Sergio Grmek Germani

Sergio Grmek Germani (Trieste, 24 aprile 1950) è un critico cinematografico, saggista e autore televisivo italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Esperto di cinema balcanico[1], collabora con i quotidiani Il manifesto[2], Il Piccolo, Primorski dnevnik e le riviste di cinema La cosa vista (di cui è fondatore)[3], Filmcritica[4], FilmTv[5]. Oltre a una serie di monografie sul cinema, contribuisce a opere enciclopediche come la Storia del cinema mondiale (Einaudi), il Dizionario dei registi e l'Enciclopedia del Cinema Treccani.[6]

Cura retrospettive e rassegne per la Biennale di Venezia[7], il Torino Film Festival[8], il Locarno Festival[9], il Trieste Film Festival[10]. È archivista della Cineteca del Friuli[11] e dal 2002 al 2020 è stato direttore del festival I mille occhi (Trieste), da lui fondato.[12]

Collabora con i programmi televisivi Rai Fuori orario. Cose (mai) viste[13] e La regola del gioco[14], e il programma radiofonico Hollywood Party.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Sergio Grmek Germani, Mario Camerini, Il Castoro, 1980.
  • Sergio Grmek Germani e Vittorio Martinelli, Il cinema di Augusto Genina, Edizioni biblioteca dell'immagine, 1989.
  • Sergio Grmek Germani e Lazic Mila, La meticcia di fuoco. Oltre il continente dei Balcani, Lindau, 2000, ISBN 8871803124.
  • Malgorzata Furdal e Sergio Grmek Germani, Il cinema di Andrzej Munk, Il Castoro, 2001, ISBN 8880332090.
  • Sergio Grmek Germani, Carl Theodor Dreyer. L'unica grande passione, Udine, Centro espressioni cinematografiche, 2003.
  • Giorgio Placereani e Sergio Grmek Germani, Per Dreyer: incarnazione del cinema, Il Castoro, 2004, ISBN 8880333054.
  • Sergio Grmek Germani, Elias Kanellis e Stavros Kaplanidis, Stavros Tornes, cineasta greco e italiano, Torino Film Festival, 2004, ISBN 8888357084.
  • Marco Giusti, Enrico Ghezzi e Sergio Grmek Germani, Kim Arcalli. Montare il cinema, Marsilio, 2008, ISBN 9788831796231.
  • Maurizio Radacich e Sergio Grmek Germani, Parlami d'amore Mariù - Lia Franca: una stella triestina nel firmamento del cinema italiano, Italo Svevo, 2011, ISBN 8862682263.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Regista[modifica | modifica wikitesto]

Documentari[modifica | modifica wikitesto]

  • Mack Sennett - La passione comica (1984)
  • Uno sparo nel buio - Intorno al West, intorno a Inceville (1988)
  • La passione dello spaventapasseri (2001)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Doppio appuntamento con la pellicolad'autore all'Università di Udine [collegamento interrotto], su qui.uniud.it. URL consultato il 2 marzo 2019.
  2. ^ Sergio Grmek Germani, su il manifesto. URL consultato il 2 marzo 2019.
  3. ^ Yod. Cinema, comunicazione e dialogo tra saperi vol. 4-5 (2010): Del dubitare, Effata Editrice IT, 2010, ISBN 9788874025954. URL consultato il 2 marzo 2019.
  4. ^ Paolo Mereghetti, W la foca, in Il Mereghetti, Baldini & Castoldi.
    «Celebre la lettura deleuziana che il critico Sergio Grmek Germani ne fece all'epoca su Filmcritica.»
  5. ^ Sergio M. Grmek Germani, su FilmTv. URL consultato il 2 marzo 2019.
  6. ^ Raffaello Matarazzo, Enciclopedia del Cinema, su treccani.it. URL consultato il 2 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 23 febbraio 2018).
  7. ^ repubblica.it, Cinema balcanico: a Roma 'La meticcia di fuoco', su trovacinema.repubblica.it. URL consultato il 2 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2019).
  8. ^ Stavros Tornes attore senza finzione, su torinofilmfest.org. URL consultato il 2 marzo 2019.
  9. ^ Do you remember Adenauer? - Locarno 69, su Cineforum. URL consultato il 2 marzo 2019.
  10. ^ Alpe Adria Cinema - 1998, su triestefilmfestival.it. URL consultato il 2 marzo 2019.
  11. ^ La Cineteca del Friuli - Archivio Cinema del Friuli Venezia Giulia, su cinetecadelfriuli.org. URL consultato il 2 marzo 2019.
  12. ^ Sergio Grmek Germani: «Attraverso il cinema una protesta estetica», su Il Piccolo, 6 giugno 2018. URL consultato il 2 marzo 2019.
  13. ^ La Jugoslavia 'Fuori orario', su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 2 marzo 2019.
  14. ^ AuditoriumArte | Rai Movie, su raimovie.blog.rai.it. URL consultato il 2 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2019).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN36965144 · ISNI (EN0000 0000 7831 6946 · SBN CFIV107356 · LCCN (ENn90627803 · BNF (FRcb12201603q (data) · J9U (ENHE987007261625805171 · WorldCat Identities (ENlccn-n90627803