Qaddur al-Alami

Sīdī Qaddūr al-ʿAlamī, il cui nome completo era ʿAbd al-Qādir ibn Muḥammad ibn Aḥmad ibn Abī l-Qāsim al-Idrīsī al-ʿAlamī al-Ḥamdanī (in arabo ﺳﻴﺪﻱ ﻗﺪﻭﺭ ﺍﻟﻌﻠﻤﻲ?; Meknès, 1741[1]4 agosto 1850), è stato un poeta e mistico marocchino.

Si tratta di uno dei più grandi poeti del Maghreb dello stile neo-classico e popolare.

Compose poesie sia nello stile malḥūn magrebino sia nello stile arabo-andaluso. Fu il fondatore della zāwiya ʿAlamiyyia ia Meknes.[2] Ben 34 espressioni usate nelle sue poesie sono diventate proverbi ancora oggi diffusi in Maghreb.[3]

Una delle sue poesie più famose in stile malḥūn è "el-Meknassia" (o "Dār Sīdī Qaddūr"), in cui si lamenta della perdita della sua casa a Meknès. La leggenda dice che avesse donato la sua casa per permettere l'espansione di una moschea. La casa però non venne utilizzata per quel fine e il poeta riuscì a recuperarla più tardi per diventare più tardi il suo mausoleo, nel quartiere Qoubbet Essouq (Qubbat al-sūq[4]) di Meknes.

Nelle poesie composte invece in stile arabo-andaluso si nota chiaramente l'influenza che hanno avuto su di lui i poeti della Spagna islamica, quali al-Shushtari, Ibn Arabi, Ibn Khafāja e altri.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ 1154 del calendario islamico. Si veda s.v. «Ķaddūr al-ʿAlamī» (M. Lakhdar), in: The Encyclopaedia of Islam, 2nd edition.
  2. ^ Encyclopedia of Religion and Ethics, 20, p. 722
  3. ^ Fouad Guessous, Anthologie de la poésie marocaine du Melhoun, 2008.
  4. ^ Lett. "Cupola del mercato".

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Lemma «Ķaddūr al-ʿAlamī» (M. Lakhdar), in: The Encyclopaedia of Islam, 2nd edition.
  • M. T. Buret, "Sidi Qaddur El-Alami", in: Hesperis, 1938/1, pp. 85–90
  • J. Jouin, "Un poème de Si Kaddour el 'Alami", in Hesperis 46 (1959), pp. 87–103.
  • Eugène Aubin, Morocco of To-day, 1906, p. 274
  • Abdelmajid Fennich, Dārī yā dārī (Casa mia, o casa mia), 2003

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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