Porta dei Vacca

Porta dei Vacca
Porta dei Vacca da Via Gramsci
Ubicazione
Stato Repubblica di Genova
Regno di Sardegna
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
CittàGenova
IndirizzoVia delle fontane
Coordinate44°24′46.58″N 8°55′38.03″E / 44.41294°N 8.92723°E44.41294; 8.92723
Mappa di localizzazione: Italia
Porta dei Vacca
Informazioni generali
Costruzione1155-1159
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La Porta dei Vacca, detta in origine Porta di Santa Fede, dal nome della vicina chiesa (sconsacrata nel 1926 e oggi sede di uffici comunali[1]) e anche soprannominata Porta Sottana, in contrapposizione alla coeva Porta Soprana, fa parte delle opere di fortificazione della cinta muraria genovese del XII secolo

La porta, accesso da ponente a via del Campo, è sopravvissuta allo sviluppo urbanistico perché nel Seicento fu inglobata in due palazzi dei Rolli: la torre a monte fu annessa al palazzo Marc'Aurelio Rebuffo e quella a mare al palazzo Lomellini-Serra. Nel 1782 le torri furono rivestite con lastre di pietra e vennero aperte anche delle finestre.

La porta è stata restaurata nel 1960-61 con un intervento limitato alla torre a mare; pertanto la torre a monte presenta ancora il rivestimento attuato da G.B. Pellegrini nel 1782 ed è incorporata nel vicino palazzo Serra. L'altra torre ha riacquistato invece l'aspetto originario, a parte la zona nascosta nel raccordo con il palazzo che prospetta su via Gramsci.

Architettura[modifica | modifica wikitesto]

Dal punto di vista architettonico, come la più conosciuta Porta Soprana, Porta dei Vacca è formata da due torri semicircolari coronate da una merlatura ghibellina, che fiancheggiano verso l'esterno un arco a sesto acuto, mentre il lato interno presenta un protiro sostenuto da due ordini di colonne con capitelli a motivi zoomorfi e fitomorfi. Il cammino di ronda, come la sommità delle torri, è protetto da una merlatura ghibellina.

Un lavoro di restauro e recupero effettuato negli anni 1960-61 ha liberato dalle sovrastrutture settecentesche la torre a mare e riportato alla luce l'originaria struttura a architettonica, evidenziando i conci di pietre squadrate e gli archetti pensili al di sotto della merlatura.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Complesso di Santa Fede, su irolli.it

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • DearMissFletcher, su dearmissfletcher.wordpress.com.
  • FoscaWiki, su fosca.unige.it. URL consultato il 3 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2016).
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