Ronchetto sul Naviglio

Ronchetto sul Naviglio
La chiesa parrocchiale di San Silvestro
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Lombardia
Provincia  Milano
Città Milano
CircoscrizioneMunicipio 6
Altitudine117 m s.l.m.
Nome abitantiRonchettesi
PatronoSan Silvestro
Mappa di localizzazione: Milano
Ronchetto sul Naviglio
Ronchetto sul Naviglio
Ronchetto sul Naviglio (Milano)

Ronchetto sul Naviglio (Ronchett in dialetto milanese, AFI: [rũˈkɛt]) è una località oggi compresa nel territorio del comune di Milano ma un tempo comune autonomo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1771 aveva 341 abitanti, e confinava col Lorenteggio a nord, coi Corpi Santi ad est, con Grancino a sud, e con Corsico ad ovest. L'accorpamento con Milano è avvenuto nel 1808[1], ma è stato poi annullato dagli austriaci nel 1815.

Nel 1870 Ronchetto divenne frazione di Buccinasco.[2] Nel 1924 venne distaccata da Buccinasco e aggregata a Milano.[3]

Il nome, che probabilmente in origine designava una cascina sul Naviglio, deriva, come molti toponimi simili, dalla voce dialettale ronch "campo, terra sarchiata, vigna a terrazze".[4]

A Ronchetto sul Naviglio ebbe luogo uno dei pochi veri scontri a fuoco di una certa entità il giorno della Liberazione il 25 aprile 1945: un nucleo di partigiani della 113ª brigata Garibaldi bloccò una grossa autocolonna tedesca in ritirata. Nello scontro si ebbero tre vittime, Domenico Bernori, Idelio Fantoni e Giovanni Paghini, e tre feriti[5].

Il nucleo abitativo originario lungo la sponda destra del Naviglio è oggi quasi irriconoscibile, e il quartiere è oramai completamente inglobato nell'abitato di Milano. Dal 2004 un ponte di 700 metri che scavalca il Naviglio e la ferrovia Milano-Mortara lo mette in comunicazione con il quartiere Lorenteggio. Nel quadro dell'impetuosa ed estesa attività edilizia che ha caratterizzato il quartiere, si sono innestati anche fenomeni di infiltrazione mafiosa che sono venuti alla ribalta della cronaca con la cosiddetta Duomo Connection del 1990, in cui la lottizzazione di Ronchetto sul Naviglio aveva un ruolo fondamentale.[6]

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Fra il 1884 e il 1966 la città era servita da una fermata della tranvia Milano-Corsico-Abbiategrasso[7].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Decreto 9 febbraio 1808, b.
  2. ^ R.D. 9 giugno 1870, n. 5722.
  3. ^ R.D. 23 dicembre 1923, n. 2943.
  4. ^ Boselli 1977, p. 242; Cherubini 1843, p. 73.
  5. ^ Stefano Tosi, Da Milano alla Barona. Storia, luoghi e persone di questa terra., Lulu.com, 2 maggio 2016, ISBN 9781326644147. URL consultato il 3 ottobre 2017.
  6. ^ Colaprico e Fazzo 1991.
  7. ^ Giovanni Cornolò, Fuori porta in tram. Le tranvie extraurbane milanesi, Parma, Ermanno Albertelli Editore, 1980, p. 82.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Pierino Boselli, Toponimi lombardi, Milano, SugarCo Edizioni, 1977.
  • Francesco Cherubini, Vocabolario milanese-italiano, vol. IV, Milano, Regia Stamperia, 1843.
  • Piero Colaprico e Luca Fazzo, Duomo connection: indagine sulla fine della capitale morale, Siena, Sisifo, 1991.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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