Romanticismo tedesco

Voce principale: Romanticismo.
Abbazia nel querceto, dipinto del 1818 di Caspar David Friedrich.

Il romanticismo tedesco è il primo dei "romanticismi" sviluppatisi in Europa tra la fine del XVIII secolo e gli inizi del XIX. Il termine romanticismo fu infatti utilizzato da Friedrich Schlegel,[1][2] uno dei maggiori esponenti, assieme al fratello Wilhelm August e a Novalis, della rivista Athenäum e reso popolare da Wilhelm August Schlegel nelle sue Vorlesungen über dramatische Kunst und Literatur, (1809-11),[3] che furono definite "Il messaggio del Romanticismo tedesco all'Europa".[4]

Origini e sviluppi[modifica | modifica wikitesto]

Sebbene si possano considerare gli autori sopra citati come i veri iniziatori del romanticismo, anni prima si era sviluppato, ad opera principalmente di Goethe, Schiller, Herder, un movimento noto come preromanticismo che aveva dato vita tra il 1770 e il 1785 alla corrente dello Sturm und Drang (letteralmente in italiano Tempesta ed impeto).

Nato nel 1798[senza fonte], il romanticismo tedesco termina convenzionalmente dopo la scissione in due scuole (o meglio due correnti):

Lista dei principali esponenti del romanticismo tedesco[modifica | modifica wikitesto]

Poeti, scrittori, filosofi[modifica | modifica wikitesto]

il poeta Friedrich Hölderlin

Musicisti[modifica | modifica wikitesto]

Friedrich Overbeck, Italia e Germania, 1811, Monaco di Baviera, Neue Pinakothek

La musica romantica tedesca è estremamente impulsiva, richiama spesso e volentieri l'immagine della tempesta e va temporalmente dallo Sturm und Drang letterario di Goethe al concetto filosofico di Oltreuomo di Nietzsche.

Schubert, Schumann, Liszt, Brahms hanno inaugurato la cosiddetta musica romantica tedesca, ma è stata la seconda generazione a portarla al suo massimo grado entro la tradizione romantica, tra la tragedia e l'epica. Dalla magistrale sobrietà di Mendelssohn al valzer di Strauss, ma soprattutto grazie all'opera wagneriana. Ammirata da intellettuali e pensatori di tutte le tendenze, per il suo mix di filosofia, storia e musica classica.

Chiude successivamente questo brillante capitolo della sua storia all'inizio del XX secolo con Arnold Schönberg e la sua sperimentazione di suoni e sequenze.

Forse il primo tra i musicisti romantici, se escludiamo Beethoven, in quanto è stato il primo compositore ad emergere in tutto e per tutto come un prodotto della scuola romantica e ciò in contrasto con lo stesso Beethoven il quale aveva iniziato come classicista. L'intensità emotiva che caratterizzano le su opere, oltre che i temi basati sul folklore e sul soprannaturale ha rappresentato una rottura radicale rispetto alle tradizioni ispirate al neoclassicismo di quel tempo.
Nei suoi primi lavori, Beethoven seguiva la tradizione classicista di Mozart e Haydn, quest'ultimo in qualità di mentore; ma a partire dal periodo centrale della sua produzione, iniziata con la Terza sinfonia "Eroica", getta un ponte in ambito musicale che va dal classicismo al romanticismo. In quanto poi il compositore scrisse alcune delle sue più alte opere musicali dopo essere divenuto completamente sordo, egli è venuto ad incarnare perfettamente l'ideale tragico dell'artista romantico che sfida tutte le avversità per conquistare alfine interamente il proprio "grande destino".
Allievo diretto di Beethoven, la sua opera consiste essenzialmente in cicli di canzoni e lieder impostati su poesie di letterati suoi contemporanei.
Autore del primo periodo romantico, insieme ad altri musicisti suoi contemporanei quali Schubert, Fryderyk Chopin e Listz. È stato uno dei maggiori responsabili per il rilancio d'interesse nei confronti dell'allora quasi completamente dimenticato Johann Sebastian Bach.
Le sue opere ricordano la nostalgia per una mitica innocenza infantile perduta, il primo sentimento amoroso e la magnificenza della Natura. Nella sua qualità di critico influente, ha avuto un ruolo importante nella scoperta di nuovi talenti, nella fattispecie il polacco Chopin e Brahms.
Le sue opere sono espresse negli stampi formali del classicismo. Brahms, che nutriva un profondo rispetto e stima per colui che considerava come suo maestro, ossia Beethoven, è stato anche notevolmente attratto dall'esotismo della musica popolare ungherese e a cui si è ispirato per molti dei suoi pezzi più famosi: le Danze ungheresi, il Concerto per violino e orchestra e il "Rondò alla zingarese" tratto dai suoi "Quartetti per pianoforte e archi: n. 1 in sol minore op. 25" (1856-61). Pupillo di Shumann, con la moglie di questi, Clara Schumann, vivrà un grande amore romantico.
Liszt era di nazionalità ungherese, anche se poi trascorse molti anni in Germania e la sua prima lingua era quella tedesca; viene accreditato come esser stato l'inventore del poema sinfonico. Nella sua vecchiaia il compositore ha adottato una tonalità più inquietante ricca di dissonanze: opere caratteristiche di quest'ultimo periodo sono la Lugubre gondola e Die Zelle in Nonnenwerth (1880-86), precursori della musica impressionista e della musica atonale del XX secolo. La figlia, Cosima Wagner, fu prima amante e poi moglie di Richard.
Uno dei più vasti compositori d'opera musicale tedesca, è stato un degli esponenti più alti del leitmotiv oltre che uno dei protagonisti della cosiddetta guerra dei romantici.

Pittori[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Friedrich Schlegel. La poesia e il romantico a cura di Claudia Bianco.
  2. ^ Per approfondimenti vedere l'articolo di René Wellek, "The Concept of "Romanticism" in Literary History. I. The Term "Romantic" and Its Derivatives", Comparative Literature, 1, 1949, pp. 1-23.
  3. ^ Corso di letteratura drammatica, traduzione italiana di Giovanni Gherardini; a cura di Alberto Destro, Firenze, Aletheia, 2003.
  4. ^ Josef Körner, Die Botschaft der deutschen Romantik an Europa, Augsburg, Benno Filser, 1929.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Romanticismo, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 5 luglio 2014.
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