Referendum federali in Svizzera del 2019

Referendum popolari del 2019
StatoBandiera della Svizzera Svizzera
Data10 febbraio, 19 maggio
Iniziativa contro la dispersione degli insediamenti
  
36,3%
No
  
63,7%
Affluenza37,9%
Riforma fiscale e finanziamento AVS
  
66,4%
No
  
33,6%
Affluenza43,74%
Trasposizione direttiva UE sulle armi
  
63,7%
No
  
36,3%
Affluenza43,88%

In Svizzera nel 2019 si sono tenuti tre referendum popolari, uno il 10 febbraio e due il 19 maggio.

Referendum di febbraio[modifica | modifica wikitesto]

Il 10 febbraio gli elettori sono chiamati a esprimersi sull'iniziativa popolare "Fermare la dispersione degli insediamenti - per uno sviluppo insediativo sostenibile", proposta dai Giovani Verdi nel 2015 che ha raccolto 113.000 firme. L'iniziativa proponeva di bloccare l'ulteriore estensione delle zone edificabili. Nuove zone edificabili sarebbero state ammesse solo declassando un'altra superficie almeno equivalente. Il Parlamento aveva respinto l'iniziativa, il Consiglio nazionale con 143 no, 37 sì e 18 astensioni e il Consiglio degli Stati con 34 no, 3 sì e 7 astensioni. Anche il Consiglio federale raccomandava di respingere l'iniziativa ritenendola "troppo radicale, ingiusta e controproducente".[1]

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

Titolo sintetico No Nulli Totale Iscritti Affluenza Cantoni a favore Cantoni contro Risultato
Voti % Voti % Pieni Mezzi Pieni Mezzi
Iniziativa contro la dispersione degli insediamenti 737,241 36,3 1.291.513 63,7 30.184 2.058.938 5.429.641 37,9 0 0 20 6 Respinto
Fonte: Cancelleria Federale

Referendum di maggio[modifica | modifica wikitesto]

Scheda in lingua italiana

Il 19 maggio 2019 gli elettori sono stati chiamati a esprimersi su due quesiti.

Primo quesito[modifica | modifica wikitesto]

Il primo quesito riguardava la conferma della legge federale concernente la riforma fiscale e il finanziamento dell'AVS (RFFA), ossia il sistema previdenziale nazionale. Tale legge adeguava l'imposizione delle imprese affinché rispettasse i requisiti internazionali fissati dall'OCSE sopprimendo alcuni privilegi fiscali accordati a holding e imprese straniere che hanno solo una sede fiscale o amministrativa in Svizzera e assicurava ulteriori finanziamenti all'AVS, il sistema previdenziale nazionale, che si trovava in difficoltà finanziarie. Il Parlamento aveva approvato la legge, il Consiglio nazionale con 112 sì, 67 no e 11 astensioni e il Consiglio degli Stati con 39 sì, 4 no e 2 astensioni. Contro la legge era stato chiesto un referendum da parte di diversi comitati.[2]

Secondo quesito[modifica | modifica wikitesto]

Il secondo quesito riguardava l'attuazione di una modifica della direttiva UE sulle armi (Sviluppo di Schengen). Tale legge adeguava l'ordinamento nazionale alla modifica della direttiva dell'Unione europea sulle armi avvenuta nel 2017 che si applicava anche alla Svizzera in quanto parte dello Spazio Schengen. Il Parlamento aveva approvato la legge, il Consiglio nazionale con 120 sì, 69 no e 4 astensioni e il Consiglio degli Stati con 34 sì, 6 no e 5 astensioni. Contro la legge era stato chiesto un referendum da parte della comunità di interesse "Tiro Svizzera".[2]

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

Titolo sintetico No Nulli Totale Iscritti Affluenza Risultati
Voti % Voti %
Riforma fiscale e finanziamento dell'AVS 1.541.147 66,4 780.457 33,6 57.814 2.379.418 5.439.853 43,74 Approvato
Direttiva UE sulle armi 1.501.880 63,7 854.274 36,3 30.797 2.386.951 43,88 Approvato
Fonte: Cancelleria Federale[3][4]

Note[modifica | modifica wikitesto]