San Cipirello

San Cipirello
comune
San Cipirello – Stemma
San Cipirello – Bandiera
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sicilia
Città metropolitana Palermo
Amministrazione
SindacoVito Cannella (lista civica) dal 13-6-2022
Territorio
Coordinate37°56′09.89″N 13°10′40.11″E / 37.93608°N 13.177808°E37.93608; 13.177808
Altitudine394 m s.l.m.
Superficie20,85 km²
Abitanti5 114[1] (4-7-2023)
Densità245,28 ab./km²
Comuni confinantiMonreale, San Giuseppe Jato
Altre informazioni
Cod. postale90040
Prefisso091
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT082063
Cod. catastaleH797
TargaPA
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Nome abitantisancipirellesi
PatronoMaria Santissima Immacolata
Giorno festivo8 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
San Cipirello
San Cipirello
San Cipirello – Mappa
San Cipirello – Mappa
Posizione del comune di San Cipirello all'interno della città metropolitana di Palermo
Sito istituzionale

San Cipirello (Sancipirreḍḍu in siciliano[3]) è un comune italiano di 5 042 abitanti[1] della città metropolitana di Palermo in Sicilia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La nascita di San Cipirello è legata a quella del paese limitrofo di San Giuseppe lì Mortilli, vecchio nome di San Giuseppe Jato.

L'11 marzo del 1838, delle forti e continue piogge causarono una frana che distrusse i 2/3 dell'abitato di San Giuseppe lì Mortilli, senza però causare vittime. Le famiglie disastrate in parte trovarono riparo nelle zone del paese rimaste intatte, in parte ritornarono ai loro paesi di origine, in parte si spostarono verso sud, in contrada Sancipirello. Un decreto reale del 21 luglio 1838 stabilì che i disastrati potessero costruire le loro case nella contrada Sancipirello, sita a circa mezzo miglio dal comune di San Giuseppe lì Mortilli. Il sito venne messo a disposizione gratuitamente dalla Principessa di Camporeale, Laura Acton Beccadelli.

Nel 1841 nuove e abbondanti piogge fecero temere un nuovo disastro, ragion per cui il sindaco di San Giuseppe lì Mortilli provvide allo sloggiamento di alcune case pericolanti e al divieto di costruirne delle nuove, autorizzando allo stesso tempo la costruzione di nuove abitazioni in contrada Sancipirello.

Dopo un'ennesima calamità, la terza in tre anni, si ebbe un ulteriore esodo di famiglie verso la suddetta contrada, tanto che nel 1841 questa già offriva una chiesetta e contava ben 700 anime.

Il nuovo agglomerato urbano di Sancipirello necessitava di un disegno per l'impianto urbanistico e il progetto proposto prevedeva 4 piazze con fontane e i quattro canti della cittadina (creati dall'incrocio del cardo e del decumano) abbelliti da quattro fontane. Ancora oggi, lo sviluppo urbanistico di Sancipirello mostra la traccia del disegno originario e l'aspirazione a creare il paese come una piccola città ideale. Il progetto prevedeva una pianta quadrata con un reticolo ordinato di strade e piazze, con una planimetria dominata dalla chiesa principale.

Il progetto della nuova chiesa venne realizzato dall'architetto Fra' Serafino (1841 circa) che volle dare imponenza e sacralità alla struttura realizzando una struttura simile alla basilica di San Francesco d'Assisi di Palermo. La realizzazione del progetto venne poi seguita e ripresa dall'architetto Achille Viola (1850-1924), che curò anche la definizione del prospetto.[4]

In breve tempo, gli abitanti del nuovo agglomerato urbano chiesero ripetutamente di divenire un comune autonomo.

Nel 1847 già per la seconda volta i Sancipirellesi reiterarono le istanze di autonomia che però si perdeva nei meandri della burocrazia. Ne approfittarono gli abitanti con i moti del 1848 tanto da autoproclamarsi comune scegliendo i loro rappresentanti.

Il 15 maggio 1848, con la Restaurazione borbonica, San Cipirello tornò ad essere una borgata di San Giuseppe lì Mortilli.

Gli abitanti del piccolo centro dovettero attendere l'Unità d'Italia perché il nuovo agglomerato urbano di San Cipirello ottenesse l'autonomia, che fu messa all'atto il 2 giugno 1864 e definita con Legge n. 2048 dell'11 dicembre 1864, in vigore dal 4 gennaio 1865.

Assieme al comune di San Giuseppe Jato, il comune di San Cipirello costituisce un curioso caso di doppia enclave comunale all'interno del comune di Monreale.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone del comune di San Cipirello sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica Italiana del 12 settembre 1953.[5]

Stemma

«Di argento, al grappolo di uva nera, pampinata di due pezzi laterali, accostata nel canton destro del capo da una torre di rosso, merlata alla guelfa, aperta del campo, sinistrata da un rudere dello stesso. Ornamenti esteriori da Comune.»

Gonfalone

«Drappo tagliato di bianco e di rosso.»

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[6]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
25 giugno 1988 21 novembre 1991 Carmelo Motta Partito Comunista Italiano Sindaco [7]
12 dicembre 1991 13 luglio 1992 Bartolomea Sgrò Democrazia Cristiana Sindaco [7]
13 luglio 1992 7 giugno 1993 Antonino Inzirillo Partito Democratico della Sinistra Sindaco [7]
22 giugno 1993 26 giugno 1996 Antonino Inzirillo - Sindaco [7]
1º dicembre 1997 28 maggio 2002 Calogero Trupiano lista civica Sindaco [7]
28 maggio 2002 15 maggio 2007 Calogero Trupiano lista civica Sindaco [7]
15 maggio 2007 8 maggio 2012 Antonino Giammalva lista civica Sindaco [7]
8 maggio 2012 11 giugno 2017 Antonino Giammalva lista civica Sindaco [7]
11 giugno 2017 11 ottobre 2021 Vincenzo Geluso lista civica Sindaco [7]
13 giugno 2022 in carica Vito Cannella lista civica Sindaco [7]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

  • Bandiera dell'Italia Lucera Gemellaggio avvenuto a Lucera il 10 aprile 1988 nel nome di Federico II, fra le delegazioni delle due città. Lucera è la città in cui nel 1223 Federico II deportò la popolazione saracena della roccaforte di Jato (sita un tempo sull'omonimo monte), al culmine della lotta armata fra i musulmani e le truppe sveve.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2021 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT, 29 ottobre 2021. URL consultato il 12 novembre 2021.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 571, ISBN 88-11-30500-4.
  4. ^ Comune di San Cipirello, Le chiese, su comune.sancipirello.pa.it (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2021).
  5. ^ San Cipirello, decreto 1953-09-12 DPR - Concessione di stemma e gonfalone, su dati.acs.beniculturali.it. URL consultato il 12 ottobre 2021.
  6. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  7. ^ a b c d e f g h i j http://amministratori.interno.it/

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • F. Belli, Ricordi Storici e Statistici dei Comuni di San Giuseppe Jato e San Cipirello, Edizione San Cataldo Tipogr. La Rapida, 1934.
  • Giuseppe Scarpace, Da Jato antica a San Cipirello, Palermo, 1958.
  • Pubblicazione Unione dei Comuni Monreale Jetas.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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