Salmezza

Salmezza
frazione
Salmezza – Veduta
Salmezza – Veduta
Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Bergamo
Comune Nembro
Territorio
Coordinate45°46′55.56″N 9°43′55.2″E / 45.7821°N 9.732°E45.7821; 9.732 (Salmezza)
Altitudine1 030 m s.l.m.
Abitanti8[1] (2001)
Altre informazioni
Cod. postale24027
Prefisso035
Fuso orarioUTC+1
Patronosan Barnaba
Giorno festivo11 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Salmezza
Salmezza

Salmezza [salˈmɛʣːa] (Salmègia [salˈmɛʤa] in dialetto bergamasco[2]) è una frazione del comune di Nembro, in provincia di Bergamo.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Il piccolo borgo di Salmezza si trova in una conca naturale situata ad un'altezza di 1030 m s.l.m. tra il monte Podona e il monte Filaressa, rilievi posti sul versante orografico destro della val Seriana. Poco distante dall'altopiano di Selvino e dallo spartiacque con la val Serina (tributaria della val Brembana), conserva le caratteristiche di borgo alpino con abitazioni rustiche caratterizzate da muri in pietra a secco e ampie distese erbose.

Il nucleo abitativo è dominato dalla piccola chiesa di san Barnaba che, edificata nel corso del XVI secolo, fa riferimento alla parrocchia di Selvino.

La rete viaria di Salmezza è molto semplice e composta da due sole vie d'accesso: una proveniente da Selvino e l'altra da Sambusita (frazione di Algua). Vi sono inoltre numerosi sentieri e mulattiere, che collegano la località con Lonno, Monte di Nese, Miragolo (frazione di Zogno) e Sambusita.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La piccola chiesa di San Barnaba

Se il presente vede Salmezza come piccola frazione quasi disabitata e dimenticata, il passato rivela invece un borgo florido percorso da traffici commerciali fin dall'epoca medievale.

Da questi luoghi passava infatti la via Mercatorum, utilizzata da commercianti e viandanti per giungere in Val Brembana, al tempo difficilmente raggiungibile utilizzando gli impervi sentieri del fondovalle.

Questa strada lastricata si sviluppava nel suo tratto iniziale in Val Seriana: dopo aver raggiunto il paese di Nembro, la frazione di Lonno, da qui saliva fino a Salmezza e in breve si giungeva a Selvino, per poi scendere verso Trafficanti (frazione di Costa Serina) e quindi giungere a Serina.

Lo stesso argomento in dettaglio: Via Mercatorum.

Salmezza prosperava soprattutto grazie alla presenza di locande che ospitavano i viandanti, di stazioni per il cambio dei cavalli e di edifici di dogana. Molto probabilmente vi erano anche collocati alcuni edifici adibiti a deposito del sale, da cui deriverebbe appunto il toponimo.[3] Un'altra ipotesi riguardante l'origine dello stesso è data da Antonio Tiraboschi, secondo il quale deriverebbe da salmesa, stante ad indicare l'origine di una sorgente (da sal, sorgente e mes, abitazione), di origine celtica[4].

Vista del borgo

Citato negli statuti cittadini del 1248, Salmezza viene indicato come aggregato a Nembro già nel XIV secolo. Il legame amministrativo tra le due località era dovuto alla citata via Mercatorum: a livello fisico Salmezza è infatti vicina a Selvino, mentre dista da Nembro circa 6 km di scoscesi pendii, che salgono a ben 12 km se si volesse percorrere la strada carrozzabile.

È documentato che successivamente, tra il XVI secolo e il XVII secolo, il borgo abbia anche agito, per la gestione del territorio e l'usufrutto dei boschi e delle zone circostanti, in comune accordo con Selvino e Miragolo, opponendosi alle richieste avanzate dal paese di Costa Serina.

Nel XVI secolo il nome di Salmezza oltrepassò i confini della provincia di Bergamo grazie al pittore Enea Salmeggia (detto Il Talpino). Di umili origini, nacque nel borgo in una data compresa tra il 1546 e il 1558. Adottò de facto come cognome il toponimo del luogo natale. Morto a Bergamo nel 1626, tra le sue opere, disseminate in tutta la Lombardia, il noto Madonna col Bambino in gloria e i santi Rocco, Francesco e Sebastiano, custodita presso la Pinacoteca del Castello Sforzesco.

Lo stesso argomento in dettaglio: Enea Salmeggia.

Nel 1831 è documentato che vi fosse una scuola elementare, inizialmente gestita da religiosi e divenuta poi comunale. Questa venne chiusa nel 1931 in seguito allo spopolamento che colpì il borgo, al pari di numerose altre realtà montane, con gli alunni che vennero indirizzati a Selvino.

In quell'anno la popolazione contava soli 32 abitanti, numero in continua diminuzione fino ai giorni nostri, senza che il fenomeno si arresti.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Comune di Nembro anno 2018 dati statistici (PDF), su nembro.net. URL consultato il 15 agosto 2019. Dopo il 2001 i dati sui residenti sono accorpati con Lonno e Trevasco.
  2. ^ Carmelo Francia, Emanuele Gambarini (a cura di), Dizionario italiano-bergamasco, Torre Boldone, Grafital, 2001, ISBN 8887353123.
  3. ^

    «Selvino, presso il quale era – ed è tuttora – la romita e bucolica frazione di Salmezza (Salmeggia), allora deposito di sale.»

  4. ^ Zanetti, p. 64.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Umberto Zanetti, Paesi e luoghi di Bergamo. Note di etimologia di oltre 1.000 toponimi, Bergamo, 1985.
  • Paolo Oscar e Oreste Belotti, Atlante storico del territorio bergamasco. Geografia delle circoscrizioni comunali e sovracomunali dalla fine del XIV secolo ad oggi, collana Monumenta Bergomensia, vol. LXX, Bergamo, 2000.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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