Ponte vicino Seydikemer

Ponte vicino Seydikemer
Terzo arco del Ponte di Seydikemer. Sopra la volta ad arco si trova la camera cava. I condotti circolari hanno sostenuto le impalcature romane e le armature durante la costruzione. In basso a sinistra è visibile un piccolo scolmatore ad arco.
Localizzazione
StatoBandiera della Turchia Turchia
CittàXanthos
AttraversaFiume di Xanthos (Koca Çayı)
Coordinate36°41′36.2″N 29°21′42.98″E
Dati tecnici
Tipoponte romano
Materialepietra
Lunghezza500 m
Larghezza4,5 m
Realizzazione
Costruzione...-Presumibilmente III secolo A.C.
Mappa di localizzazione
Map

Il Ponte vicino a Seydikemer era un ponte romano che si trovava accanto all'antica città di Xanthos in Licia, nell'odierna Turchia sud-occidentale. Le sue rovine si trovano sul corso superiore del fiume Xanthos (Koca Çayı), circa 4 km a monte della cittadina di Seydikemer, nell'omonimo distretto, in un punto in cui il letto del fiume costituito da ghiaia, raggiunge una larghezza di 500 m.[1] Ad oggi rimane solo un tratto lungo 29 m. e largo 4,5 m., sulla sponda destra del fiume e fuori dalla zona di allagamento, che un tempo fungeva da accesso al ponte vero e proprio.[2] Nonostante sia rimasto ben poco, il ponte rappresenta ancora un esempio degno di nota dell'uso precoce di archi segmentati e camere cave nella costruzione di ponti antichi.

Le rovine visibili consentono ancora di individuare alcune tecniche costruttive, che per l'epoca, erano inusuali. La rampa esistente presenta tre archi da 4 a 4,45 m luce netta, due delle quali, con un'altezza al vertice di solo 1 m, mostrano un profilo particolarmente piatto.[3] Gli archi segmentati vennero utilizzati solo da un numero limitato di ponti romani, che divennero parecchio diffusi non fino al periodo tardo medievale (vedi ad es. Ponte Vecchio a Firenze). Il terzo arco, al contrario, possiede la forma semicircolare tipica dell'architettura romana, con un rapporto tra campata e rialzo di 2:1.[3]

Le volte ad arco erano costruite con conci di pietra calcarea scavati localmente e legati da malta; l'interno del corpo del ponte è stato costruito con una miscela dura composta da roccia di pietrisco e malta fluida, che oggi è in vista in molti punti, risplendendo attraverso il rivestimento sbriciolato.[3] La malta è costituita da calce da costruzione dura con una miscela di ghiaia fine.[3] La pavimentazione della carreggiata è interamente scomparsa, ma la pendenza costante della rampa indica che l'antico selciato si sviluppava direttamente sulla superficie attuale.[3]

Un'altra caratteristica rilevante del ponte di Seydikemer è la camera cava sopra la terza volta ad arco, dove i 2 m di spazio tra la cresta dell'arco e la carreggiata non sono riempiti con la miscela di malta, bensì presentano al loro interno una camera di ritaglio di 3,5 m di lunghezza, 3,2 m di larghezza e 1,5 m di altezza.[4] Scopo principale era ridurre il carico che gravava sugli archi ed anche risparmiare materiale da costruzione.[3] Inoltre, una seconda camera interna più piccola è stata trovata nella parte superiore del secondo pilastro.[5] Sistemi cavi di questo tipo sono noti in almeno altri tre ponti romani in Asia Minore, come il Ponte Makestos, il Ponte sull'Esepo e il Ponte Bianco (Misia).[6]

Vista dalla rampa occidentale

I condotti sono circolari, con un diametro di circa 26 cm., che percorrono la lunghezza e la larghezza del ponte, intesi come forme cave di legname tondo da costruzione delle impalcature romane e delle finte .[7] Nel terzo molo, quello più vicino al letto del fiume, è stato integrato un piccolo canale di scolo ad arco per il passaggio dell'acqua[7]. Sebbene la rampa rimanente non permetta di determinare il numero e il tipo degli archi del ponte vero e proprio, l'antica struttura deve essere stata un'impresa ingegneristica particolarmente imponente, a giudicare dalla sua attuale altezza di 8 m. sopra i sedimenti e i 500 m. di larghezza del letto del fiume da attraversare.[7]

Un altro esempio ben conservato di un antico ponte ad arco segmentato in Licia è il Ponte di Limira a ventotto archi, che è stato studiato anche dagli archeologi tedeschi Wolfgang W. Wurster e Joachim Ganzert.

Un possibile punto di partenza per la datazione del ponte Seydikemer prevede una strada romana nella zona, che è nota per essere stata costruita all'inizio del III secolo d.C.[7] Stando a questa interpretazione, il ponte potrebbe aver fatto parte di un percorso verso ovest da Kadyanda (Üzümlü), che scendeva più a monte nella valle di Xanthos.[8] Probabilmente il ponte può essere collegato anche con il sentiero del passo per Oinoanda .[8]

Galleria d'immagini

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  1. ^ Wurster, Ganzert 1978, pp. 304, 307.
  2. ^ Wurster, Ganzert 1978, pp. 304, 306.
  3. ^ a b c d e f Wurster, Ganzert 1978, p. 306.
  4. ^ O' Connor 1993, p. 126 (E22).
  5. ^ Wurster, Ganzert 1978, p. 305, fig. 19.
  6. ^ Wurster, Ganzert 1978, p. 306, fn 31.
  7. ^ a b c d Wurster, Ganzert 1978, p. 307.
  8. ^ a b Wurster, Ganzert 1978, p. 304.
  • Colin O’Connor, Roman Bridges, Cambridge University Press, 1993, ISBN 0-521-39326-4.
  • Wurster, Wolfgang W.; Ganzert, Joachim, Eine Brücke bei Limyra in Lykien. Anhang: Reste einer Brücke oberhalb von Kemer am Oberlauf des Xanthos, in Archäologischer Anzeiger, Berlino, German Archaeological Institute, 1978, ISSN 0003-8105 (WC · ACNP).

Voci correlate

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Altri progetti

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