Ponte di Boffalora sopra Ticino (fiume Ticino)

Ponte di Boffalora sopra Ticino
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Città Boffalora sopra Ticino (loc. Magnana)
Trecate (frazione San Martino, località Piave)
AttraversaTicino
Coordinate45°27′01.19″N 8°48′17.58″E / 45.450331°N 8.804884°E45.450331; 8.804884
Dati tecnici
TipoPonte ad arco
MaterialeGranito
Lunghezza305,16 m
Realizzazione
ProgettistaStefano Melchioni
Costruzione1808-1858
Intitolato aSan Martino
Mappa di localizzazione
Map

Il ponte di Boffalora sopra Ticino (detto anche Ponte napoleonico di Boffalora sopra Ticino o Ponte di Boffalora Ticino sul fiume Ticino per non confonderlo con l'omonimo ponte sul Naviglio Grande presente in città; viene talvolta definito anche Ponte di San Martino) è un ponte ad archi a via superiore della provincia di Milano, costruito a più riprese tra il 1808 e il 1858 sul fiume Ticino. Rivestì un'importanza fondamentale nel corso della battaglia di Magenta nella seconda guerra d'indipendenza italiana e nelle ultime fasi della seconda guerra mondiale in Italia, prima della liberazione nel 1945 come uno dei principali e più diretti accessi verso la Lombardia dal Piemonte.

La strada che lo attraversava fino al 1962 era la Strada statale 11 Padana Superiore che percorre la tratta Novara-Milano ora spostata su un nuovo ponte adiacente ad esso. È lungo in totale 305,16 metri. Nel 1962 fu consentito il raddoppio ferroviario. Questo raddoppio mese fine al passaggio da doppio a singolo binario e alla demolizione dei due Posti di Passaggio denominati Bivio Ponte Ticino Sponda Sinistra e Bivio Ponte Ticino Sponda Destra. Fino al 1922 era presente la stazione Ponte sul Ticino sostituita da un Posto di Movimento e successivamente dal Bivio Ponte Ticino Sponda Destra.

Dal 1962 il ponte viene attraversato esclusivamente dai convogli della ferrovia Ferrovia Torino-Milano

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il ponte sul Ticino durante l'attraversamento dei franco-piemontesi nei prodromi della Battaglia di Magenta.

Il ponte di Boffalora venne voluto nel 1808 da Napoleone Bonaparte per agevolare i collegamenti tra la Francia e l'Italia dal momento che dalla sua proclamazione a imperatore nel 1805, Milano aveva assunto un ruolo fondamentale come capitale del Regno d'Italia.[1]

La prima fase di costruzione voluta dal Bonaparte, si concluse però con la sua caduta nel 1813 ed i lavori vennero ripresi solo nel 1823 da Carlo Felice di Savoia, re di Piemonte-Sardegna, il quale raggiunse un accordo con l'impero austriaco per riprendere la costruzione del progetto e ripartirne anche i costi tra i due paesi interessati dal collegamento. L'opera, colossale nelle dimensioni, venne affidata all'ingegnere novarese Stefano Ignazio Melchioni che realizzò un ponte di 304 metri totali di lunghezza, con 11 arcate e 10 piloni, interamente rivestito di granito del Montorfano. Il costo finale dell'opera fu di 3215 lire austriache.[2] In questa seconda fase dei lavori il progetto del ponte non venne modificato in quanto il transito ferroviario avrebbe richiesto la costruzione di un ponte parallelo; quando il 18 ottobre 1858 venne raggiunto un accordo per la costruzione della rete ferroviaria comune tra Piemonte e Lombardo-Veneto, la Imperial-regia società privilegiata delle strade ferrate lombardo-venete e dell'Italia Centrale si occupò della costruzione del tratto passante sopra il Ticino. Questo, ironia della sorte, fu uno dei principali punti di invasione dei franco-piemontesi durante la Battaglia di Magenta dell'anno successivo.[1] Dopo aver depistato gli austriaci spingendoli a credere che le truppe franco-piemontesi avrebbero attraversato il Ticino più a sud, i soldati di Napoleone III puntarono verso il ponte di Boffalora e quello di Turbigo, più a nord. Accortisi del tranello teso loro dai franco-piemontesi, gli austriaci fecero saltare il ponte, posto a metà strada tra Magenta e Trecate, con l'intento di ostacolare l'avanzata dell'esercito nemico, ma questo al contrario resistette e in parte rimase transitabile, consentendo l'ingresso alla vallata e poi alla città di Magenta della Guardia Imperiale di Napoleone III comandata dal generale Mellinet.[3]

Il ponte di Boffalora in una xilografia di Giuseppe Barberis, 1894

Malgrado sia stato più volte sul punto di essere raso al suolo, il ponte rimase indenne e superò anche gli anni della seconda guerra mondiale, assistendo alla ritirata tedesca e l'avanzata degli alleati nel territorio del milanese.[1] Nel corso della seconda guerra mondiale, la frazione di San Martino sarà nuovamente interessata dagli eventi bellici a causa della propria posizione strategica sul Ticino: il 3 agosto 1944 una decina di aerei inglesi sorvolarono il territorio a bassissima quota con obbiettivo il ponte sul fiume contro il quale vengono sganciate una serie di bombe che però non colpirono l'obbiettivo.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Balzarotti Andrea, Boffalora sopra Ticino - Arte e cultura lungo il Naviglio Grande, Amministrazione Comunale di Boffalora sopra Ticino, O.L.C.A. Grafiche, Magenta, 2008
  2. ^ E. Tunesi, 1808 – 1809: Bicentenario Ponte di Boffalora sul Fiume Ticino, Associazione Storica ‘La Piarda’ – Boffalora sopra Ticino, 2008. Pio Bosi nel suo Dizionario storico, biografico, topografico, militare d'Italia, Torino, 1870, indica che il costo finale dell'opera fu di 3.281.000 lire
  3. ^ F. Ogliari, 4 giugno 1859 - La battaglia di Magenta, Selecta ed., 2009.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ermanno Tunesi, 1808-1809: Bicentenario Ponte di Boffalora sul Fiume Ticino, Boffalora sopra Ticino, Associazione Storica "La Piarda", 2008.
  • Ponte sul Ticino presso Boffalora, in Biblioteca italiana, o sia giornale di letteratura, scienze ed arti, n. 49, Milano, Imperiale Regia Stamperia, gennaio-febbraio-marzo 1828, pp. 182-188.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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