Porto di Ortona

Porto di Ortona
Porto di Ortona
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Abruzzo
Provincia  Chieti
ComuneOrtona
Maremare Adriatico
Infrastrutture collegateStazione di Ortona
TipoPorto commerciale e turistico
Passeggeri0 (2021)
Traffico merci1.141.278 (2021)
Profondità fondaliDa 0,80 a 6,50 m m
Posti barca totali210
AssistenzaSi
Coordinate42°21′00″N 14°24′18″E / 42.35°N 14.405°E42.35; 14.405
Mappa di localizzazione: Italia
Porto di Ortona

Il porto di Ortona è un porto commerciale e turistico del Mare Adriatico. È il porto più grande d'Abruzzo. Il porto di Ortona è classificato II Categoria – III° classe, cioè di competenza della Regione Abruzzo[1].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Origini e periodo italico[modifica | modifica wikitesto]

Notizie del primitivo porto si hanno da Strabone, descrivendo nel V libro della "Geografia" la città come principale scalo commerciale marittimo dei Frentani. Anche lo storico Domenico Romanelli insieme a Giovanbattista De Lectis concorda che il porto fosse stato costruito in epoca italica, visti ruderi presenti al fosso Ciavocco, dove sbocca il torrente Peticcio[2]. Il porto antico si trovava dunque a nord-ovest del castello aragonese, poi dall'XI secolo con i Normanni, il porto fu spostato dalla parte dove sorge l'attuale faro.

Medioevo e periodo moderno[modifica | modifica wikitesto]

Il porto antico, molto vantaggioso e proficuo per l'Abruzzo meridionale, punto di attracco dei Normanni nel 1075 in guerra contro Trasmomdo di Chieti, usato poi anche dai veneziani per i commerci con le fiere della vicina Lanciano, fu usato in due punti, quello "vecchio di Fosso Ciavocco" e quello nuovo aragonese sotto il castello, a insenatura a golfo, tanto che le porte di accesso alle mura erano due: porta della Marina (via D'Annunzio e Largo Castello) e porta Castello (via Orientale e Largo Castello).

La corvetta Baionetta con a bordo i Reali Savoia, partita da Ortona il 9 settembre 1943 per Brindisi, in una foto post bellica, con il suo nuovo identificativo NATO F578 della Marina Militare Italiana

Nel 1326 vi sbarcò Santa Brigida di Svezia, venuta ad adorare le reliquie di San Tommaso, giunte sempre nel porto nel 1258, portate nella Cattedrale dal capitano Leone Acciaiuoli.

Il porto fu sempre il principale mezzo di sostentamento della città, specialmente nel Medioevo, quando dopo che fu attaccato dai veneziani nel 1447[3] fu ampiamente ricostruito da Alfonso d'Aragona intorno al 1452, assieme al castello aragonese. Oggi del vecchio porto esistono rovine e un arco dietro il faro, analizzate nel 1987 e confrontate con l'architettura del castello.

Venti anni prima circa, nel 1426, il porto fu teatro di schermaglie tra ortonesi e lancianesi per il dominio della costa di San Vito Chietino, soprattutto perché i lancianesi non volevano più pagare le tasse a Ortona per le merci da esporre alle fiere. Alcune navi furono incendiate, e i lancianesi risposero catturando e mutilando dei prigionieri di Ortona, sicché per la pace dovette intervenire San Giovanni da Capestrano.

Nel 1258 a Ortona era sbarcato, lato fosso Ciavocco, il capitano Leone Acciaiuoli con le spoglie di San Tommaso apostolo.

Nel XVI secolo (21 luglio 1566) mediante il porto, la città di Ortona fu saccheggiata dagli Ottomani, sbarcati nel piccolo golfo oggi nominato "Saraceni", in ricordo dell'assalto.

Dal Novecento a oggi[modifica | modifica wikitesto]

Guardia Costiera del porto

Il porto fu ampliato, continuò sempre a garantire l'economia cittadina con le fiere e i mercati, il commercio di anfore di vino con i veneziani e i dalmati, della pece, del carbone, del sale. Nel 1918 durante la Grande Guerra degli austriaci dal porto cannoneggiarono Ortona, ma furono respinti dagli.inglesi.

Nel 1943, il 9 settembre, re Vittorio Emanuele III con i reali si trasferì con una corvetta, provenendo dal vicino castello di Crecchio dove aveva trovato rifugio, dopo il tentativo di prendere l'aereo a Pescara, salpando quindi per Brindisi, trasferendovi lo Stato Maggiore.

Pochi giorni dopo la città di Ortona fu occupata dai tedeschi, essendo capo marittimo dell'estremo della linea Gustav, assieme a Cassino. Il porto nell'ottobre-novembre dell'anno fu minato e fatto saltare in aria appositamente per evitare sbarchi nemici.

A ricordo di questo evento, fu posta tale targa alla radice del molo nord: «Da questo porto La notte del 9 settembre 1943 L'ultimo Re d’Italia fuggì Con la Corte e con Badoglio Consegnando la martoriata patria alla tedesca rabbia. Ortona Repubblicana dalle sue macerie e dalle sue ferite grida eterna maledizione alla monarchia dei tradimenti del fascismo e della rovina d'Italia anelando giustizia dal Popolo e dalla Storia nel nome santo di Repubblica. 9-9-1945 »

Dopo le vicende della Battaglia di Ortona, negli anni successivi il porto fu ricostruito, tornando a svolgere le sue funzioni. Nei primi anni 2000 subì un restauro e ampliamento, tuttavia necessitante di nuovi lavori, progettati dal 2007 e ancora conclusi. Nel 2015 il porto mise a disposizione particolari navi con apparecchiature per il processo di smantellamento della nave della Costa Concordia, naufragata presso l'Isola del Giglio nel 2012.

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Il porto al tramonto

Il porto dispone di una vasta gamma di servizi tra i quali rientrano: il servizio merci, magazzini nazionali doganali, spedizioni nazionali e internazionali, servizi antincendio, energia elettrica, scalo di alaggio, gru, travel lift, riparazione motori, scivolo e riparazioni elettriche. Inoltre esso dispone di aree riservate al diporto, le cui imbarcazioni possono ormeggiare ai pontili stagionali. La struttura degli uffici di direzione è costituita dalla Capitaneria di Porto, da un Ufficio Circondariale Marittimo e un Ufficio di Dogana.[4]

Il porto di Ortona dispone di 5 moli:

  • Molo nord, lungo 457 m, ha circa 55 000 m2 di superficie di stoccaggio e una profondità di fondali di circa 6,80 m.
  • Molo martello, lungo 130 m, la profondità dei fondali è di circa 5,70 m.
  • Molo di riva, lungo 236, ha circa 24 000 m2 di superficie di stoccaggio e una profondità di fondali di circa 5,70 m.
  • Molo di riva nuova, lungo 260 m, ha circa 25 000 m2 di superficie di stoccaggio e una profondità di fondali di circa 5,70 m.
  • Molo commerciale, lungo 200 m e una profondità di fondali di circa 5,70 m.

Il porto è anche servito da un raccordo ferroviario utilizzato per il traffico merci che lo collega con la Stazione di Ortona.

  • Coordinate: 42° 20 96 N; 14° 25 44 E
  • Posti barca: 210
  • Fari e fanali: faro a lampi bianchi presso la radice del molo nord, fanale a lampi verdi sulla testata del molo nord, fanale a lampi rossi sulla testata del molo sud, fanale a luce fissa rossa sull'estremità del Molo Mandracchio, fanale a luce fissa verde sullo spigolo
  • Fondo marino: sabbioso
  • Fondali: da 0,80 a 6,50 m
  • Venti I e II quadrante

Servizi e strutture[modifica | modifica wikitesto]

Visuale del porto
  • servizio merci
  • magazzini nazionali doganali
  • spedizioni nazionali ed internazionali
  • antincendio
  • energia elettrica
  • scalo di alaggio
  • gru
  • travel lift
  • riparazione motori
  • scivolo e riparazioni elettriche
  • attrezzature Imbarco, sbarco,
  • movimentazione merci
  • aree coperte: 4 000 m²
  • aree scoperte: 4 000 m²
  • gru portale
  • 4 autogrù
  • 8 carrelli elevatori

Ulteriori caratteristiche

Lavori di ampliamento e ammodernamento[modifica | modifica wikitesto]

Barche ormeggiate al porto

Il 30 gennaio 2007 è stato siglato l'accordo fra il Ministro delle Infrastrutture e la regione Abruzzo[5], nel quale sono inclusi diversi interventi di ammodernamento e ampliamento del porto per il costo finale di 60 milioni di Euro; nello specifico dovrebbero essere eseguiti i seguenti interventi[6][7]:

  • Interventi di approfondimento fondali
  • Consolidamento e costruzione di nuove banchine
  • Realizzazione strutture per attività portuali
  • Miglioramento e ammodernamento della linea ferroviaria interna
  • Realizzazione di nuovi piazzali portuali
  • Miglioramento della viabilità

Dati di traffico merci e passeggeri[modifica | modifica wikitesto]

Faro del porto

Questi sono i dati relativi alle merci e ai passeggeri per quanto riguarda il 2021.[8]

Scheda di sintesi
Totale merce liquida sbarcata 423.900 t
Totale merce secca alla rinfusa movimentata 532 t
Totale merce solida movimentata 716.846 t
Totale generale merce sbarcata/imbarcata 1.141.278 t
Totale navi arrivate/partite 555
T.S.L. totale navi 2432913,58
Totale unità da pesca arrivate/partite 234
T.S.L. totale MM/PP 8926,509
Totale passeggeri 0

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ http://www.poloinoltra.it/wp-content/uploads/2017/09/FIORE-Garraffo-Porto-di-ortona-LOGISTIC-DAY.pdf
  2. ^ D. Romanelli, Scoverte patrie della regione Frentana, voce "Ortona"
  3. ^ C. Marciani, Scritti di storia, voce "Consolati veneziani in Abruzzo", Carabba 1998
  4. ^ UnionCamere Abruzzo - Trail Osservatorio Regionale Trasporti Infrastrutture e Logistica - Sito Ufficiale, su trail.abruzzo.it. URL consultato il 27 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2016).
  5. ^ Copia archiviata, su trail.abruzzo.it. URL consultato il 27 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2016).
  6. ^ https://www.askanews.it/cronaca/2021/09/01/abruzzo-dannuntiis-60-milioni-per-il-porto-di-ortona-pn_20210901_00073/
  7. ^ https://www.ortonanotizie.net/notizie/comunicati-stampa/9730/comitato-porto-pioggia-di-fondi-per-il-porto-di-ortona
  8. ^ http://www.trail.abruzzo.it/archivi_infra/231110121101.pdf[collegamento interrotto]

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