Ryūichi Sakamoto

Ryūichi Sakamoto
Ryuichi Sakamoto nel 2007
NazionalitàBandiera del Giappone Giappone
GenereMusica elettronica[1][2][3]
Periodo di attività musicale1977 – 2023
Strumentopianoforte, tastiera
Gruppi attuali-
Gruppi precedentiYellow Magic Orchestra
Album pubblicati102
Sito ufficiale

Ryūichi Sakamoto (坂本 龍一?, Sakamoto Ryūichi; Tokyo, 17 gennaio 1952Tokyo, 28 marzo 2023) è stato un musicista, compositore e attore giapponese.

Viene considerato tra i pionieri della fusione tra la musica etnica orientale e le sonorità elettroniche occidentali[4][5]. La sua vasta discografia solista (che include oltre settanta titoli diversi) spazia fra numerosi generi quali pop, musica elettronica, ambient, bossa nova, world music e musica neoclassica[6].

Dapprima membro degli Yellow Magic Orchestra, gruppo musicale seminale per la musica elettronica giapponese e il j-pop, Sakamoto inaugurò successivamente la carriera solista e divenne compositore di note colonne sonore cinematografiche, alcune delle quali, come Furyo, L'ultimo imperatore (alla quale prese anche parte come attore) e Il tè nel deserto, ottennero fama mondiale e premi prestigiosi.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver studiato pianoforte sin da giovanissimo, ebbe le sue prime esperienze musicali al liceo, dove suonò in complessi di musica jazz. Frequentò successivamente l'Università delle arti di Tokyo, dove si diplomò in composizione, per poi perfezionarsi in musica elettronica e musica etnica.[6][7]

Nel 1978 pubblicò il suo esordio Thousand Knives[7] (sebbene anni prima avesse già inciso privatamente l'album jazz Disappointment) e divenne membro della Yellow Magic Orchestra con Haruomi Hosono e Yukihiro Takahashi, una band di pop elettronico che riuscì a farsi notare in Giappone e nel Regno Unito, a partire dagli ultimi anni settanta, grazie ad alcuni singoli di successo ed all'album Solid State Survivor.[8] Alla formazione è stata anche attribuita un'influenza significativa sulle scene techno e acid house dei decenni successivi. Dopo aver collaborato con Kazumi Watanabe (anch'egli membro degli YMO) in un paio di pubblicazioni, divenne co-protagonista, insieme a David Bowie, nel film di Nagisa Ōshima Furyo (Merry Christmas, Mr. Lawrence) uscito nel 1983. Del film ha scritto anche le musiche, tra le quali spicca il tema principale, Forbidden Colours, cantata da David Sylvian, che divenne un singolo di successo ed il suo brano più famoso.[7]

In seguito allo scioglimento degli Yellow Magic Orchestra avvenuto nel 1984, uscì Ongaku Zukan che venne ripubblicato poco tempo dopo con il titolo Illustrated Musical Encyclopedia,[5] e fu registrato con Simon Jeffes e Thomas Dolby. L'album segnò la maturazione della musica di Sakamoto, divenuta una fusione di musica "occidentale" e "orientale". In seguito all'uscita di Esperanto e Futurista, che vennero pubblicati per il solo mercato giapponese, registrò nel 1987 l'album di successo Neo Geo, caratterizzato da ricercate sonorità world music, pop, e arrangiamenti elettronici.[5][6]

Sempre nel 1987 vinse un premio Oscar grazie alla colonna sonora del film L'ultimo imperatore di Bernardo Bertolucci, che realizzò con David Byrne e Cong Su.[9] Tra le altre sue colonne sonore vi sono quelle per l'anime Le ali di Honneamise di Hiroyuki Yamaga (1987), Il tè nel deserto e Piccolo Buddha di Bertolucci (1990 e 1993)[7] e per Tacchi a spillo di Pedro Almodóvar (1992).[5] A Sakamoto venne affidata l'orchestrazione della cerimonia di apertura dei Giochi olimpici del 1992, tenutisi a Barcellona, in Spagna.

A partire dal 1996 condusse il programma radiofonico musicale Gut On Line. Il suo primo album per solo pianoforte fu BTTB (Back To The Basics) del 1998, seguito anni dopo da Out of Noise e Playing The Piano, entrambi usciti nel 2009. Quest'ultimo fu distribuito anche in una versione speciale limited edition contenente come bonus l'album Out Of Noise, precedentemente pubblicato solo in Giappone.[10][11]

Ryuichi Sakamoto in concerto a San Paolo nel 2017

Sakamoto collaborò prevalentemente a produzioni discografiche con artisti britannici, in particolare con David Sylvian, intervenendo nella realizzazione di quasi tutti i suoi album. Tra le altre collaborazioni si annoverano quelle con Iggy Pop, Caetano Veloso, Thomas Dolby, Youssou N'Dour, Alva Noto, Hector Zazou[12] e Cesária Évora.[8] Di lui è noto anche l'atteggiamento critico verso la legge sul copyright, sostenendo che sia anacronistica nell'età dell'informatizzazione,[6] ed il suo impegno per la pace e l'ecologia.[13] È stato un membro dell'organizzazione anti-nucleare Stop Rokkasho e ha richiesto la chiusura della Centrale nucleare di Hamaoka.[14]

Nel 2012 organizzò il concerto No Nukes 2012, a cui parteciparono 18 gruppi, inclusi Yellow Magic Orchestra e Kraftwerk.[15] Nel luglio del 2014 annunciò, attraverso una lettera sul proprio sito web, che gli era stato diagnosticato un tumore alla faringe (scoperto a causa di un precedente "fastidio alla gola"), e contestualmente comunicò la cancellazione di tutti i propri impegni del 2014, primo fra tutti quello da Direttore al Sapporo International Art festival[16][17]. Il 3 agosto 2015, sempre nel proprio sito web, dichiarò: «È passato un anno da allora e, ringraziando tutti, sono in gran forma. Sto pensando di tornare al lavoro»[18]. Successivamente compose, assieme ad Alva Noto, la colonna sonora del film Revenant - Redivivo[19].

Nel 2017 pubblicò dopo quasi otto anni un nuovo album da solista intitolato "async". Il disco venne considerato uno dei migliori album del 2017, a detta della critica internazionale.

È morto il 28 marzo 2023, per le complicazioni di un altro tumore, questa volta al colon. Il suo staff ha reso nota la morte solo qualche giorno dopo, il 2 aprile.

Stile musicale[modifica | modifica wikitesto]

Ispirato per sua ammissione a John Coltrane, ai Beatles e a John Cage,[20] Sakamoto si mosse principalmente lungo due percorsi ben definiti: da una parte quello del compositore di colonne sonore minimaliste e orchestrali,[20] dall'altra quella dell'artista di pop elettronico e sofisticato che unisce fra loro sonorità all'avanguardia, melodie orientali, sinfonismi occidentali[21][22][23] e occasionali incursioni nel jazz.[20] Particolarmente significativi in questo senso sono Illustrated Musical Encyclopedia (1986) e NEO GEO (1987), i due album che definirono la vena world e pop[5] che avrebbe poi caratterizzato molte delle sue uscite seguenti. Se Heartbeat (1992) è un esercizio che lo ha avvicinato all'hip hop e alla musica etnica brasiliana e africana, Sweet Revenge (1994) si ispira alla techno virando anche verso brani più melodici;[21] 1996 (1996) è un album per soli strumenti acustici[22][24] mentre il seguente Smoochy (1996) segue la scia della musica lounge. Suoi sono anche alcuni album per solo pianoforte quali BTTB: Back to the Basics (1999) e Out of Noise (2009), nonché opere che risentono fortemente l'influsso della musica glitch come quelle realizzate al fianco di Christian Fennesz e Alva Noto.[21]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2002 Sakamoto divorziò dalla moglie Akiko Yano dal cui matrimonio nacque una figlia, la cantante Miu Sakamoto.

Discografia parziale[modifica | modifica wikitesto]

Sakamoto pubblicò una ventina di album personali, oltre a una serie di lavori comprendenti album collettanei, colonne sonore e antologie, per un totale di oltre 150 titoli. Egli collaborò spesso nel campo dei videogiochi, con la casa di produzione SEGA, per la quale compose e produsse il suono di avvio della console Dreamcast, oltre a partecipare sia come compositore che come sceneggiatore allo sviluppo del gioco L.O.L. (Lack of Love), sempre per SEGA Dreamcast.

1978 A Thousand Knives
Tokyo Joe
1980 B-2 Unit
1983 Merry Christmas Mr. Lawrence (colonna sonora del film Furyo)
The End Of Asia
1984 音楽図鑑 (Ongakuzukan) (venne ripubblicato nel 1986 con il titolo Illustrated Musical Encyclopedia)
1985 Esperanto
1986 Futurista
1987 The Last Emperor (colonna sonora del film L'ultimo imperatore)
Ouritsu Uchûgun - Oneamitsu no Tsubasa (colonna sonora dell'anime Le ali di Honneamise)
Neo Geo
1988 Playing the Orchestra (Live)
1989 Gruppo Musicale
Sakamoto plays Sakamoto
1990 The Sheltering Sky (colonna sonora del film Il tè nel deserto)
The Handmaid's Tale
Beauty
The Arrangement
1991 Heartbeat
1992 Soundtracks
Emily Bronte's Wuthering Heights/Arashigaoka
High Heels (colonna sonora del film Tacchi a spillo)
1993 Wild Palms
Little Buddha (colonna sonora del film Piccolo Buddha)
Asian Games
Opera
1994 Sweet Revenge
Soundbytes
1995 Virgin Tracks (Best of)
Smoochy
1996 1996
1997 Discord
El Mar Mediterrani
Decode 20
1998 Greatest Hits
Snake Eyes
Love is the Devil
1999 Life in Progress
BTTB (Back To The Basics)
Gohatto (noto anche come Taboo)
Raw Life (Osaka)
Raw Life (Tokyo)
2000 Audio Life: A Ryuichi Sakamoto Opera 1999
Eien No Ko (Eternal Child)
Lack of Love
Cinemage
2001 Casa (musiche di Antônio Carlos Jobim eseguite con Paula e Jaques Morelenbaum)
2002 Intimate
Collection 81-87 (10 CD set)
Minha Vida Como Um Filme
Raw Life + Sampled Life
Zero Landmine (No More Landmines)
Elephantism
Works I: Cm
Works II: TV & Instrumental
Femme Fatale
Us:Ultimate Solo
Henkaku No Seiki: Century of Reform
Comica
Early Best Songs
Vrioon (con Alva Noto)
2003 A Day in New York (con Paula e Jaques Morelenbaum)
Moto.Tronic
Derrida
World Citizen (con David Sylvian)
Alexei and the Spring
2004 Chasm
/04
2005 Sala Santa Cecilia (con Christian Fennesz)
Insen (con Alva Noto)
Shinning Boy & Little Randy
/05
2006 Revep (con Alva Noto)
For (con Alva Noto)
Bricolage (Chasm remixes)
Babel
Seta
2009 Out Of Noise
Playing The Piano
2012 Three
2017 async
2023 12

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Compositore[modifica | modifica wikitesto]

Attore[modifica | modifica wikitesto]

Doppiatori italiani[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ondarock - Archivio - Lettera "R", su ondarock.it. URL consultato il 2 luglio 2016.
  2. ^ (EN) Nicholas Collins, Margaret Schedel, Scott Wilson, Electronic Music, Cambridge University, 2013, p. 80.
  3. ^ Simone Arcagni, Music Video, Edizioni Kaplan, 2014, capitolo 5.
  4. ^ Ondarock - Ryuichi Sakamoto, su ondarock.it. URL consultato il 21 febbraio 2014.
  5. ^ a b c d e Scaruffi - The history of rock music - Ryuichi Sakamoto, su scaruffi.com. URL consultato il 3 novembre 2013.
  6. ^ a b c d Furious - Ryuichi Sakamoto, su furious.com. URL consultato il 3 novembre 2013.
  7. ^ a b c d Riccardo Bertoncelli, Cris Tellung, 24000 dischi, Zelig, 2004, pp. 857-858.
  8. ^ a b Ryuichi Sakamoto - AllMusic Biography, su allmusic.com. URL consultato il 3 novembre 2013.
  9. ^ Enrico Lancia, I premi del cinema, Gremese Editore, 1998, p. 173, ISBN 9788877422217.
  10. ^ Ryuchi Sakamoto - la Repubblica, su ricerca.repubblica.it. URL consultato il 21 febbraio 2014.
  11. ^ J-Pop - Out Of Noise [Limited Edition], su play-asia.com. URL consultato il 21 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  12. ^ Zazou, su feelinblue.it. URL consultato il 13 dicembre 2017.
  13. ^ Henk Vinken, Yuko Nishimura, Bruce L. J. White, Masayuki Deguchi, Civic Engagement in Contemporary Japan, Springer, 2010, p. 210.
  14. ^ Geocities (JP), su geocities.co.jp. URL consultato il 21 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2014).
  15. ^ The No Nukes 2012 Concert - The Asia-Pacific Journal: Japan Focus, su japanfocus.org. URL consultato il 21 febbraio 2014.
  16. ^ Ryuichi Sakamoto ha il cancro: «Cancello tutti gli impegni», in Corriere della Sera, 10 luglio 2014. URL consultato l'11 luglio 2014.
  17. ^ Sakamoto, annuncio-choc: "Ho il cancro". Annullati tutti gli impegni del 2014, in Quotidiano.net, 10 luglio 2014. URL consultato l'11 luglio 2014.
  18. ^ siteSakamoto, su sitesakamoto.com. URL consultato il 15 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 24 novembre 2006).
  19. ^ The Revenant - Official Movie Site | 20th Century Fox, su The Revenant | 20th Century Fox. URL consultato il 15 novembre 2015.
  20. ^ a b c (EN) Sandra Buckley, Encyclopedia of Contemporary Japanese Culture, Routledge, 2006, p. 432.
  21. ^ a b c Enzo Gentile, Il dizionario del pop-rock, Zanichelli, 2014, pp. 14124-1414.
  22. ^ a b autori vari, Enciclopedia Rock anni '90 (quinto volume), Arcana, 2002, pp. 625-626.
  23. ^ autori vari, Enciclopedia Rock anni '80 (quarto volume), Arcana, 2002, p. 448.
  24. ^ (EN) Kas Fukatsu, A Q&A with Ryuichi Sakamoto: Pop Pioneer and Producer and Award-Winng soundtrack Composer, in Billboard, agosto 1996.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Federico Guglielmi, Cesare Rizzi, Grande enciclopedia rock, Giunti, 2002, pp. 722-723.
  • Massimo Milano, Ryuichi Sakamoto. Conversazioni, Arcana, 2001.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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