Sabina (olio di oliva)

Sabina (DOP)
Origini
Luogo d'origineBandiera dell'Italia Italia
RegioneLazio
Zona di produzioneCittà metropolitana di Roma Capitale Provincia di Rieti
Dettagli
Categoriacondimento
RiconoscimentoD.O.P.
SettoreOlio extra vergine di oliva
Consorzio di tutelaCONSORZIO SABINA DOP WWW.SABINADOP.IT
ProvvedimentoRegolamento (CE) n. 1263/96 della Commissione del 1º luglio 1996 che completa l'allegato del regolamento (CE) n. 1107/96 relativo alla registrazione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni di origine nel quadro della procedura di cui all'articolo 17 del regolamento (CEE) n. 2081/92 (GUCE L.163/96 del 02.07.1996)

Sabina (DOP) è un olio extravergine di oliva a Denominazione di origine protetta[1], l'area di produzione, geograficamente comprende i comuni che si trovano sui terrazzi fluviali della Valle del Tevere e nell'entroterra subappeninico tra la Citta metropolitana di Roma e la provincia di Rieti, trae il nome dalla Sabina ex entita' territoriale storica. Unico ad aver ricevuto nel 1995 il riconoscimento D.O.C. ed È considerato il primo D.O.P. italiano, essendo stato il primo[2] olio in ordine di tempo ad ottenere la certificazione.

Zona di produzione[3][modifica | modifica wikitesto]

La zona di produzione dell'olio extra-vergine di oliva Sabina DOP si estende fondamentalmente tra la Città metropolitana di Roma e la provincia di Rieti.

Le tecniche utilizzate per la produzione dell'olio, sebbene siano state ammodernate in virtù degli sviluppi tecnologici, in particolare per quanto concerne i frantoi sono rimaste pressoché invariate dall'epoca pre-romana.

Fondamentale per l'ottenimento dell'olio extra vergine di oliva Sabina D.O.P. è la qualità del terreno e il clima mite che caratterizza la zona.

I comuni nella provincia di Rieti[modifica | modifica wikitesto]

Per la Provincia di Rieti sono da considerare all'interno della DOP Sabina i comuni: Cantalupo in Sabina, Casaprota, Casperia, Castelnuovo di Farfa, Collevecchio, Configni, Cottanello, Fara Sabina, Forano, Frasso Sabino, Magliano Sabina, Mompeo, Montasola, Montebuono, Monteleone Sabino, Montenero Sabino, Montopoli di Sabina, Poggio Catino, Poggio Mirteto, Poggio Moiano, Poggio Nativo, Poggio San Lorenzo, Roccantica, Salisano, Scandriglia, Selci, Stimigliano, Tarano, Toffia, Torricella in Sabina, Torri in Sabina, Vacone.

I comuni della Città metropolitana di Roma[modifica | modifica wikitesto]

Nella Città metropolitana di Roma: Guidonia Montecelio, Fonte Nuova, Marcellina, Mentana, Monteflavio, Montelibretti, Monterotondo, Montorio Romano, Moricone, Nerola, Palombara Sabina, Sant'Angelo Romano, San Polo dei Cavalieri (località Caprareccia e territorio non oltre i 475 metri di altitudine), Roma (parzialmente il territorio del Nord-Est).

Cultivar e caratteristiche organolettiche[modifica | modifica wikitesto]

Cultivar[modifica | modifica wikitesto]

Le cultivar caratterizzanti sono:

Caratteristiche organolettiche[modifica | modifica wikitesto]

Le caratteristiche organolettiche:

  • colore: giallo - verde con sfumature oro.
  • odore: di fruttato;
  • sapore: fruttato, vellutato, uniforme, aromatico, dolce, amaro e piccante per gli oli freschissimi;
  • panel test: mediana del fruttato > 0 e mediana del difetto = 0;
  • acidità massima totale espressa in acido oleico, in peso, non eccedente grammi 0,6 per 100 grammi di olio;
  • numero di perossidi £ 14 Meq0 2 /kg;
  • acido oleico minimo 68%.

La strada dell'olio[modifica | modifica wikitesto]

La Strada dell'olio e dei prodotti tipici enogastronomici è nata all'interno del progetto di promozione turistica dei prodotti agroalimentari tipici italiani. L'iniziativa si inserisce all'interno dell'attività cultural-promozionale della Città dell'olio, associazione collegata all'ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e istituita con l'intento di uniformare le varie attività dei comuni e delle province per costruire dei percorsi turistici facilmente riconoscibili.

La Strada dell'olio Sabina DOP ha inaugurato l'apertura di un museo dell'olio nel comune di Castelnuovo di Farfa e l'organizzazione di eventi collegati alla spremitura e alla raccolta delle olive, quali ad esempio frantoi aperti del Lazio. La produzione di olio nella penisola italiana ha origini mediorientali da dove l'ulivo è stato importato dalle popolazioni elleniche in epoca arcaica.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Regolamento (CE) n. 1263/96 della Commissione del 10 luglio 1996
  2. ^ Nel medesimo Regolamento anche gli olii Aprutino Pescarese, Brisighella, Collina di Brindisi e Canino.
  3. ^ Per la zona di produzione, le cultivar e le caratteristiche organolettiche si fa riferimento alla Disciplinare di produzione dell'Olio Extravergine di Oliva "Sabina" a Denominazione di Origine Protetta

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]