Salvatore Sechi (funzionario)

Salvatore Sechi (Tempio Pausania, 10 maggio 1935Roma, 5 dicembre 2015[1]) è stato un funzionario italiano.

Carriera amministrativa[modifica | modifica wikitesto]

Esperto di problemi giuridici, proviene dall'Amministrazione del Senato, dove reggeva la segreteria dell'Assemblea; quando Francesco Cossiga[2] lo portò al Quirinale, fu nominato consigliere di Stato[3].

Alla Presidenza della Repubblica ha svolto funzioni di consigliere giuridico di quattro Presidenti: Francesco Cossiga, Oscar Luigi Scalfaro, Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano; per lunghi anni è stato titolare dell'Ufficio Affari Giuridici e Relazioni Costituzionali.

In questa veste, con Donato Marra e Loris D'Ambrosio, prende parte del Comitato di valutazione dei disegni di legge approvati dal Parlamento, ai fini del giudizio che il Capo dello Stato deve effettuare prima della promulgazione: questo comitato avrebbe segnalato le anomalie dell'istituto dell'arbitrato normato dal "collegato lavoro" del governo Berlusconi IV, determinandone il rinvio alle Camere da parte del Capo dello Stato nell'aprile 2010.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sechi Salvatore, in La Nuova Sardegna, 6 dicembre 2015. URL consultato il 2 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 2 gennaio 2022).
  2. ^ L'allora Presidente del Senato, eletto Presidente della Repubblica, successivamente rivendicò il merito di aver già divisato il valore giuridico del suo collaboratore quando, da professore di diritto costituzionale, gli aveva attribuito 27/30 all'esame universitario: cfr. Paolo Armaroli, Grazia a Sofri?: un intrigo costituzionale, Rubbettino ed., p. 206.
  3. ^ Ruolo di anzianità del Consiglio di Stato aggiornato al 2011 Archiviato il 19 febbraio 2018 in Internet Archive., p. 5.
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