Robba (religiosa)

Robba
Epitaffio della martire donatista Robba fotografata in loco nel 1899 (AE 1899, 00160)
 

Martire

 
Nascita384
Morte434
Venerata daChiesa donatista

Robba (384434) è stata una monaca berbera e martire donatista.

Sorella di Onorato, vescovo di Aquae Sirenses,[1] assassinata nel 434 da traditores cattolici.[2] Ella «meritò la palma del martirio e l'erezione di una basilica»[3] ad Ala Miliara[2] (oggi Beniane, 37 km a sud-sud-est di Mascara, nella wilaya di Mascara in Algeria), tra il 434 e il 439.[4] Robba era il simbolo dei Donatisti.[5]

L'edificio, le cui rovine sono state scavate, era la parte orientale di un recinto fortificato,[4] un importante accampamento militare (castra) della Mauretania Caesariensis, il più grande accampamento dell'Africa dopo quello di Lambaesis. Secondo Maurice Lenoir, la basilica donatista è il riutilizzo o il restauro, prima del 422, dei Principia (quartier generale) dell'accampamento, abbandonati dalle truppe nel IV secolo. Sono state rinvenute sette tombe datate dalle iscrizioni funerarie tra il 422 e il 434. L'epitaffio di Robba era inciso su una parete della cripta centrale sotto l'abside della basilica.[6]

Il suo epitaffio, estratto dalla sua tomba da Rouziès, un maestro di scuola di Tizi, è l'unico epitaffio mai trovato di martiri donatisti. Stéphane Gsell lo inviò al Musée du Louvre di Parigi, dove è esposto[7]. Il testo è il seguente:

(LA)

«Mem(oria) Robb(a)e, sacr(a)e Dei (ancillae), germana(e) Honor[ati A]qu(a)e Siren(sis) ep(i)s(cop)i, c(a)ede tradi[torum] v(e)xata meruit dignitate(m) martiri(i); vixit annis L et reddidit sp(iritu)m die VIII kal(endas) Apriles, (anno) pro(vinciae) CCCXCV»

(IT)

«Memoria di Robba, serva consacrata a Dio, sorella di Onorato vescovo di Aquae Sirensis; avendo ceduto ai colpi dei traditori, meritò la dignità del martirio; visse 50 anni e si spense l'8° giorno dalle calende di aprile dell'anno 395 della provincia (25 marzo 434).»

Stéphane Gsell osserva che questa data coincide con la conquista della regione da parte dei Vandali, e la perdita di controllo da parte delle autorità imperiali potrebbe aver causato la ripresa dei disordini religiosi, di cui Robba sarebbe stata una vittima.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Aquae Sirenses
  2. ^ a b Antonio Ibba, Giusto Traina, L'Afrique romaine: De l'Atlantique à la Tripolitaine (69-439 ap. J.-C.). p166
  3. ^ Charles-André Julien, Histoire de l'Afrique du Nord, Payot, 1972, p. 236.
  4. ^ a b Léon Renier et al.,Revue de philologie, de littérature et d'histoire anciennes, volume 32, 1909, Éditions Klincksieck, p. 157
  5. ^ (FR) Culte donatiste - Un passé méconnu en Algérie, su Babzman, 11 agosto 2018. URL consultato il 15 ottobre 2020.
  6. ^ Lenoir 1986, pp. 651, 660–661.
  7. ^ a b Lettera del 3 maggio 1899, di Stéphane Gsell all'Académie des Inscriptions et Belles-Lettres, Comptes-rendus des séances de l'Académie des Inscriptions et Belles-Lettres, 43, N. 3, 1899. p. 277; url.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]