Sarcofago di Horkhebit

Sarcofago di Horkhebit
Autoresconosciuto
Dataca. 590 a.C.
Materialegrovacca
Dimensioni256,5×127×132,1 cm
UbicazioneMetropolitan Museum, New York

Il Sarcofago di Horkhebit è un antico sarcofago egizio risalente alla XXVI dinastia e ascrivibile cronologicamente al 590 a.C. circa (Periodo tardo), un capolavoro dell'epoca per quanto riguarda la lavorazione della pietra.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

I titoli di Horkhebit, proprietario del sarcofago, vissuto agli inizi della XXVI dinastia, furono: portatore del sigillo reale, unico compagno, sacerdote capo dei santuari dell'Alto e del Basso Egitto, sovrintendente del Consiglio[1].

La sua sepoltura era costituita d'un pozzo profondo più di 18 metri scavato nelle sabbie del deserto e nella roccia calcarea, all'interno dell'area cimiteriale sviluppatasi durante il Periodo tardo sul lato orientale del complesso funerario del faraone Djoser[1]. Il sarcofago giaceva in una camera rettangolare sul fondo del pozzo; all'interno di questo enorme sarcofago in pietra (grovacca) furono rivenuti i resti estremamente danneggiati di un feretro in legno di cedro dorato. La mummia del funzionario indossava una maschera d'argento con parti dorate, dita finte in oro poste sulle mani e sui piedi e vari amuleti. Accanto al sarcofago furono deposti i consueti vasi canopi e ushabti. La scoperta fu compiuta, nel 1902, dal Governo Egiziano e i reperti andarono al Museo egizio del Cairo[1][2], ad eccezione di questo sarcofago che fu acquistato dal Metropolitan Museum.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il reperto segue gli stilemi comuni fra i sarcofagi di pietra degli anni di Psammetico II e della regione intorno a Menfi, ove si trova Saqqara: il viso è paffuto, molto largo e squadrato, la sporgenza per i piedi è poco pronunciata, il corpo del sarcofago è sprovvisto delle braccia e coperto invece di numerose linee verticali di iscrizioni geroglifiche, un passaggio del Libro dei morti. Forse molti di questi esempio di arte funeraria provenivano dalla medesima bottega[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Sarcophagus of Harkhebit, su metmuseum.org.
  2. ^ Sarcophagus of Harkhebit, su archive.org.