Diocesi di Pulcheriopoli

Pulcheriopoli
Sede vescovile titolare
Dioecesis Pulcheriopolitana
Patriarcato di Costantinopoli
Sede titolare di Pulcheriopoli
Mappa della diocesi civile di Macedonia (V secolo)
Vescovo titolareDaniel Francisco Blanco Méndez
Istituita1933
StatoAlbania
Diocesi soppressa di Pulcheriopoli
Suffraganea diDurazzo
Eretta?
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

La diocesi di Pulcheriopoli (in latino Dioecesis Pulcheriopolitana) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Incerte sono le origini della diocesi di Pulcheriopoli, corrispondente all'odierna città albanese di Berat. La diocesi è documentata, con il nome di Polycheiropolis, in una sola Notitia Episcopatuum del patriarcato di Costantinopoli, datata al X secolo, tra le suffraganee dell'arcidiocesi di Durazzo.[1]

In questo stesso periodo tuttavia Pulcheriopoli già faceva parte del primo impero bulgaro ed era probabilmente suffraganea dell'arcidiocesi di Acrida, con il nome slavo di Belegrada o Belograd[2] Quando, nel 1018, i Bulgari furono sconfitti e il loro impero definitivamente annesso all'impero bizantino, tutte le sedi episcopali furono incluse nel patriarcato di Costantinopoli, pur godendo di una certa autonomia, riconosciuta e garantita dall'imperatore Basilio II Bulgaroctono con un decreto del 1020. In questo testo appare anche la sede di Belegrada, ma resta incerta l'identificazione di questa località con l'antica Pucheriopoli e con la città serba.[3] La sede albanese è in ogni caso documentata nelle Notitiae Episcopatuum dell'arcidiocesi di Acrida a partire dal XII secolo; elevata al rango di metropolia, è ancora oggi una sede della Chiesa ortodossa albanese con il nome di Berat.

Malgrado l'antichità della sede, non è noto alcun vescovo di Pulcheriopoli, e il primo vescovo che si può attribuire con certezza alla « Belgrado di Albania» risale solo alla seconda metà del XV secolo.[4]

Dal 1933 Pulcheriopoli è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; dal 28 novembre 2017 il vescovo titolare è Daniel Francisco Blanco Méndez, vescovo ausiliare di San José de Costa Rica.

Cronotassi dei vescovi titolari[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Jean Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes, Paris, 1981, p. 330, nº 622.
  2. ^ In seguito indicata anche come "Belgrado di Albania" per distinguerla dall'omonima capitale serba.
  3. ^ Stiernon, Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques, vol. XXVIII, col. 895. Siméon Vailhé (v. Achrida, «Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques», vol. I, Paris, 1912) e Etleva Lala (Regnum Albaniae, the Papal Curia, and the Western Visions of a Borderline Nobility, Budapest,fix nota 2008, p. 57) identificano la Belegrada di cui parla il decreto di Basilio II con la città albanese.
  4. ^ Stiernon, Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques, vol. XXVIII, col. 907.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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