Selma Engel-Wijnberg

Selma Engel-Wijnberg nel 2010

Selma Engel-Wijnberg, nata Saartje "Selme" Wijnberg (Groninga, 15 maggio 1922Branford, 4 dicembre 2018), è stata una superstite dell'Olocausto olandese naturalizzata statunitense, una dei pochi superstiti del campo di sterminio di Sobibór.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Selma Wijnberg nacque nel 1922 a Groninga, nei Paesi Bassi, da Samuel Wijnberg (1882-1941) e Alida Nathans (1887-1942). Aveva tre fratelli: Abraham (1916-1977), Mozes Maurits (1918-1943) e Marthijn (1919-1943).[1] Crebbe a Zwolle, dove i suoi genitori, ebrei, possedevano e gestivano l'Hotel Wijnberg. Il 10 maggio 1940, cinque giorni prima del diciottesimo compleanno di Selma, i tedeschi occuparono la nazione,[2] e presto diedero inizio alla persecuzione degli ebrei. Nel settembre del 1942 la Wijnberg si nascose dapprima ad Utrecht e successivamente a De Bilt.[3]

Mentre si nascondeva, usava il nome di "Greetje van den Berg".[3] Il 18 dicembre 1942 fu arrestata dalle forze naziste; due mesi dopo fu deportata a Camp Vught, poi al campo di transito di Westerbork, e infine al campo di sterminio di Sobibór il 9 aprile 1943, assieme ad altri 2.019 ebrei.[3] Sopravvissuta alla selezione per le camere a gas, fu assegnata all'unità dei Sonderkommando nel ''campo II'' e costretta a smistare i vestiti delle vittime.[3]

Nella baracca di smistamento la Wijnberg incontrò il suo futuro marito, Chaim Engel, ebreo polacco di Brudzew,[4] più grande di lei di sei anni. I due erano in grado di comunicare in tedesco. Chaim la aiutò a sopravvivere, ad esempio quando contrasse il tifo, la nascose dalle guardie, facendola riposare e scortandola alla latrina.[5]

Durante la rivolta del 14 ottobre 1943, Selma e Chaim fuggirono insieme.[4] Lei fornì a Chaim un coltello, che usò per pugnalare l'ufficiale nazista Rudolf Beckmann, e poi la coppia fuggì sotto gli spari attraverso il cancello principale fino al bosco circostante.[4][6] Trovarono rifugio presso una coppia polacca, che pagarono affinché li nascondesse.[5] Sopravvissero per nove mesi in un fienile fino alla ritirata della Germania nazista dalla Polonia occupata nel luglio 1944, durante la controffensiva dell'Armata Rossa. A quel tempo, Selma era incinta.[5]

Dopo il conflitto la coppia si sposò,[3] e viaggiò attraverso la Polonia via Chełm e Parczew, dove nacque il loro figlio Emiel, fino a Lublino,[6] poi attraversarono l'Ucraina in treno via Chernivtsi e Odessa e partirono in barca per Marsiglia, in Francia.[6] Durante il viaggio, però, il piccolo Emiel morì, e il suo corpo fu sepolto in mare vicino alla Grecia.[6] Da Marsiglia, la coppia viaggiò a nord in treno fino a Zwolle e tornò nella casa dei genitori di Selma, l'Hotel Wijnberg, nei Paesi Bassi.

Nei Paesi Bassi Chaim e Selma si sposarono di nuovo il 18 settembre 1945.[7] La polizia di Zwolle decise che Selma, avendo sposato Engel, un polacco, doveva perdere la cittadinanza olandese e acquisire quella polacca. La coppia non poteva però tornare in Polonia, poiché il suo governo non accettava più il ritorno di cittadini polacchi espulsi da paesi stranieri. I funzionari respinsero anche la richiesta di ingresso in un campo profughi vicino a Valkenswaard, essendo il centro di detenzione al completo e la Wijnberg una nativa olandese.

Mentre la coppia viveva a Zwolle, Selma diede alla luce altri due figli, un maschio e una femmina.[7] In un'intervista del 2015, disse che lei e Chaim odiavano i Paesi Bassi per il trattamento che riservò loro dopo la guerra, quando avevano cercato di privarla della sua nazionalità e intendevano espellerli.[5]

Nel 1951 gli Engel fecero l'aliyah, ovvero emigrarono in Israele, ma non si sentirono a proprio agio lì, quindi nel 1957 decisero di emigrare negli Stati Uniti, stabilendosi a Branford, nel Connecticut.[6][8][4] Tornarono in Europa solo per testimoniare contro i criminali di guerra di Sobibór.

Il 12 aprile 2010, il ministro Ab Klink si scusò con la Engel-Wijnberg, a nome del governo olandese, per il trattamento a loro riservato dopo il conflitto, nel corso della cerimonia di commemorazione del campo di Westerbork.[9] Nonostante avesse respinto le scuse, Selma accettò l'onorificenza di cavaliere dell'Ordine di Oranje-Nassau.[9][8] In questa occasione fece ritorno per la prima volta nei Paesi Bassi dal lontano 1951.[10][11] Vedova di Chaim dal 2003, Selma Engel-Wijnberg morì a Branford, nel Connecticut, il 4 dicembre 2018 all'età di 96 anni.[12]

Nella cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

  • Nel film del 1987, Fuga da Sobibor, Selma è stata interpretata da Ellis van Maarseveen.[13]
  • Ad van Liempt scrisse nel 2010 una biografia della Engel-Wijnberg intitolata Selma: De vrouw die Sobibor overleefde (ISBN 978-90-74274-42-5)
  • Van Liempt ha inoltre realizzato un documentario con lo stesso titolo, trasmesso dalla NAS sulla televisione olandese nel 2010.[14]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Sarah (Selma) Wynberg, su Geni.com. URL consultato il 23 luglio 2019.
  2. ^ Holocaust Encyclopedia, Selma Wijnberg, su Profile, United States Holocaust Memorial Museum. URL consultato il 23 luglio 2019.
  3. ^ a b c d e Interview: Saartje (Selma) Engel nee Wijnberg, su holocaustresearchproject.org, Holocaust Research Project, US Holocaust Memorial Museum, 16 luglio 1990. URL consultato il 23 luglio 2019.
  4. ^ a b c d De Ree Archiefsystemen, Chaim Engel, su Sobibor Interviews, Netherlands Institute for War Documentation (NIOD).
  5. ^ a b c d (NL) Selma Wijnberg was de laatste Nederlandse overlevende van Sobibór, in Trouw, 4 dicembre 2015. URL consultato il 23 luglio 2019.
  6. ^ a b c d e Holocaust survivor from Branford tells of love amid horror (video), in New Haven Register. URL consultato il 23 luglio 2019.
  7. ^ a b Chaim Engel, 87, a Sobibor Escapee, Dies, in The New York Times. URL consultato il 23 luglio 2019.
  8. ^ a b Last Dutch Sobibór survivor (96) died, su tellerreport.com, Teller Report. URL consultato il 23 luglio 2019.
  9. ^ a b Dutch American death camp survivor receives apology and knighthood, su godutch.com, Godutch, n.d.. URL consultato il 23 luglio 2019.
  10. ^ Officiële excuses voor Sobibor-overlevende, nos.nl, 8 aprile 2010.
  11. ^ Dutch death camp survivor knighted, su rnw.org.
  12. ^ Sobibor-overlevende Selma Engel-Wijnberg (96) overleden
  13. ^ Selma Wijnberg: de vrouw die Sobibor overleefde, su drentheindeoorlog.nl, Drentheindeoorlog. URL consultato il 23 luglio 2019.
  14. ^ Selma: De vrouw die Sobibor overleefde, Uitzendinggemist.nl, 11 aprile 2010.

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