Rocca di Solferino

Rocca di Solferino
Spia d'Italia
La "Spia d'Italia"
Ubicazione
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
CittàSolferino
IndirizzoLocalità Rocca 1, 46040 Solferino e Località Rocca
Coordinate45°22′18.16″N 10°33′49.78″E / 45.371712°N 10.563828°E45.371712; 10.563828
Mappa di localizzazione: Italia
Rocca di Solferino
Informazioni generali
TipoTorre
Altezza23 m
Inizio costruzione1022
Materialepietre e ciottoli
Primo proprietarioRinaldo Bonacolsi
Condizione attualemuseo
Proprietario attualeEnte Società Solferino e San Martino
Visitabilesi
Sito websito ufficiale
Informazioni militari
Funzione strategicaTorre di guardia
Azioni di guerraBattaglia di Solferino e San Martino
NoteDenominata nel Risorgimento la "Spia d'Italia"
[1]
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La Rocca di Solferino, conosciuta anche come Spia d'Italia, è un edificio storico di Solferino, in provincia di Mantova, in Lombardia, situato nei pressi dell'omonimo ossario monumentale e del Museo del Risorgimento di Solferino e San Martino.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Rocca di Solferino, XVII secolo

È stata eretta nel 1022 sulla sommità del colle (206 m s.l.m.) che sovrasta l'abitato di Solferino. Questa altura rappresenta il punto più elevato della provincia di Mantova. Nel 1315 la Rocca venne acquistata da Rinaldo Bonacolsi, detto "Passerino", signore di Mantova. Cristierno Gonzaga, marchese di Solferino, la restaurò nel 1611.[2]

Acquisì nel tempo valenza strategica per la sua posizione geografica che le valse nel Risorgimento l'appellativo di "Spia d'Italia": fino al 1866 il confine di stato tra Regno d'Italia e Impero austriaco passava infatti poco lontano da questa fortezza. Nel 1866, in seguito alla terza guerra d'indipendenza, perse questa funzione per l'annessione del Veneto all'Italia.

Fu teatro della sanguinosa battaglia di Solferino e San Martino del 24 giugno 1859, scontro armato della seconda guerra d'indipendenza, durante la quale si affrontarono gli eserciti franco-piemontese ed austriaco, che si contesero il controllo della Rocca. La Rocca, dopo un periodo di abbandono, subì importanti restauri nel 1870, quando diventò un museo. Venne restaurata nuovamente nel 2011 in occasione del 150º anniversario dell'Unità d'Italia.

L'edificio[modifica | modifica wikitesto]

Una sala museo

Al piano terra della torre, approntato a museo, sono collocati cimeli, quadri e armi della seconda guerra d'indipendenza, in particolar modo quelli relativi alla battaglia di Solferino. Tra i cimeli relativi a questo scontro, è esposto il busto del generale francese Charles Auger, morto per le ferite riportate in questa battaglia.

Una rampa in legno conduce alla sommità dove è possibile ammirare la vicina torre monumentale di San Martino della Battaglia e il panorama delle campagne circostanti e del lago di Garda; lungo il percorso che conduce alla terrazza superiore è collocata una raccolta documentale relativa alla storia dell'edificio e alla zecca di Solferino, che era attiva ai tempi dei Gonzaga.

La sala che introduce alla terrazza panoramica è chiamata "Sala dei Sovrani" perché sulle sue pareti sono appesi due dipinti che raffigurano Vittorio Emanuele II e Napoleone III, ovvero i due monarchi che comandarono l'esercito franco-piemontese.

Sulla sommità della Rocca sventola una bandiera italiana. La Rocca, che è alta 23 metri, è inserita in un grande parco pubblico.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sistema dei Musei Mantovani. Rocca di Solferino, su sistemamusealeprovinciale.mantova.it. URL consultato il 23 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  2. ^ Rocca di Solferino., su reggedeigonzaga.it. URL consultato il 4 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 17 marzo 2016).

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