Santa Cristina Valgardena

Santa Cristina Valgardena
comune
(IT) Santa Cristina Valgardena
(DE) St. Christina in Gröden
(LLD) S. Cristina - Gherdëina
Santa Cristina Valgardena – Stemma
Santa Cristina Valgardena – Bandiera
Santa Cristina Valgardena – Veduta
Santa Cristina Valgardena – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Trentino-Alto Adige
Provincia Bolzano
Amministrazione
SindacoChristoph Senoner (SVP) dal 22-9-2020
Lingue ufficialiItaliano, Ladino, Tedesco
Territorio
Coordinate46°33′32.65″N 11°42′55.77″E / 46.55907°N 11.715491°E46.55907; 11.715491 (Santa Cristina Valgardena)
Altitudine1 428 m s.l.m.
Superficie31,92 km²
Abitanti1 999[2] (31-8-2023)
Densità62,63 ab./km²
Comuni confinantiCampitello di Fassa (TN), Castelrotto, Funes, Ortisei, San Martino in Badia, Selva di Val Gardena
Altre informazioni
Cod. postale39047
Prefisso0471
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT021085
Cod. catastaleI173
TargaBZ
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[3]
Cl. climaticazona F, 4 861 GG[4]
Nome abitanti(IT) gardenesi
(DE) Grödner[1]
Patronosanta Cristina
Giorno festivo24 luglio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Santa Cristina Valgardena
Santa Cristina Valgardena
Santa Cristina Valgardena – Mappa
Santa Cristina Valgardena – Mappa
Posizione del comune di Santa Cristina Valgardena nella provincia autonoma di Bolzano
Sito istituzionale

Santa Cristina Valgardena (S. Cristina - Gherdëina in ladino, St. Christina in Gröden in tedesco) è un comune italiano di 1 999 abitanti della provincia di Bolzano in Trentino-Alto Adige, situato nella val Gardena, tra Ortisei a ovest e Selva di Val Gardena a est, con il territorio comunale compreso ad un'altitudine tra 1.250 e 3.179 m s.l.m.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Santa Cristina tra il 1890 e il 1900

Il toponimo è attestato come S. Kristein nel 1277, come St. Christina nel 1323, come St. Christeins Mulgrei nel 1452 e come St. Christina in Gröden/Santa Cristina in Gardena nel 1817. Dal 1923 (col Regio Decreto del 29 marzo 1923) al 1955, causa l'italianizzazione operata dal fascismo, il paese si chiamò solamente Santa Cristina; l'attuale denominazione fu stabilita dalla legge regionale 8 del 13 febbraio 1955.[5]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il 17 maggio 1945 vi furono 5 vittime dovute all'eccidio di Gardena durante la missione di sabotaggio Tacoma.[6]

Stemma[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma è troncato; nella parte superiore è raffigurato un cervo in campo argento, in quella inferiore uno sfondo rosso. È lo stemma della famiglia di Primus von Dosses, che dal 1636, nei pressi della chiesa di Santa Cristina, organizzava una mensa per i poveri e i bisognosi. Lo stemma è stato adottato nel 1969.[7]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

La cappella di Baumann sul Monte Pana

Santa Cristina Valgardena presenta sette edifici riconosciuti come beni culturali e pertanto sottoposti a vincolo dalla provincia autonoma di Bolzano.

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa di Santa Cristina e Sant'Antonio Abate: attestata dal 1343, è tra i più antichi edifici di culto della valle. Le manomissioni all'edificio hanno snaturato l'originario stile romanico e oggi la chiesa si connota soprattutto per il coro ligneo gotico e l'altare barocco.[8]
  • Cappella sul monte Pana: fu eretta negli anni trenta su progetto dell'architetto austriaco Franz Baumann, che gli diede un semplice stile Bauhaus adattato all'ambiente alpino.[9]

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

  • Crëpa: abitazione con primo piano in pietra, risalente ai secoli XIII e XIV, e primo piano aggettante in legno. L'annesso fienile fu realizzato a blockbau nel 1805.[10]
Castel Gardena, Fischburg.
Lago Santo.
  • Fusell: abitazione del tardo medioevo, sebbene ingrandita a più riprese. L'architrave ligneo della porta d'ingresso reca la data 1542. All'interno è presente una cucina per l'affumicatura delle carni con volta a botte. Il fienile è della metà del Settecento.[11]
  • Paratoni: abitazione a due piani, uno medievale in muratura e il superiore, aggettante, in legno. La porta d'ingresso, con un fregio datato 1761, ha uno stipite a schiena d'asino.[12]
  • La Posta: costruzione a tre piani e tetto spiovente a doppia falda. La stube presenta un'elaborata decorazione rococò.[13]
  • La Sigata: edificio barocco dalle prominenti cornici marcapiano e cornici mosse alle finestre. Un cartiglio rococò dipinto all'esterno riporta la data 1786. All'interno due stube barocche con decorazioni a intaglio.[14]
  • Villa Anri: fu edificata in stile neobarocco negli anni venti del XX secolo, secondo il progetto di Marius Ammon[15]

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

  • Castel Gardena - Fischburg: un castello del XVII secolo costruito dai conti Wolkenstein con scopo abitativo, pur mostrando alcune caratteristiche di fortificazione, situato a ridosso del pendio boschivo. Di proprietà privata, non è visitabile.

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Ripartizione linguistica[modifica | modifica wikitesto]

Il cognome più diffuso all'interno del territorio comunale è Senoner. Altro cognome molto popolare è Runggaldier. La popolazione di Santa Cristina è per oltre il 90% di madrelingua ladina.

% Ripartizione linguistica (gruppi principali)[16]
4,19% madrelingua tedesca
4,41% madrelingua italiana
91,40% madrelingua ladina

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[17]

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Situata nelle Dolomiti, la sua economia si basa prevalentemente sul turismo, sia invernale (zona sciistica), che estivo-autunnale (giugno-ottobre), valendosi di visitatori di tutto il mondo. A dicembre si tengono ogni anno le gare di Coppa del Mondo di sci alpino maschile sulla pista Saslong, per le discipline di Discesa Libera e Super Gigante.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Il paese di Santa Cristina era servito dalla linea ferroviaria a scartamento ridotto, che collegava Chiusa con la frazione Plan de Gralba nel comune di Selva di Val Gardena, ed effettuava due fermate nel territorio comunale di Santa Cristina, una presso la chiesa con raddoppio del binario, l'altra in località Soplases. Il servizio venne inaugurato il 6 febbraio 1916 e fu soppresso il 28 maggio 1960.[18]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

A Santa Cristina ha avuto sede una squadra di hockey su ghiaccio, l'HC Sasslong Santa Cristina, che ha vinto anche due campionati di serie B (stagione 1950-51 e stagione 1951-52), rinunciando poi ad iscriversi alla serie A.

Nel territorio comunale si trovano vari impianti di risalita per le piste di sci alpino. Sul Monte Pana è invece presente un centro attrezzato per la pratica dello sci nordico, con diverse piste di sci di fondo e due piccoli trampolini per il salto con gli sci, rispettivamente di categoria HS 21 (con punto K 20) e HS 35 (con punto K 32). L'HS 35 è intitolato a Simona Senoner, atleta della nazionale italiana di salto originaria di Santa Cristina, scomparsa prematuramente nel 2011.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1952 1964 Josef Skasa SVP Sindaco
1964 1971 Vigil Insam SVP Sindaco
1971 1974 Joachina Mussner SVP Sindaco [19]
1974 1985 Hermann Keim SVP Sindaco
1985 1995 Franz Demetz SVP Sindaco
1995 2010 Bruno Senoner SVP Sindaco
2010 2015 Eugen Hofer SVP Sindaco
2015 2020 Moritz Demetz SVP Sindaco
2020 Christoph Senoner SVP Sindaco

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ AA. VV., Nomi d'Italia. Origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni, Novara, Istituto geografico De Agostini, 2006, p. 590.
  2. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 agosto 2023 (dato provvisorio).
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ AA.VV., Nomi d'Italia. Novara, Istituto Geografico De Agostini, 2004.
    Egon Kühebacher, Die Ortsnamen Südtirols und ihre Geschichte, vol. 1, Bolzano, Athesia, 1995, p. 407. ISBN 88-7014-634-0.
    Giovan Battista Pellegrini, Santa Cristina Valgardena, in AA.VV., Dizionario di toponomastica, Torino, Utet, 19972, p. 698. ISBN 88-02-07228-0.
  6. ^ 1945, Eccidio in Gardena: perché?
  7. ^ (EN) Heraldry of the World: St. Christina in Gröden Archiviato il 1º agosto 2012 in Internet Archive.
  8. ^ Parrocchiale di Santa Cristina con cimitero, su Provincia autonoma di Bolzano. URL consultato il 20 novembre 2015.
  9. ^ Horst Hambrusch et al., Franz Baumann: Architekt der Moderne in Tirol, Folio, Vienna-Bolzano, 1998, pp. 231ss. ISBN 3-85256-069-1
  10. ^ Creppa, su Provincia autonoma di Bolzano. URL consultato l'8 dicembre 2018.
  11. ^ Fusell, su Provincia autonoma di Bolzano. URL consultato l'8 dicembre 2018.
  12. ^ Paratoni, su Provincia autonoma di Bolzano. URL consultato l'8 dicembre 2018.
  13. ^ La Posta, su Provincia autonoma di Bolzano. URL consultato l'8 dicembre 2018.
  14. ^ La Sigata, su Provincia autonoma di Bolzano. URL consultato l'8 dicembre 2018.
  15. ^ Villa Anri, su Provincia autonoma di Bolzano. URL consultato l'8 dicembre 2018.
  16. ^ Astat Censimento della popolazione 2011 - Determinazione della consistenza dei tre gruppi linguistici della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige - giugno 2012
  17. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  18. ^ Elfriede Perathoner, Stefano Planker, Scibla mo n iede - Endstation Zukunft - Fine corsa futuro, catalogo della mostra sul trenino della Val Gardena, p. 105, Museum Ladin, 2011
  19. ^ Prima donna sindaco nella storia dell'Alto Adige

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (DE) Luis Stuffer, Die Pfarrkirche von St. Christina in Gröden, S. Cristina, 1993.
  • (LLDDE) Edith Senoner, 150 ani Mujiga S. Cristina - Musikkapelle St. Christina in Gröden, S. Cristina, Comune di S. Cristina, 2006.
  • (LLDDEIT) Deborah Vinatzer, Sabine Piazza, S. Cristina 1870-1970: zacan n iede / Bilder aus vergangenen Zeiten / come era una volta, S. Cristina, Cunsëi de furmazion de S. Cristina, 2009.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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