Pizia (figlia di Ermia)

Pizia (in greco antico: Πυθιάς?, Pythiás; Atarneo, 360 a.C. circa – prima del 322 a.C.) è stata una biologa greca antica.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

La sua data di nascita non è certaː pare che fiorisse intorno al 340 a.C.[1] e, quindi, sarebbe nata circa vent'anni prima.

Fu legata alla famiglia di Ermia di Atarneo[1], anche se le informazioni delle fonti sulla relazione tra Pizia ed Ermia sono contraddittorie. Il dossografo Aristocle di Messene, filosofo peripatetico che difende Aristotele dalle calunnie, afferma che fosse sorella e allo stesso tempo figlia adottiva di Ermia, mentre Diogene Laerzio, che si riferisce all'opera Su poeti e scrittori con lo stesso nome dello studioso Demetrio di Magnesia, scrive che Pizia era figlia o nipote di Ermia[2]. Strabone, invece, la descrive come la figlia del fratello di Ermia[3]. Per ragioni cronologiche, comunque, è improbabile che fosse una sorella di Ermia.

Pizia fu prima moglie di Aristotele[4], da cui ebbe una figlia, sua omonima e, secondo alcuni, anche Nicomaco [5]. Sarebbe morta ad Atene dopo il 326 a.C.,

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Pizia presumibilmente lavorò con il marito, Aristotele, su una enciclopedia di materiali che raccolsero durante la luna di miele a Mitilene. È noto che raccolse una serie di esemplari di esseri viventi[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Marilyn Bailey Ogilvie e Joy Dorothy Harvey, The Biographical Dictionary of Women in Science: L-Z, Taylor & Francis, 2000, p. 1062, ISBN 978-0-415-92040-7. URL consultato il 12 agosto 2014.
  2. ^ Diogene Laerzio, V 3.
  3. ^ XIII 1, 57.
  4. ^ William Smith, Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, 1849, p. 627.
  5. ^ Jean-Pierre Schneider, Nicomaque de Stagire, in Richard Goulet (a cura di), Dictionnaire des philosophes Antiques. Vol. 4, Parigi 2005, pp. 694–696.