Raul de Leoni

Raul de Leoni, oppure Raul de Leoni Ramos (Petrópolis, 30 ottobre 1895Itaipava, 21 novembre 1926), è stato un poeta, scrittore e politico brasiliano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nascita, studi, diplomazia, politica, malattia e morte[modifica | modifica wikitesto]

Raul de Leoni nacque il 30 ottobre 1895, a Petrópolis, terzo figlio del giudice Carolino de Leoni Ramos e di D. Augusta Villaboim Ramos.[1]

Dal 1903 frequentò le scuole primarie e poi secondarie al Colégio Abílio, presso Niterói.[1]

L'11 settembre 1910, ricevette la Prima comunione, nella cappella del Collegio di San Vincenzo, dei sacerdoti canonici regolari premostratensi, a Petrópolis.[1]

La sua carriera di studente culminò con la frequentazione dell'Università di diritto di Rio de Janeiro, dal 1912 al 1916.[2]

Raul de Leoni viaggiò in Europa nel 1913, e nel corso di dieci mesi soggiornò in città in Portogallo, Spagna, Inghilterra, Francia, Svizzera, Paesi Bassi e Italia. In particolare la città di Firenze, ispirò le poesie della sua raccolta, come nell'introduzione di Florença, in cui l'autore cantò le bellezze della città ed esaltò quelle spirituali e artistiche.[3]

Di ritorno a Rio de Janeiro nel 1914, incominciò a collaborare dapprima con le riviste Fon-Fon e Para-Todos, poi con O Jornal (1919), Jornal do Comércio e Jornal do Brasil.[1]

Nel 1919 ottenne un incarico diplomatico a Montevideo, dove rimase per tre mesi, prima di rinunciare definitivamente alla carriera diplomatica e sempre nello stesso anno venne eletto deputato all'Assemblea Fluminense.[1]

Il 6 aprile 1921 si sposò con Ruth Soares de Gouvêa.[1]

Nel 1923 si ammalò di tubercolosi polmonare, abbandonò parenti e amici, trasferendosi a Corrêas, e poi a Itaipava, lavorando come ispettore nella compagnia assicurativa.[1]

Il 21 novembre 1926 Raul de Leoni morì a Itaipava,[1]ma dopo la sua morte il suo corpo fu portato a Petrópolis, dove fu sepolto all'interno di un mausoleo.[4]

Stile e pensiero poetico[modifica | modifica wikitesto]

Il lavoro di Raul de Leoni è stato studiato dai più autorevoli critici letterari, da Manuel Bandeira a Sergio Milliet, ed è considerato il più importante poeta nell'ultima fase del Simbolismo, e una delle figure più importanti della poesia brasiliana di tutti i tempi.[4]

Raul de Leoni è un originale poeta il cui lavoro non è facilmente inquadrabile, simile a quello di Augusto dos Anjos (1884-1914).[3]

Il suo esordio letterario coincise con l'Ode a un poeta morto (1918), dedicata alla memoria di Olavo Bilac (1865-1918), membro fondatore della Accademia brasiliana delle lettere.[2]

Questa opera si caratterizzò per la presenza di elementi della lirica parnassiana, molto diffusa in Brasile agli inizi del XX secolo, per i toni patetici e per la musicalità dei suoi versi.[2]

Nel 1922 Raul de Leoni pubblicò la sua unica raccolta lirica, intitolata Lux mediterrânea, nella quale manifestò tutta la sua originalità e la sua personalità, una sintesi delle numerose correnti e movimenti contemporanei, come i tardo-parnassiani, i simbolisti, i poeti innovatori intellettuali che trovavano nei versi di Raul de Leoni una coincidenza con le loro proposte,[2] i classici ai quali l'autore dedicò il titolo stesso dell'opera, in riferimento all'ammirazione del poeta per la cultura mediterranea legata al canto e alla musica, e se non aderì al Modernismo, a causa della sua morte prematura,[3] influenzò i modernisti e i poeti delle generazioni successive.[4]

Tra le tematiche più interessanti presenti nelle sue opere, si può menzionare quella delle due anime, una interna e una esterna, inclusa nella poesia Canção de todos, inoltre sviluppò i temi metafisici, la filosofia panteista e le meditazioni spirituali alla ricerca della salvezza e delle risposte sulla temporalità, sulla morte, sulla verità e sull'essenza dell'uomo, e nei suoi versi, basati più sull'intelligenza che sull'emozione, sull'idea che sul sentimento, espresse il temperamento ironico, il suo gusto per la perfezione, la musica dei ritmi brillanti e mirabili, la nobiltà delle sue parole.[3]

Opere principali[modifica | modifica wikitesto]

  • Luz mediterrânea e outros poemas, San Paolo, Topbooks, 2000;
  • Luz mediterrânea e outros poemas, San Paolo, Martins Fontes, 2001.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h (PT) Raul de Leoni, su almadepoeta.com. URL consultato il 17 novembre 2018.
  2. ^ a b c d le muse, VI, Novara, De Agostini, 1964, p. 436.
  3. ^ a b c d (PT) A posição de Raul de Leoni na história da lírica moderna brasileira, su lume.ufrgs.br. URL consultato il 17 novembre 2018.
  4. ^ a b c (PT) Raul de Leoni, su nuhtaradahab.wordpress.com. URL consultato il 17 novembre 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (PT) Sergio Alcides, introduzione in Luz mediterrânea e outros poemas, San Paolo, Martins Fonte, 2001.
  • (PT) Rodrigo Melo Franco de Andrade, prefazione in Luz mediterrânea, 1928.
  • (PT) Manuel Bandeira, Apresentação da poesia brasileira, Rio de Janeiro, Casa do Estudante do Brasil, 1954.
  • (PT) Luiz Santa Cruz, Raul de Leôni: trechos escolhidos, Rio de Janeiro, Agir, 1961.
  • (PT) Darcy Damasceno, Sincretismo e transição: o neoparnasianismo, in A literatura no Brasil, IV, Rio de Janeiro, Universidade Federal Fluminense, 1986.
  • (FR) Gilbert Durand, Figures mythiques et visages de l’œuvre: de la mythocritique à la mythanalys, Parigi, Dunod, 1992.
  • (PT) Hugo Friedrich, Estrutura da lírica moderna, San Paolo, Duas Cidades, 1978.
  • (PT) Fernando Goés, Raul de Leoni Ramos, in Panorama da poesia brasileira: o pré-modernismo, V, Rio de Janeiro, Civilização Brasileira, 1960.
  • (PT) Agripino Grieco, Evolução da poesia brasileira, Rio de Janeiro, José Olympio, 1947.
  • (PT) Pedro Lyra, Um instintivismo hedonista in Luz mediterrânea e outros poemas, San Paolo, Topbooks, 2000.
  • (PT) Sergio Milliet, Diário crítico, San Paolo, EDUSP, 1981.
  • (PT) Germano de Novais, Raul de Leoni: fisionomia do poeta, Porto Alegre, Pia Soc. Filhas de São Paulo, 1956.
  • (PT) Leila Perrone-Moisés, Raul de Leoni, poeta da retaguarda, in Inútil poesia, San Paolo, Cia das Letras, 2000.
  • (FR) Mihae Son, La quête métaphysique dans la poésie moderne: des années 1920 aux années 1960, Tolosa, Presses Universitaires du Septentrion, 2002.
  • (PT) R. Trousson, Prométhée, in Dictionnaire des mythes littéraires, Parigi, Editions du Rocher, 1988.

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