Ponte della Becca

Ponte della Becca
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Città Linarolo (località la Becca)
Mezzanino (frazione Tornello)
AttraversaPo
Ticino
Coordinate45°08′25.99″N 9°13′36.34″E / 45.140554°N 9.226761°E45.140554; 9.226761
Dati tecnici
TipoTravatura reticolare
Materialeferro
Lunghezza1 081 m
Realizzazione
ProgettistiJules Röthlisberger (1909); Società Nazionale Officine di Savigliano (1950)
Costruzione1910-1912
Mappa di localizzazione
Map

Il ponte della Becca è un ponte della provincia di Pavia, costruito tra il 1910 e il 1912, che attraversa la confluenza tra i fiumi Ticino e Po, presso i comuni di Linarolo e Mezzanino. Parzialmente distrutto dai bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondiale nel 1944, fu ripristinato nelle parti danneggiate e riaperto al traffico nel 1950.

Il ponte ha struttura tubolare con pareti reticolari a doppie diagonali ed è attraversato dalla Strada statale 617 Bronese, che percorre la tratta Broni-Pavia. È la struttura in ferro più grande al mondo dopo la Tour Eiffel.[senza fonte] È lungo in totale 1,081 km.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La necessità di trasportare a Pavia e nel resto della Lombardia l'uva proveniente dall'Oltrepò Pavese[1] aveva fatto istituire nella località dove attualmente sorge il ponte dapprima un sistema di traghetti e successivamente un ponte di barche; i ponti di barche risultavano però inadeguati a garantire il passaggio durante le piene dei due grandi fiumi, che ogni due o tre anni avvenivano proprio durante il periodo del commercio dell'uva[2].

Nel 1881, fu istituito un primo comitato che tentò inutilmente di promuovere la costruzione di un ponte stabile alla Becca, dopo lo scioglimento del quale nel 1885 fu istituito un secondo comitato che nel corso del tempo promosse la redazione di una serie di progetti, uno dei quali fu richiesto a una delle principali imprese attiva nel settore delle costruzioni metalliche, la Società Nazionale Officine di Savigliano (1892)[2]. Solo nel 1902, però, il Consiglio provinciale redasse un piano finanziario per l'opera e nel 1904 si costituì un consorzio tra i comuni interessati, che in seguito affidò la costruzione alla Società Larini Nathan di Milano (che nel 1911 cambiò nome in Società Nathan e Uboldi)[2]. Il progetto definitivo, a cura dell'ingegnere Jules Röthlisberger[3] (lo stesso che nel 1887 aveva progettato il Ponte San Michele sull'Adda, rinomato manufatto di archeologia industriale), risale al 1909. I lavori iniziarono nel 1910 e l'inaugurazione dell'opera avvenne il 7 luglio 1912 alla presenza di Vittorio Emanuele di Savoia, Conte di Torino e cugino del re Vittorio Emanuele III[2].

Parzialmente distrutto dai bombardamenti degli Alleati durante la seconda guerra mondiale nel 1944, la ricostruzione delle parti distrutte o danneggiate fu eseguita dalla Società Nazionale Officine di Savigliano, che riprese e seguì il progetto originario della Società Larini Nathan[2]; i lavori vennero completati nel 1950.

Alla fine del lato pavese del ponte è sorto, a partire dagli anni 1990, un complesso turistico estivo la cui finalità è lo sviluppo della navigazione fluviale. A causa delle frequenti esondazioni da parte dei due fiumi, che spesso sommergono completamente la zona durante la stagione fredda, l'unica attività consentita alla base del fiume è proprio quella basata sulla navigazione. Peraltro i due fiumi non sono balneabili, a causa dei gorghi che tendono a formarsi proprio in prossimità dei plinti del ponte e dell'inquinamento delle acque.

Terzo millennio[modifica | modifica wikitesto]

Il 28 novembre 2010 viene rilevato un cedimento strutturale di 4 centimetri di un giunto della struttura: a seguito di questo evento, per ragioni di sicurezza, il ponte viene dichiarato non carrabile[4] e chiuso al traffico. È stato riaperto il 30 dicembre dello stesso anno[5] ai soli mezzi più leggeri di 35 quintali (trasporti pubblici esclusi), a seguito di una parziale ristrutturazione.

Il 17 marzo 2011 si ha un nuovo incidente: durante un periodo di piena del Po, crolla improvvisamente il pilone 9 del ponte, che viene perciò dichiarato nuovamente inagibile e chiuso alla circolazione[6]. Dopo aver riparato il pilone ed aver installato barriere limitatrici di larghezza in cemento con sbarre per impedire fisicamente il transito al traffico pesante, dato che i precedenti divieti erano stati continuamente infranti, il ponte viene nuovamente riaperto al solo traffico leggero, a senso unico alternato[7].

Tra il 6 e 7 giugno 2011 vengono eseguiti dei rilievi sul letto del fiume, per determinare le cause del cedimento e del crollo del pilone 9. I dati ottenuti affermano che il pilone 9 era collassato a causa di una buca nel letto del fiume, che si stava allargando, finendo per minacciare anche la base del pilone 8, il quale era sporgente in modo anomalo: penetra nel fondo per soli 2 metri, mentre gli altri piloni sono a 11 metri. Altri lavori sono stati effettuati nel corso del 2011[8].

Negli anni immediatamente successivi è stato ripristinato il doppio senso di circolazione e sono state installate nuove barriere in calcestruzzo atte a limitare la larghezza della carreggiata; la transitabilità continua ad essere inibita ai veicoli di massa superiore ai 35 quintali.

A gennaio 2018 vari enti[9], tra cui Regione Lombardia e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, stabiliscono l'importanza della realizzazione di un nuovo ponte.[10][11] Si prevedeva l'avvio di uno studio preliminare di fattibilità e la realizzazione del nuovo ponte per il 2021.[12][13]

Nel gennaio 2022 l'Anas, in audizione alla Camera, ha esposto la procedura di valutazione del nuovo ponte.[14][15]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Manuela Marziani, Il ponte della Becca compie 100 anni: "Costò meno di 3 milioni" - Il Giorno - Pavia, su ilgiorno.it, MonrifNet, 16 settembre 2012. URL consultato il 4 settembre 2015.
  2. ^ a b c d e Emanuele Zamperini, Valentina Cinieri e Simone Lucenti, Conservazione e uso dei ponti metallici. Il caso del ponte della Becca, su Guido Biscontin e Guido Driussi (a cura di), Metalli in architettura. Conoscenza, conservazione, innovazione, Academia, Mestre, Arcadia Ricerche, 2015, pp. 365-376, ISBN 978-88-95409-19-1. URL consultato il 3 ottobre 2015.
  3. ^ Ponte della Becca, S.S. 617 - Mezzanino (PV) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 15 dicembre 2020.
  4. ^ Pavia: rischio cedimento, chiuso per almeno due mesi il ponte della Becca, su Blitzquotidiano. URL consultato il 4 settembre 2015.
  5. ^ Video Rai.TV - TGR - TG Lombardia, su rai.tv. URL consultato il 4 settembre 2015.
  6. ^ Crolla il pilone, paura alla Becca - Cronaca - La Provincia Pavese [collegamento interrotto], su laprovinciapavese.gelocal.it. URL consultato il 4 settembre 2015.
  7. ^ «Becca, barriere troppo strette» - Cronaca - La Provincia Pavese [collegamento interrotto], su laprovinciapavese.gelocal.it. URL consultato il 4 settembre 2015.
  8. ^ Sul Po riapre il ponte della Becca - Milano - Repubblica.it, su milano.repubblica.it. URL consultato il 4 settembre 2015.
  9. ^ Nel 2021 il cantiere per la nuova Becca - Cronaca - La Provincia Pavese
  10. ^ da Ermanno Bidone, Ecco il nuovo ponte della Becca, secondo gli ingegneri: ora parola alla politica, su Milano Pavia News, 26 marzo 2020. URL consultato il 7 maggio 2022.
  11. ^ Nuovo Ponte della Becca: sorgerà a valle dell'attuale struttura, su Prima Pavia, 27 luglio 2020. URL consultato il 7 maggio 2022.
  12. ^ llc, Nuovo ponte della Becca: ecco come sarà, su PaviaPress News, 1º maggio 2021. URL consultato il 7 maggio 2022.
  13. ^ (EN) Nuovo ponte della Becca, due ipotesi di progetto, su La Provincia Pavese, 13 dicembre 2021. URL consultato il 7 maggio 2022.
  14. ^ Nuovo ponte della Becca, l’Anas ci prova, su La Provincia Pavese, 19 gennaio 2022. URL consultato il 7 maggio 2022.
  15. ^ Nuovo ponte della Becca, "progetto finito entro luglio", su Il Giorno, 23 marzo 2022. URL consultato il 7 maggio 2022.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]