Sarre

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Sarre
comune
Sarre – Stemma
Sarre – Bandiera
Sarre – Veduta
Sarre – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Valle d'Aosta
ProvinciaNon presente
Amministrazione
SindacoMassimo Pépellin (lista civica) dal 10-5-2015
Lingue ufficialiFrancese, italiano
Territorio
Coordinate45°43′04.1″N 7°15′27″E / 45.717806°N 7.2575°E45.717806; 7.2575 (Sarre)
Altitudine631 m s.l.m.
Superficie28,28 km²
Abitanti4 759[1] (31-12-2020)
Densità168,28 ab./km²
Frazionivedi elenco
Comuni confinantiAosta, Aymavilles, Gignod, Gressan, Jovençan, Saint-Pierre
Altre informazioni
Cod. postale11010
Prefisso0165
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT007066
Cod. catastaleI442
TargaAO
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 935 GG[3]
Nome abitantisarrois o sarroleins
Patronosan Maurizio
Giorno festivo22 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Sarre
Sarre
Sarre – Mappa
Sarre – Mappa
Posizione del comune di Sarre all'interno della Valle d'Aosta
Sito istituzionale

Sarre (pron. /saʁ/) è un comune italiano sparso di 4 759 abitanti[1] della Valle d'Aosta. È il comune più popolato della regione dopo il capoluogo. La sede comunale è ubicata presso la frazione di Tissoret.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio di Sarre fu abitato probabilmente sin dall'Età del Bronzo, in ragione probabilmente dell'ottima esposizione al sole sul versante dell'adret, che permette la coltivazione della vite e di frutteti.

Tracce di insediamenti protostorici sono state rinvenute presso l'abitato di Ville-sur-Sarre[4], a 1205 metri di quota, e durante i lavori di ampliamento del cimitero comunale, situato nel capoluogo a Saint-Maurice, sempre in posizione dominante il fondovalle, al di sotto di un edificio di epoca medievale. Altri siti simili sorsero, nella seconda metà dell'Età del Ferro, lungo la fascia ai piedi della montagna che fu poi attraversata dalla Via romana consolare delle Gallie. Da Sarre, in epoca romana, passava la via delle Gallie, strada romana consolare fatta costruire da Augusto per collegare la Pianura Padana con la Gallia.

La conquista romana e la fondazione di Augusta Prætoria Salassorum, l'odierna Aosta, sembrano coincidere con l'abbandono e il declino di questi insediamenti. A conferma del passaggio dell'importante via romana depone la scoperta, nel 1898, di una pietra miliare la cui iscrizione indica la distanza di Aosta da Lione (200 miglia) e di una colonna di travertino dedicata agli imperatori Costantino e Licinio.

Nel Medioevo, il territorio di Sarre era posto sotto la giurisdizione dei signori di Bard. Tra questi, Jacques de Bard, fondatore della casata dei Sarre, che verso il 1242 diede inizio ai lavori di costruzione del castello reale[5], divenuto nel 1869 residenza di caccia del re Vittorio Emanuele II, soprannominato "Le Roi chasseur" (in francese, Il re cacciatore), per via delle importanti battute di caccia nelle valli di Cogne, Valsavarenche e di Rhêmes, oggi territori del Parco Nazionale del Gran Paradiso.

Sino al 1783, alla ripartizione ecclesiastica del comune di Sarre in due parrocchie, Saint-Maurice e Saint-Eustache, corrisponde anche quella amministrativa in due comuni: il comune di Chésallet venne annesso a quello di Sarre il quale acquisì, fino al 1799, la denominazione di Sarre-Chésallet.

Nel 1849 il re Carlo Alberto, abdicando dopo la sconfitta di Novara a favore del figlio Vittorio Emanuele II, assunse il titolo di conte di Sarre dal nome del castello[5].

Durante gli anni del fascismo, la circoscrizione comunale di Sarre fu soppressa e aggregata a quella di Aosta. La sua ricostituzione avvenne il 30 aprile 1946 con decreto del Presidente del Consiglio della Valle d'Aosta.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 20 ottobre 1990.[6]

«D'oro, al castello di rosso, mattonato di nero, formato da due torri, merlate di tre alla guelfa, finestrate di nero, riunite dalla cortina di muro, aperta ad arco acuto del campo, priva di merli, esso castello sostenente il leone di rosso, passante, poggiante la zampa anteriore sinistra sul primo merlo della torre di destra, la zampa posteriore destra sul primo merlo della torre di sinistra, la zampa posteriore sinistra sul secondo merlo della detta torre; al capo di rosso, caricato dalla croce d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.»

Lo stemma comunale riprende il blasone dei signori di Sarre. Il gonfalone è un drappo partito di nero e di rosso.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

  • Il monumento più imponente del comune è senza dubbio il Castello di Sarre, in località Lalex (pron. Lalé);
  • In località Arensod si trovava la casaforte omonima, appartenuta ai De Arenso o ai De Thora, e citata dallo storico Jean-Baptiste de Tillier. Lo storico contemporaneo André Zanotto non la localizza e non se ne hanno notizie attuali. È chiamata anche Maniero Bizel o Bellair[4][7]
  • In località Chésallet si trova invece la torre-altana di Chésallet.
  • La chiesa parrocchiale di San Maurizio[8]
  • La chiesa parrocchiale di Sant'Eustachio a Chésallet[4]
  • Il priorato medievale di Sainte-Hélène[4]
  • Varie cappelle sussistono sul territorio: cappella di Bellun, cappella di Ville-sur-Sarre, cappella di Champé, cappella del castello reale, cappella del villaggio di Vareille, cappella di San Teodulo nel villaggio di Thouraz[4].

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[9]

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

Come nel resto della regione, anche in questo comune è diffuso il patois valdostano.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

La biblioteca a Saint-Maurice.

Biblioteche[modifica | modifica wikitesto]

In frazione Saint-Maurice 164 è presente la biblioteca comunale.

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Suddivisioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio di Sarre è ufficialmente suddiviso in tre località che a loro volte comprendono varie frazioni[10]:

  • Sarre (zona Ovest): Arensod, Bellair, Bellun, Blassinod, Charbonnière, Clut, Crou Pernet, Fachet, Fochat, Grand-Cré, Janin, La Fontaine, La Gorettaz, Lalex, Maillod, Moulin, Pertusat, Petit-Cré, Rovine, Sainte-Hélène, Saint-Maurice (capoluogo), Tissoret (sede comunale), Vareille, Vert;
  • Chésallet (zona Est, verso Aosta): Angelin, Baravod, Bétende, Beuvé, Challançon, Champlan, Clou, Conclonaz, Condemine, Creutzet, Fareur, La Grenade, Lalaz, La Remise, Mondache, Montan, Oveillan, Palue, Péravère, Piolet, Pléod, Poinsod, Pont-d'Avisod, Rigollet, Ronc, Rovarey, Salée, Tissière;
  • Ville-sur-Sarre (parte alta): Caillod, La Cort, Lein, Moulin, Remondet, Thouraz.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Stazione di Sarre

A Sarre è presente una stazione ferroviaria sulla linea ferroviaria Aosta - Pré-Saint-Didier; dal 2015 il servizio su tale linea è temporaneamente sospeso.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Fa parte dell'Unité des Communes valdôtaines Grand-Paradis.

Il municipio

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
29 maggio 1985 21 maggio 1990 Graziano Vallet Union Valdôtaine Sindaco [11]
21 maggio 1990 29 maggio 1995 Diego Empereur Union Valdôtaine Sindaco [11]
29 maggio 1995 8 maggio 2000 Diego Empereur Union Valdôtaine Sindaco [11]
8 maggio 2000 9 maggio 2005 Diego Empereur lista civica Sindaco [11]
9 maggio 2005 4 luglio 2008 Diego Empereur lista civica Sindaco [11]
4 luglio 2008 24 maggio 2010 Roberto Vallet lista civica Sindaco [11]
24 maggio 2010 11 maggio 2015 Roberto Vallet lista civica Sindaco [11]
11 maggio 2015 in carica Massimo Pépellin lista civica Sindaco [11]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Arrampicata sportiva[modifica | modifica wikitesto]

Il "Tetto di Sarre", a sinistra del castello nella foto.

Poco oltre il castello di Sarre, sopra un tunnel ferroviario, si trova il "Tetto di Sarre", una lavagna di roccia strapiombante a 45° sulla quale Alberto Gnerro ha creato con prese scavate e salito in rotpunkt alcune delle vie più difficili d'Italia, come L'avaro (8c+/9a) e il primo (o secondo, dopo Underground a Massone) 9a italiano, Ground Zero.[12]

Sport tradizionali[modifica | modifica wikitesto]

In questo comune si gioca sia a fiolet che a rebatta, caratteristici sport tradizionali valdostani.[13]

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

La società calcistica locale è l'A.S.D. Real Sarre, militante nel campionato di Prima categoria. I colori sociali sono il bianco e l'azzurro. Disputa le sue partite sul campo sportivo comunale di Agnesod che ha una capienza di 2000 posti.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2020 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ a b c d e [1]
  5. ^ a b (ITFR) Pagina del castello reale di Sarre sul sito ufficiale della regione autonoma Valle d'Aosta
  6. ^ D.P.R. di concessione del 20 ottobre 1990 (PDF).
  7. ^ André Zanotto, Castelli valdostani, Quart (AO), Musumeci, 2002 [1980], p. 146, ISBN 88-7032-049-9.
  8. ^ Chiesa parrocchiale di San Maurizio sul sito del turismo della Valle d'Aosta, consultato il 26 aprile 2020.
  9. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  10. ^ Comune di Sarre - Statuto.
  11. ^ a b c d e f g h http://amministratori.interno.it/
  12. ^ Christian Bindhammer su Underground e Ground Zero, su planetmountain.com, 15 ottobre 2002. URL consultato il 18 settembre 2010.
  13. ^ Dati 2011. Cfr. Anna Maria Pioletti (a cura di), Giochi, sport tradizionali e società. Viaggio tra la Valle d'Aosta, l'Italia e l'Unione Europea, Quart (AO), Musumeci, 2012, pp. 74-100, ISBN 978-88-7032-878-3.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) Adriana Meynet, René Viérin, Sarre, Aoste: Duc
  • Adriana Meynet, René Viérin, Sarre: storia, cultura e tradizioni, Aoste: Le château, 2001
  • Ricordi e... colori di Sarre: dedicato agli anziani per ricordare e ai giovani per scoprire, Aosta: Tipografia valdostana, 2000
  • Sarre, 1900-2000 : cartes postales, images d'autres temps, Aosta: Duc, 2001
  • (FR) Alexis Bétemps, "Saro djablo": petite histoire d'un blason, in Histoire et culture en Vallée d'Aoste, Quart: Musumeci, 1993, pp. 21–25. ISBN 88-7032-433-8
  • (FR) Stefania Roullet, Sarre: l'histoire d'un village à travers ses toponymes, Saint-Christophe: Duc, 2003
  • (FR) Stefania Roullet, Les noms de famille à Sarre et à Chésallet d'après le Cadastre sarde, Gressan: Wesak, 2002
  • Santo De Dorigo, Adriana Meynet, Amerigo Pedrotti, Sarre e i suoi figli nella Grande guerra, Saint-Christophe: Duc, 2012
  • Sarre, Région autonome de la Vallée d'Aoste. Assessorat de l'éducation et de la culture. Bureau régional pour l'éthnologie et la linguistique, Saint-Christophe: Duc, 2006
  • Mauro Caniggia, Matteo Limonet, Luca Poggianti, Thora: storia di un antico villaggio scomparso, Sarre: Testolin, 1999
  • Marica Forcellini (a cura di), Sarre: nel cuore della Valle d'Aosta. 11 itinerari da percorrere a piedi, 200?
  • Souvenirs: Sci club Sarre, 1952-2002 : 50 anni di attività, Sarre: Testolin, 2002
  • Adriana Meynet, Stefania Roulet, Un gioiello dell'arte sacra valdostana: l'antica abside della chiesa di Saint-Maurice di Sarre, Sarre: Testolin, 2011
  • Stefania Roullet, Adriana Meynet, Saint Maurice de Sarre: une paroisse, ses curés, Saint-Christophe: Duc, 2013
  • Guida Rurale della Valle d'Aosta. Comunità Montana Grand Paradis, Assessorato Agricoltura e Risorse Naturali - Regione Autonoma Valle d'Aosta, 2009.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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