Pietro Giampaolo Orsini

Pietro Giampaolo Orsini (... – Monte San Savino Arezzo, agosto 1443) è stato un condottiero italiano, degli Orsini conti di Manoppello. Signore di Forlimpopoli, Manoppello, Giugliano Teatino, Fara Filiorun Petri ed Orsogna.

Stemma Orsini
Battaglia di Anghiari, Tavola Doria

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Era figlio di Ugolino Orsini (?-dopo 1389) di Napoleone e di una certa Maria di Chieti.[1]

Le prime imprese d'arme di Pietro Giampaolo Orsini risalgono al 1414, quando nel Lazio era a capo di 300 cavalieri.

Nel 1423 militò sotto le insegne di Braccio da Montone. Partecipò alla battaglia di Maclodio nel 1427 agli ordini del Carmagnola.

È noto soprattutto per aver portato alla vittoria mercoledì 29 giugno 1440, con Micheletto Attendolo ad Anghiari in Toscana, le forze fiorentine contro i milanesi guidati da Niccolò Piccinino, durante la controversa battaglia di Anghiari.

Machiavelli parla di questa battaglia in tono ironico: "E in un confronto così lungo, che durò dalle venti alle ventiquattr'ore, un solo uomo morì, non per le sue ferite o per qualche valoroso fatto d'armi, ma dopo una caduta da cavallo dove venne calpestato”.[2] Tuttavia, come scrive Franco Cardini: “l'eccessiva fiducia che noi moderni abbiamo avuto nei giudizi del Petrarca e poi di Machiavelli è stata uno schermo per comprendere la verità storica. Il caso limite resta la poco mortale battaglia di Anghiari che oppose Sforza e Piccinino nel 1440 dove, degli undicimila combattenti, secondo Machiavelli caddero solo due, mentre, secondo la stima di Flavio Biondo, si deplorano una sessantina di morti e quattrocento feriti”.[3]

Morì a Monte San Savino o ad Arezzo nel 1443. Il suo corpo fu trasportato a Firenze per la sepoltura in Santa Maria del Fiore.

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Sposò nel 1411 Cobella di Gesnaldo di Castel Bisaccia. Senza discendenza.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pompeo Litta, Famiglie celebri d'Italia. Orsini di Roma, Tav. VI, Torino, 1846.
  2. ^ (FR) Nicolas Machiavel, Histoire de Florence, Livre : V, chapitre: 33.
  3. ^ (FR) Franco Cardini (trad. Angélique Lévi), La culture de la guerre [« Quell'antica festa crudelle »], Paris, NRF-Gallimard, 1992 (1re éd. 1982), p. 77.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]