Rocky IV

Rocky IV
Rocky Balboa si rivolge al pubblico sovietico dopo l'incontro con Drago
Titolo originaleRocky IV
Lingua originaleinglese, russo
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1985
Durata91 min (versione cinematografica)
93 min (versione estesa)
Generedrammatico, sportivo
RegiaSylvester Stallone
SoggettoSylvester Stallone
SceneggiaturaSylvester Stallone
ProduttoreRobert Chartoff, Irwin Winkler
Produttore esecutivoJames D. Brubaker, Arthur Chobanian
Casa di produzioneUnited Artists, Metro-Goldwyn-Mayer
Distribuzione in italianoU.I.P.
FotografiaBill Butler
MontaggioJohn W. Wheeler, Don Zimmerman
Effetti specialiHoward Jensen
MusicheVince DiCola
ScenografiaBill Kenney, William Ladd Skinner, Rick Gentz
CostumiTom Bronson
TruccoLeonard Engelman, Stephen Abrums
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Rocky IV è un film del 1985 scritto, diretto e interpretato da Sylvester Stallone.

È il terzo sequel del fortunato Rocky del 1976 e, come i precedenti episodi, è appunto sceneggiato, diretto e interpretato da Stallone e prodotto da Robert Chartoff e Irwin Winkler.

Girato durante gli anni centrali della Guerra fredda[1][2], questo episodio della saga ha come soggetto la rivalità tra Rocky Balboa, il campione italo-americano, e Ivan Drago, il temibile e glaciale sovietico; il film tuttavia lascia nel finale un messaggio di pace.

La serie proseguirà con Rocky V (1990).

Trama[modifica | modifica wikitesto]

L'Unione Sovietica lancia la sfida al pugilato statunitense presentando l'imponente e glaciale Ivan Drago, detentore della medaglia d'oro olimpica. L'intenzione dei suoi manager è quella di organizzare un incontro con Rocky Balboa, il campione mondiale dei pesi massimi in carica, ma è l'ex detentore del titolo e suo amico Apollo Creed a raccogliere la sfida, desideroso di tornare a combattere dopo un ritiro di cinque anni.

Intuendo la pericolosità dell'avversario, Rocky cerca di convincere Apollo a lasciar perdere ma quando l'amico si dimostra irremovibile accetta suo malgrado di assisterlo all'angolo. L'incontro viene organizzato in grande stile e presentato come un'esibizione amichevole: dopo un primo minuto in cui Apollo sembra avere la brillantezza dei tempi migliori, tuttavia, il sovietico dimostra di avere tutt'altre intenzioni e, grazie alla sua impressionante potenza, mette l'ex campione in grave difficoltà. Al suono della campana Rocky comunica all'amico, vistosamente ferito, che vorrebbe gettare la spugna; Apollo si fa promettere che nonostante tutto non lo farà ma tragicamente, pochi minuti dopo, cade sotto i devastanti colpi dell'avversario morendo tra le braccia di Rocky.

Finito nella bufera per non aver gettato la spugna ed intenzionato a vendicare l'amico, Rocky accetta di combattere con Drago ma a causa delle tensioni fra i due paesi la federazione pugilistica gli fa sapere che non riconoscerà l'incontro e che quindi lo stesso non assegnerà il titolo; l'incontro viene fissato dal capo delle autorità sovietiche Nicoli Koloff a Mosca nel giorno di Natale e senza nessun premio in denaro per il vincitore. Rocky parte quindi assieme al suo allenatore Tony Evers e al cognato Paulie lasciando a casa il figlio Robert e la moglie Adriana, in disaccordo sulla sua scelta per timore di perderlo.

Giunto al suo alloggio Rocky inizia ad allenarsi sotto la stretta sorveglianza delle guardie del corpo che gli sono state assegnate utilizzando metodi rudimentali mentre Drago ha a disposizione macchinari all'avanguardia e farmaci; poco dopo giunge in Russia anche Adriana, decisa a rimanere accanto al marito in quella che sembra un'impresa disperata. L'incontro si svolge alla presenza di tutta l'Intelligencija sovietica e Drago attacca ferocemente iniziando subito a mettere Rocky in difficoltà: lo "Stallone italiano" mostra tuttavia la sua proverbiale resistenza e al secondo round reagisce e riesce a ferirlo ad un sopracciglio; il sovietico inizia quindi a perdere fiducia anche perché, ogni volta che lo atterra, Rocky si rialza. Il combattimento si protrae fino alla quindicesima ripresa fra il crescente imbarazzo delle autorità e il pubblico, che nel frattempo comincia ad acclamare a gran voce il pugile statunitense che alla fine riesce a battere l'avversario.

Appena concluso l'incontro Rocky prende la parola e pronuncia un discorso in cui si auspica una riconciliazione tra i due popoli venendo alla fine applaudito anche dal premier russo e portato in trionfo dai tifosi e dai suoi cari mentre porta sulle spalle la bandiera a stelle e strisce.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Le scene ambientate in Russia sono state girate nelle zone montane del Nord America, in particolare il Wyoming è stato usato come ambientazione per la distesa ghiacciata dell'Unione Sovietica, la piccola fattoria luogo degli allenamenti di Rocky si trova nella valle di Jackson Hole, il Grand Teton National Park è stato utilizzato per le riprese di molte delle sequenze all'aperto mentre infine il PNE Agrodome di Hastings Park a Vancouver è servito come luogo dell'incontro finale.

Furono fatte audizioni a più di ottomila persone per il ruolo di Ivan Drago. Stallone ha dichiarato che le prime scene dell'incontro tra lui e Dolph Lundgren sono autentiche: Stallone chiese a Lundgren di colpirlo seriamente per rendere il tutto più credibile e Lundgren gli inferse un duro colpo al torace; a seguito di questo evento, Stallone fu ricoverato per otto giorni in terapia intensiva[3]. Al termine della convalescenza Stallone dichiarò che secondo lui Lundgren aveva le capacità atletiche e il talento per combattere come professionista nella categoria pugilistica dei pesi massimi della boxe. Rocky IV è uno dei pochi film di sport che applica effetti sonori genuini e colpi reali.[4]

Durante le riprese Carl Weathers e Lundgren ebbero dei litigi in quanto quest'ultimo aveva esagerato con la forza dei suoi colpi durante una delle scene del film, sbattendo l'avversario contro l'angolo del ring: Weathers decise di rinunciare al film e minacciò di chiamare il suo agente, ma poi Stallone riuscì a far conciliare i due attori. L'evento causò l'interruzione delle riprese per quattro giorni.[3]

Il robot di Paulie esisteva veramente negli anni ottanta: si chiamava SICO ed era stato creato dalla International Robotics Inc. di Robert Doornick per aiutare le persone con autismo[5]; inoltre, come confermato da Roger Ebert, il robot possedeva davvero un'intelligenza artificiale[6].

Tematica[modifica | modifica wikitesto]

Il film vuole essere un confronto tra USA e URSS: la libertà, il sogno americano, in contrapposizione all'oppressione e alla dittatura sovietica. A testimonianza di ciò, le caratterizzazioni e gli atteggiamenti dei vari personaggi, che nel caso dei russi divengono alquanto "robotici". Proprio da questo, muove un altro tema centrale della pellicola: il confronto tra macchine e uomini. Le macchine tecnologiche utilizzate negli allenamenti di Drago (in contrasto con gli allenamenti rudimentali di Rocky) e il robot di Paulie ne sono un esempio.[7]

Colonna sonora[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Rocky IV (colonna sonora).

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

La pellicola è stata presentata in anteprima mondiale a Los Angeles il 21 novembre 1985.[8] [9]

Data di uscita[modifica | modifica wikitesto]

Alcune date di uscita internazionali nel corso degli anni sono state[10]:

Censura[modifica | modifica wikitesto]

Il film, a seconda del paese di proiezione, ha avuto una censura più o meno "severa": è stato vietato ai minori di 12 anni in Islanda, Portogallo, e Corea del Sud; minori di 13 in Argentina; 14 in Brasile; 15 in Norvegia e in Svezia; 16 in Finlandia e in Germania Ovest; 18 in Spagna. Nel Québec è stato valutato G (General Audience), ovvero adatto per tutti, come in Italia (T), e in Messico (A). In Australia per la visione della pellicola da parte di minori di 15 anni è raccomandata la presenza dei genitori, mentre a Singapore, Regno Unito, e Stati Uniti d'America la visione del film da parte dei bambini è consigliata con la presenza di un adulto.[17]

Director's cut[modifica | modifica wikitesto]

Nell'agosto 2020 Stallone ha annunciato un'edizione director's cut per celebrare il 35º anniversario del film; il nuovo montaggio contiene quaranta minuti di materiale inedito che sostituiscono alcune scene della versione cinematografica sullo scontro tra Rocky e Drago.

La versione director's cut, intitolata Rocky IV: Rocky vs Drago è stata proiettata per un solo giorno nei cinema statunitensi l'11 novembre 2021 e distribuita digitalmente il giorno dopo. [18]

Doppiaggio[modifica | modifica wikitesto]

L'edizione italiana del film è stata diretta da Luciano De Ambrosis, che inizialmente non sapeva come adattare in italiano la frase «I must break you!» («Io devo romperti») con accento russo. Fu il doppiatore Renato Mori (voce di Tony "Duke" Evers nel film) a suggerire di inserire una "i", da cui risultò il famoso «Io ti spiezzo in due!». In questo film Carl Weathers nella parte di Apollo Creed non è più doppiato da Vittorio Di Prima, che aveva sostituito il primo doppiatore di Apollo Elio Zamuto, bensì da Michele Gammino.

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Incassi[modifica | modifica wikitesto]

Il film è stato il più proficuo della serie in patria con un incasso globale di 127,8 milioni di dollari, seguito dal capitolo precedente con 125 milioni. Globalmente ha incassato 300 milioni di dollari, divenendo il film sportivo più proficuo fino al 2009, superato da The Blind Side. Il film ha avuto uno scarso incasso ai botteghini del Blocco orientale. In Russia fu distribuito solo nei primi anni novanta, essendo di ispirazione alquanto "reaganiana".

In Italia fu il secondo film per incassi della stagione 1985-86, dietro un altro film con Stallone, Rambo 2 - La vendetta.[19]

Critica[modifica | modifica wikitesto]

Dolph Lundgren ricevette moltissime critiche positive per il ruolo di Ivan Drago, e vinse il Trofeo Marshall per il miglior attore al Festival di cinema di Napierville. Il film vinse anche il Goldene Leinwand in Germania.[20]

Il sito Rotten Tomatoes ha riportato che il 40% delle recensioni professionali ha dato un giudizio positivo sul film.[21]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Reagan, il grande assente. Non ricorda più che fu lui a vincere
  2. ^ Per il discorso completo, Copia archiviata, su hbci.com. URL consultato il 18 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2011).
  3. ^ a b Stallone Interview With Ain't It Cool News, su aintitcool.com, AICN. URL consultato il 25 gennaio 2007.
  4. ^ 'It's in the game': sport fans, film and digital gaming. G Crawford - Sport in Society, 2008
  5. ^ (EN) New ‘Rocky IV’ Director’s Cut Will Be Missing A Character – NPR Weekend Edition, 9 settembre 2020.
  6. ^ "Rocky IV by Roger Ebert." November 27, 1985
  7. ^ The Frankenstein myth in contemporary cinema. JH Rushing, TS Frentz - Critical Studies in Media, 1989
  8. ^ (EN) The Hollywood premiere of "Rocky IV" with Sylvester Stallon [collegamento interrotto], su tv.com. URL consultato il 2 luglio 2017.
  9. ^ (EN) People - Stallone, in Glens Falls Post Star, Wednesday, November 20, 1985, p. 2.
  10. ^ (EN) Rocky IV - Release dates, su blu-ray.com. URL consultato il 2 luglio 2017.
  11. ^ (EN) Around Town - Rocky IV, in New York Magazine, vol. 18, n. 47, 1985, pp. 13-15.
  12. ^ (ES) Películas en cinesargentinos.com estrenadas en 1985, su cinesargentinos.com.ar. URL consultato il 2 luglio 2017.
  13. ^ (FR) Rocky IV, su allocine.fr, AlloCiné. URL consultato il 2 luglio 2017.
  14. ^ Prime visioni Roma - Rocky IV (prima), in L'Unità, n. 25, 1986, p. 18.
  15. ^ Prime visioni Torino - Rocky IV (Oggi la prima), in Stampa Sera, n. 26, 1986, p. 24.
  16. ^ (DE) Rocky IV, su filmstarts.de. URL consultato il 2 luglio 2017.
  17. ^ https://www.imdb.com/title/tt0089927/parentalguide#certification
  18. ^ Rocky IV: Director's Cut, il trailer della nuova versione di Stallone, su Sky TG24, 1º ottobre 2021. URL consultato il 20 ottobre 2021.
  19. ^ Stagione 1985-86: i 100 film di maggior incasso, su hitparadeitalia.it. URL consultato il 27 dicembre 2016.
  20. ^ Rocky IV: Award Wins and Nominations, su imdb.com, IMDb.com. URL consultato il 3 settembre 2010.
  21. ^ (EN) Rocky IV, in Rotten Tomatoes. URL consultato il 20 ottobre 2021.
  22. ^ (EN) Nomination al cofanetto della saga, su imdb.com, IMDb.com. URL consultato il 17 settembre 2012.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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