Porfiria variegata

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Porfiria variegata
Protoporfirinogeno IX.
Malattia rara
Cod. esenz. SSNRCG110
Specialitàendocrinologia
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM277.1
ICD-10E80.2
OMIM176200
MeSHD046350
eMedicine1103846
Sinonimi
Porfiria epatica mista
Porfiria mista
Porfiria genetica sudafricana
Porfiria sudafricana

La porfiria variegata è un disordine della biosintesi dell'eme, classificato tra le porfirie e trasmesso come tratto autosomico dominante[1]. È nota anche come porfiria epatica mista[2], porfiria mista[2], porfiria genetica sudafricana[2] e porfiria sudafricana[3]. La malattia, causata dalla presenza di bassi livelli dell'enzima protoporfirinogeno ossidasi coinvolto nella sintesi dell'eme, si può manifestare con una clinica acuta, grave ma non duratura, che coinvolge soprattutto la cute[1].

Epidemiologia[modifica | modifica wikitesto]

La malattia è caratterizzata da una prevalenza molto elevata in Repubblica Sudafricana, dove si presenta in 1 caso ogni 300 abitanti[4]. Da contro, in Finlandia, la porfiria variegata si presenta in un caso ogni 75.000 abitanti[5]; è presente inoltre in Argentina[6], in Svezia[7] e in Australia[8]. Quando si presenta in altre popolazioni, come ad esempio in Svizzera, si tratta solitamente di mutazioni diverse da quelle caratterizzanti la forma sudafricana[9].

La porfiria variegata è caratterizzata da un'ereditarietà autosomica dominante

Eziologia[modifica | modifica wikitesto]

La causa della porfiria variegata è una mutazione del gene PPOX che codifica per l'enzima protoporfirinogeno ossidasi, responsabile della trasformazione del protoporfirinogeno IX in protoporfirina IX[10]. Inizialmente si era pensato che il gene fosse localizzato sul cromosoma 14[11], ma studi successivi hanno confermato che si trova sul cromosoma 1, nel locus q22[12]. Causa di porfiria variegata è anche la mutazione del gene HFE, localizzato nel cromosoma 6, nel locus p21.3[13].

La trasmissione è autosomica dominante a penetranza incompleta e le manifestazioni cliniche si presentano in circa la metà dei pazienti affetti; i casi di omozigosi sono caratterizzati da una clinica più grave con esordio in età precoce[1].

Clinica[modifica | modifica wikitesto]

Le manifestazioni cliniche sono soprattutto cutanee, in particolare nelle zone esposte alla luce solare e consistono in un aumento della fragilità cutanea, con vescicole, cicatrici e fotosensibilità, con aree di iperpigmentazione e ipertricosi. Altri segni e sintomi, tipici degli attacchi acuti, sono il dolore addominale, stipsi, ipertensione arteriosa e tachicardia. A livello neuromuscolare si può manifestare con astenia, paralisi, alterazione della sensibilità e neuropatie, mentre i segni psichiatrici possono andare dal semplice disorientamento alla psicosi[1].

I casi di omozigosi si presentano solitamente durante l'età infantile e possono comportare, oltre ad anomalie scheletriche della mano e bassa statura, ritardo mentale e episodi convulsivi[1].

Trattamento[modifica | modifica wikitesto]

Il trattamento non è diverso dalle altre forme di porfiria, e consiste in agenti porfirinogenici, come l'emina, e sull'uso di prodotti per la protezione solare[1]. Il trapianto di fegato è stato utilizzato come opzione terapeutica[14].

In caso pazienti affetti da porfiria variegata debbano essere sottoposti ad anestesia è controindicato l'uso di tiopental e dei barbiturici in generale, perché sono in grado di provocare una crisi acuta di porfiria a causa dell'induzione enzimatica che producono nel fegato. In questi pazienti viene di norma preferito propofol come induttore di anestesia[15].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f Variegate porphyria, su omim.org, Johns Hopkins University. URL consultato il 1º dicembre 2012.
  2. ^ a b c James, Berger, pp. 525, 2006.
  3. ^ Ronald Rapini, Jean Bolognia, Joseph Jorizzo, Dermatology: 2-Volume Set, St. Louis, Mosby, 2007, ISBN 1-4160-2999-0.
  4. ^ Robert Arceci, Ian Hann, Owen Smith, Pediatric hematology, Malden, Mass., Blackwell Pub., 2006, ISBN 978-1-4051-3400-2.
  5. ^ P. Mustajoki, Variegate porphyria. Twelve years' experience in Finland., in Q J Med, vol. 49, n. 194, 1980, pp. 191-203, PMID 7433635.
  6. ^ MV. Rossetti, BX. Granata; J. Giudice; VE. Parera; A. Batlle, Genetic and biochemical studies in Argentinean patients with variegate porphyria., in BMC Med Genet, vol. 9, 2008, p. 54, DOI:10.1186/1471-2350-9-54, PMID 18570668.
  7. ^ A. Wiman, P. Harper; Y. Floderus, Nine novel mutations in the protoporphyrinogen oxidase gene in Swedish families with variegate porphyria., in Clin Genet, vol. 64, n. 2, agosto 2003, pp. 122-30, PMID 12859407.
  8. ^ E. Rossi, CY. Chin; JP. Beilby; HF. Waso; L. Warnich, Variegate porphyria in Western Australian Aboriginal patients., in Intern Med J, vol. 32, n. 9-10, pp. 445-50, PMID 12380696.
  9. ^ X. Schneider-Yin, EI. Minder, Swiss patients with variegate porphyria have unique mutations., in Swiss Med Wkly, vol. 136, n. 31-32, agosto 2006, pp. 515-9, DOI:10.2006/31/smw-11472, PMID 16947091. URL consultato il 6 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 15 gennaio 2013).
  10. ^ J. Frank, AM. Christiano, Variegate porphyria: past, present and future., in Skin Pharmacol Appl Skin Physiol, vol. 11, n. 6, 1998, pp. 310-20, PMID 10343202.
  11. ^ S. Bissbort, HW. Hitzeroth; DP. du Wentzel; CW. Van den Berg; H. Senff; TF. Wienker; K. Bender, Linkage between the variegate porphyria (VP) and the alpha-1-antitrypsin (PI) genes on human chromosome 14., in Hum Genet, vol. 79, n. 3, luglio 1988, pp. 289-90, PMID 3261272.
  12. ^ AG. Roberts, SD. Whatley; J. Daniels; P. Holmans; I. Fenton; MJ. Owen; P. Thompson; C. Long; GH. Elder, Partial characterization and assignment of the gene for protoporphyrinogen oxidase and variegate porphyria to human chromosome 1q23., in Hum Mol Genet, vol. 4, n. 12, dicembre 1995, pp. 2387-90, DOI:10.1093/hmg/4.12.2387, PMID 8634714.
  13. ^ JN. de Villiers, R. Hillermann; L. Loubser; MJ. Kotze, Spectrum of mutations in the HFE gene implicated in haemochromatosis and porphyria., in Hum Mol Genet, vol. 8, n. 8, agosto 1999, pp. 1517-22, DOI:10.1093/hmg/8.8.1517, PMID 10401000.
  14. ^ N. Stojeba, C. Meyer; C. Jeanpierre; F. Perrot; C. Hirth; T. Pottecher; JC. Deybach, Recovery from a variegate porphyria by a liver transplantation., in Liver Transpl, vol. 10, n. 7, luglio 2004, pp. 935-8, DOI:10.1002/lt.20136, PMID 15237381.
  15. ^ N.F. Jensen, D.S. Fiddler; V. Striepe;, Anesthetic Considerations in Porphyrias. (PDF).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • William James, Timothy Berger, Andrews' Diseases of the Skin: clinical Dermatology, Saunders Elsevier, 2006, ISBN 0-7216-2921-0.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]