Cesena-Catanzaro 2-4 24 apr.
3-0 Fiorentina-Bologna 0-2
2-3 Foggia-Genoa 2-1
3-0 Inter-Roma 3-2
1-0 Juventus-Perugia 1-1
1-2 Lazio-Milan 2-2
2-2 Sampdoria-Napoli 1-1
0-0 Verona-Torino 0-1
andata (12ª) 12ª giornata ritorno (27ª)
9 gen. 1-5 Bologna-Inter 0-0 1º mag.
3-1 [29] Catanzaro-Foggia 0-1
4-1 Genoa-Cesena 1-1
0-0 Milan-Verona 0-0
0-2 [30] Napoli-Juventus 1-2
0-0 Perugia-Fiorentina 0-1
3-0 Roma-Sampdoria 0-1
3-3 Torino-Lazio 0-0


andata (13ª) 13ª giornata ritorno (28ª)
16 gen. 0-1 Bologna-Napoli 2-1 8 mag.
1-1 Fiorentina-Roma 0-0
0-2 Foggia-Cesena 3-2
2-0 Genoa-Catanzaro 1-2
2-0 Juventus-Inter 2-0
1-1 Lazio-Verona 0-0
0-0 Milan-Torino 0-2
0-0 Perugia-Sampdoria 0-2
andata (14ª) 14ª giornata ritorno (29ª)
30 gen. 1-0 [31] Catanzaro-Milan 2-3 15 mag.
0-0 Cesena-Lazio 0-3
1-1 Inter-Fiorentina 0-3
1-1 [32] Napoli-Perugia 2-4
3-1 Roma-Juventus[33] 0-1 14 mag.
0-0 Sampdoria-Bologna 1-4 15 mag.
1-0 Torino-Foggia 1-0
3-2 Verona-Genoa 0-1


andata (15ª) 15ª giornata ritorno (30ª)
6 feb. 2-0 Bologna-Roma 0-1 22 mag.
2-1 Fiorentina-Napoli[30] 2-0
4-1 Foggia-Verona 1-2
1-1 Genoa-Torino 1-5
3-0 Juventus-Sampdoria 2-0
0-1 Lazio-Catanzaro 2-1
0-0 Milan-Cesena 2-0
0-1 Perugia-Inter 1-1

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Squadre[modifica | modifica wikitesto]

Capoliste solitarie[modifica | modifica wikitesto]

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10ª11ª12ª13ª14ª15ª16ª17ª18ª19ª20ª21ª22ª23ª24ª25ª26ª27ª28ª29ª30ª

Individuali[modifica | modifica wikitesto]

Classifica marcatori[modifica | modifica wikitesto]

Gol Rigori Giocatore Squadra
21 Bandiera dell'Italia Francesco Graziani Torino
18 3 Bandiera dell'Italia Roberto Pruzzo Genoa
17 Bandiera dell'Italia Roberto Bettega Juventus
16 2 Bandiera dell'Italia Paolo Pulici Torino
16 7 Bandiera dell'Italia Giuseppe Savoldi Napoli
11 Bandiera dell'Italia Giuseppe Damiani Genoa
10 3 Bandiera dell'Italia Roberto Boninsegna Juventus
10 Bandiera dell'Italia Bruno Giordano Lazio
9 Bandiera dell'Italia Claudio Desolati Fiorentina
9 Bandiera dell'Italia Carlo Muraro Inter
9 Bandiera dell'Italia Franco Vannini Perugia
8 Bandiera dell'Italia Agostino Di Bartolomei Roma

Media spettatori[modifica | modifica wikitesto]

Media spettatori della Serie A 1976-77: 32 316.[34]

Club Pos. Media
Napoli 1 71.182
Inter 2 43.339
Juventus 3 41.892
Milan 4 40.995
Torino 5 40.513
Lazio 6 37.920
Roma 7 36.899
Genoa 8 34.327
Fiorentina 9 31.704
Bologna 10 27.612
Verona 11 25.198
Sampdoria 12 23.300
Perugia 13 17.586
Foggia 14 16.984
Cesena 15 13.888
Catanzaro 16 13.709

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ De Luca, Frisoli, p. 102.
  2. ^ a b Mattia Fontana, L'Inter-Juventus di Boninsegna e Anastasi, su it.eurosport.yahoo.com, 27 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2014).
  3. ^ Bruno Bernardi, Capello perplesso sulla Juve, in Stampa Sera, 26 luglio 1976, p. 14.
  4. ^ a b c d e Panini, I campioni, p. 6.
  5. ^ a b Angelo Caroli, Signora, perché?, in Stampa Sera, 4 agosto 1976, p. 10.
  6. ^ Panini, Il boom, p. 7.
  7. ^ a b Panini, Il flop, p. 7.
  8. ^ Gianni Mura, Guerini, Texas, in la Repubblica, 26 giugno 1985.
  9. ^ a b Gianni Palma, Quando ha sentito «rapina» ha subito sparato (PDF), in l'Unità, 19 gennaio 1977, p. 11 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  10. ^ a b Maurizio Martucci, Re Cecconi, il mistero continua?, su ilfattoquotidiano.it, 18 gennaio 2015.
  11. ^ a b c d e f g Panini, La storia, p. 6.
  12. ^ Ferruccio Cavallero, Una stagione da non dimenticare, in Stampa Sera, 23 maggio 1977, p. 11.
  13. ^ Bruno Perucca, Il duello del '77 forse irripetibile, in TorinoSette, 27 giugno 1997, p. II.
  14. ^ Torinesi sempre a punteggio pieno (PDF), in l'Unità, 8 novembre 1976, p. 6 (archiviato dall'url originale il 25 agosto 2016).
  15. ^ Bruno Perucca, Granata "adulti", in Stampa Sera, 6 dicembre 1976, p. 13.
  16. ^ a b Panini, Il big, p. 7.
  17. ^ Panini, Il caso, p. 7.
  18. ^ È morto Maestrelli (PDF), in l'Unità, 3 dicembre 1976, p. 14 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  19. ^ Giovanni Arpino, Derby perenne, in Stampa Sera, 7 febbraio 1977, p. 11.
  20. ^ a b Panini, Il capocannoniere, p. 7.
  21. ^ Giorgio Gandolfi, Mai nessuno a quota 51 punti, in Stampa Sera, 23 maggio 1977, p. 10.
  22. ^ Bruno Bernardi, Juventus, la Coppa Uefa finalmente!, in La Stampa, 19 maggio 1977, p. 18.
  23. ^ Antonio Tavarozzi, Graziani, cannoniere saggio, in Stampa Sera, 23 maggio 1977, p. 12.
  24. ^ Severissimo il giudice con il Napoli e la Samp, in La Stampa, 26 maggio 1977, p. 17.
  25. ^ Vincitore della Coppa Italia
  26. ^ La Serie A oggi in diretta TV, in La Stampa, 31 luglio 1976, p. 13.
  27. ^ Giocata a Roma.
  28. ^ Giocata a Cosenza.
  29. ^ Giocata a Reggio Calabria.
  30. ^ a b Risultato a seguito di giudizio sportivo. La partita era terminata comunque sul punteggio di 0-2 ma contraddistinta da gravi incidenti.
  31. ^ Giocata a Catania.
  32. ^ Giocata a Bologna.
  33. ^ Partita prevista per domenica 15 maggio, anticipata a sabato per permettere alla Juventus di partire per Bilbao dove il 18 maggio era prevista la finale di ritorno della Coppa UEFA 1976-1977.
  34. ^ (EN) Attendance Statistics of Serie A, su stadiapostcards.com.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • AA.VV., Calciatori 1976-77, edizione speciale per "La Gazzetta dello Sport", Modena, Franco Cosimo Panini Editore, 2004.
  • Massimo De Luca e Pino Frisoli, Sport in TV - Storia e storie dalle origini a oggi, Roma, Rai Eri, 2010, ISBN 978-88-397-1503-6.
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