Pino Pisicchio

Pino Pisicchio

Sottosegretario di Stato al Ministero dei lavori pubblici
Durata mandato6 maggio 1993 –
11 maggio 1994
ContitolareAchille Cutrera
Capo del governoCarlo Azeglio Ciampi
PredecessoreTommaso Bisagno
Gabriele Piermartini
SuccessoreStefano Aimone Prina
Domenico Nania

Sottosegretario di Stato al Ministero delle finanze
Durata mandato30 giugno 1992 –
28 aprile 1993
ContitolareGiorgio Carta
Stefano De Luca
Capo del governoGiuliano Amato
PredecessoreCarlo Senaldi
SuccessoreRiccardo Triglia

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato2 luglio 1987 –
14 aprile 1994

Durata mandato30 maggio 2001 –
22 marzo 2018
LegislaturaX, XI, XIV, XV, XVI, XVII
Gruppo
parlamentare
X-XI: Democratico Cristiano
XIV: DL-L'Ulivo (fino al 27.06.2002)
-Misto/P-UDEUR (dal 27.06.2002 al 21.01.2004 e dal 03.02.2005 al 28.02.2006)
Misto/NI (dal 21.01.2004 al 03.02.2005 e dal 28.02.2006)
XV-XVI:
Italia dei Valori (fino al 09/11/2009)
Misto/CD (dal 09/11/2009)
XVII:
Misto/CD (fino al 27/06/2014)
Misto/NI (dal 27/06/2014)
CoalizioneL'Ulivo (XIV)
L'Unione (XV)
Centro-sinistra 2008 (XVI)
Italia. Bene Comune (XVII)
CircoscrizioneX-XI: Bari-Foggia
XIV: Calabria
XV-XVII: Puglia
Incarichi parlamentari

XVII legislatura:

Sito istituzionale

Europarlamentare
Durata mandato20 luglio 1999 –
19 luglio 2004
LegislaturaV
Gruppo
parlamentare
PPE-DE
CircoscrizioneItalia meridionale
Incarichi parlamentari
Membro:
  • Commissione per i bilanci
  • Delegazione alla commissione parlamentare mista UE-Bulgaria
  • Delegazione alla commissione parlamentare di cooperazione UE-Russia
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoDC (fino al 1994)
RI (1997-2002)
Rinnovamento Puglia (2002-2006)
UDEUR (2002-2004)
IdV (2006-2009)
ApI (2009-2012)
CD (2012-2014)
Iniziativa Democratica per la Puglia (2014-2018)
PDE Italia (2016-2021)
Titolo di studioLaureato in Giurisprudenza
ProfessioneProfessore ordinario e giornalista professionista

Giuseppe Pisicchio, detto Pino (Corato, 23 maggio 1954), è un politico, giornalista e saggista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato il 23 maggio 1954 a Corato, in provincia di Bari, si è laureato presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Bari, con lode grazie a una tesi in diritto costituzionale dal titolo "Partiti Politici e Costituzione".[1]

Si forma politicamente all'interno della Democrazia Cristiana (DC), prima nella corrente morotea di Aldo Moro e poi in quella della sinistra sindacale di Carlo Donat-Cattin, dove alle elezioni politiche del 1987 Pisicchio viene eletto per la prima volta alla Camera dei deputati tra le sue liste, nella circoscrizione Bari-Foggia raccogliendo circa 80.000 voti di preferenza, per poi essere riconfermato alle politiche del 1992 nella medesima circoscrizione come secondo degli eletti.

Con la nascita del primo governo presieduto da Giuliano Amato tra le forze politiche che costituivano il quadripartito, diventa sottosegretario di Stato al Ministero delle finanze affiancando il ministro democristiano Francesco Merloni, incarico che mantenne fino alla sua fine il 29 aprile 1993 con le dimissioni di Amato; in seguito s'insedia il governo presieduto dal Governatore della Banca d'Italia Carlo Azeglio Ciampi appoggiato da DC, PSI, PSDI, PLI e PRI ed esternamente dal PDS e i Verdi, dove diventa sottosegretario di Stato al Ministero dei lavori pubblici, incarico che mantenne fino alla sua fine l'11 maggio 1994.

Nel 1994, a seguito dello scioglimento della DC, inizia a militare in formazioni politiche centriste nella coalizione di centro-sinistra.

Rinnovamento Italiano[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1997 aderisce a Rinnovamento Italiano di Lamberto Dini, del quale ne diventa anche coordinatore nazionale

Alle elezioni europee del 1999 si candida al Parlamento europeo, tra le liste di Rinnovamento Italiano nella circoscrizione Italia meridionale, risultando eletto europarlamentare (l'unico delle liste in tutta Italia). A Bruxelles aderisce al gruppo del Partito Popolare Europeo-Democratici europei ricoprendo gli incarichi di vice-presidente della Commissione per i bilanci e della Delegazione alla commissione parlamentare mista UE-Maghreb.

Alle elezioni politiche del 2001 viene rieletto alla Camera tra le liste proporzionali de La Margherita, una lista elettorale centrista con Francesco Rutelli a capo, alla quale Rinnovamento Italiano aderiva.

Rinnovamento Puglia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2001 abbandona RI fondando, insieme al fratello Alfonsino, il movimento regionale Rinnovamento Puglia, ispirato ai principi del PPE.[2][3] A livello nazionale RP aderisce ad Alleanza Popolare - UDEUR,[4] entrando nella relativa componente del gruppo misto.

In occasione delle elezioni amministrative del 2004 si candida a sindaco di Bari sostenuto da Rinnovamento Puglia e dalla lista Democratici Cristiani[5]. La candidatura non è concordata con l'UDEUR, che sceglie di appoggiare il candidato del centro-sinistra, poi risultato vincente, Michele Emiliano: ne risulta la rottura tra il movimento regionale e il partito di Clemente Mastella;[6] Pisicchio ottiene il 3,31% dei voti, risultando eletto in consiglio comunale. Rinnovamento Puglia e l'UDEUR stringono nuovamente un accordo in vista delle elezioni regionali in Puglia del 2005, con la candidatura di Alfonsino Pisicchio, consigliere regionale uscente, che risulta primo dei non eletti.[7]

Italia dei Valori[modifica | modifica wikitesto]

Alle elezioni politiche del 2006 accetta l'invito di Antonio Di Pietro a ricandidarsi alla Camera tra le liste dell'Italia dei Valori (IdV), risultando eletto nella circoscrizione Puglia. Nella XV legislatura della Repubblica è stato capogruppo per l'IdV e presidente della 2ª Commissione Giustizia della Camera.

Alle politiche del 2008 viene rieletto alla Camera nella circoscrizione Puglia, dove nella XVI legislatura è stato capogruppo per l'IdV e vicepresidente della Giunta per le elezioni.[8]

Api e Centro Democratico[modifica | modifica wikitesto]

A novembre 2009 si allontana dall'IdV, a seguito della non condivisione di una linea politica, a suo giudizio, sempre più spostata verso l'antagonismo radicale, e insieme a Francesco Rutelli fonda Alleanza per l'Italia, che ripropone una visione politica centrista-riformista coerente con la sua formazione culturale.

Nel 2012, conclusasi l'esperienza di Alleanza per l'Italia, è tra i fondatori di Centro Democratico. Partecipa con la nuova formazione politica alle elezioni del 2013 con coalizione di centro-sinistra Italia- Bene Comune, ambendo a rappresentarne la parte moderata. Alle elezioni politiche del 2013 viene rieletto alla Camera dei Deputati nella circoscrizione Puglia diventando presidente del Gruppo misto.

Deputato indipendente[modifica | modifica wikitesto]

Il 26 giugno 2014 lascia Centro Democratico, considerando chiusa la ragion d’essere di quel partito e proseguì la sua esperienza nel gruppo misto come indipendente. Il 17 luglio aderisce a Iniziativa Democratica per la Puglia, movimento civico fondato dal fratello Alfonsino Pisicchio ispirato all'omonima corrente della Democrazia Cristiana.[9][10][11]

Nel corso della XVII Legislatura ha presentato numerose proposte di legge tra cui quella sull'insegnamento dell'educazione civica nelle scuole, l'indizione di un'assemblea costituente per il completamento del processo di riforma delle istituzioni, l'introduzione della revoca dei sindaci attraverso una mozione di sfiducia votata dal popolo (recall). Ha, inoltre, redatto le norme per la regolamentazione del rapporto con le organizzazioni lobbistiche alla Camera dei Deputati e per il Codice Etico dei Deputati, accolte dagli organi della Camera e diventate operative nella stessa legislatura.

Dal 2014 è consigliere per le relazioni pubbliche della Fondazione Italia USA.

A maggio 2016 viene nominato presidente del Comitato d'Attuazione del Codice Etico dei Deputati, su designazione del Presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini.

Nel 2016 fonda il Partito Democratico Europeo Italia diventandone presidente. Il partito rimase l'unico membro italiano del PDE fino al 2021, anno di scioglimento dell'associazione e adesione al PDE di Italia Viva.[12]

Fuori dalla politica[modifica | modifica wikitesto]

Dopo 24 anni trascorsi in Parlamento, non si ricandida alle elezioni politiche del 2018, tornando all'insegnamento nell'Università degli Studi Internazionali di Roma (UNINT), dove svolge l'attività di professore ordinario di Diritto Pubblico Comparato.

È giornalista professionista, editorialista per alcune testate tra cui Formiche.net, Il Dubbio, La Gazzetta del Mezzogiorno, ha pubblicato numerosi lavori scientifici, saggi di politologia ed anche alcuni lavori di narrativa, tra cui Il collezionista di Santini, un giallo ambientato a Montecitorio nella XVII Legislatura.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Pino Pisicchio ha scritto più di 60 libri, tra monografie scientifiche e saggistica politica. Tra questi:

  • I dilettanti. Splendori e miserie della nuova classe politica, edizioni, 2015, Guerini e Associati; Vincitore del Premio Guglielmo Negri-Montecitorio
  • Pluralismo e personalismo nella Costituzione italiana. Il contributo di Aldo Moro, 2012, Cacucci;
  • Alle origini dell'antipolitica."Sentiment"antipolitico, democrazia e Costituzione, Levante, 2012;
  • Il polo che non c'è, Edizioni di Formiche, 2011;
  • Le fondazioni politiche in Italia, 2011, Cacucci;
  • Aspetti dell'autodichia parlamentare. Le incompatibilità e le ineleggibilità, 2010, Cacucci
  • L'Italia dei valori. Il post partito, Rubbettino, 2008
  • Le regole per eleggere. Formule, leggi, sistemi ed altri arcani elettorali svelati a chi non parla politichese, Levante, 2008;
  • La brutt'èpoque, Levante ,2009;
  • Tra declino e cambiamento. Aspetti del partito politico italiano, Cacucci, 2008;
  • I prescelti. Rappresentanza e carriere parlamentari nella seconda Repubblica, Koinè Nuove Edizioni, 2005;
  • Mescolare le carte. Sinistra, destra, centro all'alba della terza Repubblica, Levante, 2005;
  • Le regole del gioco. Le leggi elettorali dalla Costituente al 1953, Cacucci, 2004;
  • Utopie leggere. Sei modi di ripensare Bari, Levante, 2003;
  • La mela dolce. Il diritto costituzionale alla felicità, Levante, 2002;
  • La sera andavamo ai Santi Apostoli. Diario di una trattativa all'ombra dell'Ulivo, Levante, 2001;
  • Il voto acerbo, Levante, 2001; Partiti di carta. Raccolta degli statuti dei partiti italiani, Levante, 2000;
  • I bianchi. Storia arbitraria dei cattolici italiani in tre ore e mezzo, Levante, 2000;
  • L'errore del Mattarellum, Levante, 1996;
  • Un centro di gravità permanente, Levante, 1995;
  • Mass Media e democrazia. Regole vigenti e assenti nel sistema delle comunicazioni di massa italiano, Levante, 1994;
  • Come funzionano le leggi elettorali. Piccolo manuale delle regole del voto in Italia e nel mondo, Giubilei-Regiani, 2017/2018, seconda ed.;
  • Alle origini della Costituzione, Historica, 2018;
  • Il collezionista di santini. Un giallo politico, Passigli Editore, 2019;
  • Costituzione e diritti a Singapore. Tra modello Westminster e tradizione confuciana, CEDAM, 2020;
  • Ordinamenti Giuridici e Gestione dei Flussi Migratori, Cacucci, Bari, 2021;
  • La politica come mestiere. Non-manuale per carriere, militanze e cittadinanza, Rubbettino, 2022.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Biografia - GIUSEPPE PISICCHIO - Unint, su my.unint.eu. URL consultato il 1º gennaio 2023.
  2. ^ Rinnovamento espelle i Pisicchio, su ricerca.repubblica.it, 24 ottobre 2001. URL consultato il 22 gennaio 2023.
  3. ^ Vita e Politica, su alfonsopisicchio.it. URL consultato il 22 gennaio 2023.
    «Nel 2002 ho promosso la costituzione di Rinnovamento Puglia, un movimento politico fondato sui princìpi del PPE [...].»
  4. ^ Felice Saulino, La rabbia di Mastella: sto dando la caccia a chi ha organizzato la «scissione» di Napoli, in Corriere della Sera, 17 marzo 2002.
  5. ^ E Pisicchio jr sfida i Poli in Provincia, su ricerca.repubblica.it, 12 maggio 2004. URL consultato il 22 gennaio 2023.
  6. ^ Dentamaro, addio senza rimpianti 'Pino è sempre stato fuori linea', su ricerca.repubblica.it, 23 gennaio 2004. URL consultato il 22 gennaio 2023.
  7. ^ La scommessa vinta delle primarie in Puglia (PDF), su regione.emilia-romagna.it, 2005. URL consultato il 22 gennaio 2023.
    «L’UDEUR ha conquistato un rappresentante, Nicola Canonico, che ha scavalcato nelle preferenze il consigliere uscente di Rinnovamento Puglia, Alfonsino Pisicchio.»
  8. ^ Camera.it - XVI Legislatura - Deputati e Organi Parlamentari - Scheda deputato - PISICCHIO Pino, su leg16.camera.it. URL consultato il 1º gennaio 2023.
  9. ^ Nasce Iniziativa Democratica per la Puglia, su ilikepuglia.it, 17 luglio 2014. URL consultato il 22 gennaio 2023.
  10. ^ Regionali: nasce con Pisicchio Iniziativa democratica, su lagazzettadelmezzogiorno.it, 28 novembre 2014. URL consultato il 22 gennaio 2023.
  11. ^ La presentazione dei candidati di "Iniziativa Democratica per Manfredonia", su manfredonianews.it, 11 maggio 2015. URL consultato il 22 gennaio 2023.
  12. ^ Partito Democratico Europeo Italia - PDE, su democrats.eu. URL consultato il 3 aprile 2023 (archiviato dall'url originale il 26 novembre 2022).

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Presidente del Gruppo misto alla Camera dei deputati Successore
Siegfried Brugger 21 marzo 2013 - 22 marzo 2018 Federico Fornaro
Predecessore Sottosegretario di Stato al Ministero dei lavori pubblici Successore
Tommaso Bisagno
Gabriele Piermartini
6 maggio 1993 - 11 maggio 1994 Stefano Aimone Prina
Domenico Nania
Predecessore Sottosegretario di Stato al Ministero delle finanze Successore
Carlo Senaldi 30 giugno 1992 - 28 aprile 1993 Riccardo Triglia
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