Piergiorgio Welby

«Vita è la donna che ti ama, il vento tra i capelli, il sole sul viso, la passeggiata notturna con un amico. Vita è anche la donna che ti lascia, una giornata di pioggia, l’amico che ti delude. [...] Purtroppo ciò che mi è rimasto non è più vita, è solo un testardo e insensato accanimento nel mantenere attive delle funzioni biologiche.»

Piergiorgio Welby

Piergiorgio Welby (Roma, 26 dicembre 1945Roma, 20 dicembre 2006) è stato un attivista, giornalista, politico, poeta e pittore[1][2] italiano, impegnato per il riconoscimento legale del diritto al rifiuto dell'accanimento terapeutico in Italia e per il diritto all'eutanasia, nonché co-presidente dell'Associazione Luca Coscioni.

Militante del Partito Radicale, Welby divenne noto nel 2006 quando, gravemente ammalato, nei suoi scritti chiese ripetutamente che venissero interrotte le cure che lo tenevano in vita.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Alfredo Welby (19101998), ex calciatore italo-scozzese[3] della Roma e della Reggina, fu affetto da distrofia muscolare in forma progressiva (distrofia muscolare di Becker[4] o forse distrofia di Duchenne[5], secondo altri invece distrofia facio-scapolo-omerale in forma grave[6]) dall'età di 16 anni circa, anche se i primi sintomi risalivano a 10-12 anni.[7] La malattia, nel suo decorso (nonostante il medico che la diagnosticò avesse detto che non avrebbe superato i vent'anni, dato che all'epoca non si conoscevano i decorsi delle varie distrofie[7]), lo costrinse a lasciare la scuola[7] e gradualmente non gli consentì più di camminare, di parlare, di compiere movimenti e di respirare, riducendolo immobile a letto, il tutto mantenendo sempre la mente lucida. Egli stesso raccontò la sua storia nel libro Lasciatemi morire[8].

La moglie, Mina Welby, 2011

Durante gli anni sessanta e settanta trovò parziale sollievo dalle sofferenze facendo uso di droghe, dipingendo e scrivendo (anni dopo il The New York Times lo avrebbe definito «poeta»[9]), dedicandosi anche alla caccia, alla pesca e ai cani.[3][7] Sempre in quegli anni incontrò a Roma la futura moglie, Wilhelmine Schett (San Candido, 31 maggio 1937), poi nota come Mina Welby, che si trovava in gita nella capitale.[7][10] Si sposarono, in chiesa, qualche anno dopo.[7] Negli anni ottanta le sue condizioni peggiorarono ulteriormente, tanto da necessitare una disintossicazione dalle droghe e per questo fece uso di metadone, che sortì l'effetto desiderato, ma nel frattempo la malattia gli fece perdere l'uso delle gambe.[7]

Piergiorgio Welby, da giovane

Fu sua moglie che nel luglio 1997 chiamò i soccorsi in seguito a una crisi respiratoria; per garantirgli la sopravvivenza, venne collegato a un respiratore automatico (benché non fosse favorevole a tale trattamento). In seguito, col suo permesso una volta uscito dal coma[7], fu sottoposto a una tracheotomia. Questa condizione lo spinse a chiedere più volte che gli venisse «staccata la spina»[11][12], ma la sua richiesta non fu subito accolta in quanto pareva contrastante con le leggi in vigore.[7]

Per far conoscere la propria situazione aprì nel 2002 un forum sull'eutanasia, in uno spazio concessogli dai Radicali, i quali lo elessero anche come co-presidente dell'Associazione Luca Coscioni, e un blog personale[13]. Sempre sul sito radicale sono raccolti numerosi suoi editoriali[14]. Il 12 aprile 2005, benché incapace di muoversi, fu accompagnato da esponenti del Partito Radicale a votare in occasione del referendum sulla fecondazione assistita. In seguito fu inserita una norma che ha consentito, a partire dalle elezioni della XV Legislatura, di votare ai degenti impossibilitati a recarsi alle urne[11].

Fu candidato per la Camera dei deputati nelle liste della Rosa nel Pugno per le elezioni politiche del 2006 nella circoscrizione Lazio 1, ma non venne eletto[15]. Morì il 20 dicembre 2006, sei giorni prima del suo 61º compleanno, a seguito del distacco del respiratore artificiale e previa somministrazione di sedativi, dopo che aveva chiesto più volte che venisse posto termine alla sua vita a causa delle sue condizioni[16][17].

Controversie[modifica | modifica wikitesto]

Il caso Welby[modifica | modifica wikitesto]

«Come già Luca Coscioni, a mio turno sono oggi oggetto di offese e insulti, di pensieri, parole, aggressioni alla mia identità ed alla mia immagine, quasi non bastassero quelle perpetrate al corpo che fu mio e che, invece, vorrei, per un attimo almeno, mi fosse reso come forma necessaria del mio spirito, del mio pensiero, della mia vita, della mia morte; in una parola del mio essere»

Chiese ufficialmente la propria morte nel 2006[7]: il caso di Welby (per alcuni «eutanasia» - precisamente eutanasia passiva, per altri rifiuto dell'«accanimento terapeutico», per altri ancora diritto all'autodeterminazione) - simile a quello di Ramón Sampedro e altri - suscitò in Italia un acceso dibattito sulle questioni di fine vita e, più in generale, sui rapporti tra legge e libertà individuali[18]. Nel settembre 2006 inviò una lettera aperta al Presidente della Repubblica chiedendo il riconoscimento del diritto all'eutanasia, appellandosi alla comprensione del problema, alla "forza e la coerenza del pensiero laico"[19] e al riconoscimento del diritto all'eutanasia già ricevuto in diversi altri stati europei[20][21]. Giorgio Napolitano rispose auspicando un confronto politico sull'argomento[22].

Piergiorgio Welby nello stadio terminale della malattia.

Nel pieno della polemica, suscitò ulteriore scalpore una presunta intervista alla moglie e alla "figlia di Welby", uscita sul quotidiano La Stampa nell'ottobre 2006, nella quale, asseritamente, le due donne si dichiaravano contrarie alla sua richiesta di liberarsi dalle proprie sofferenze, negando altresì qualsiasi contatto con il Partito Radicale e il suo leader Marco Pannella, col quale invece Welby coltivava da anni un rapporto di amicizia. Peraltro Welby e la moglie non avevano avuto alcun figlio, tanto che l'autrice del pezzo, Flavia Amabile, fu costretta a smentire in parte quanto scritto, riconducendo il tutto a «uno spiacevole disguido», pur negando che si trattasse d'una falsa intervista[23][24]: «Sull'edizione di ieri de “La Stampa” è apparso un articolo a pagina 15 (con citazione in prima pagina) a firma Flavia Amabile nel quale si riporta un'intervista totalmente inventata. La famiglia Welby non ha concesso interviste a La Stampa, né alla suddetta giornalista né ad altri. È totalmente infondata la notizia secondo la quale vi sia una figlia, e quindi che la stessa possa parlare a nome mio e di Piergiorgio» fu il commento di Mina Welby.[24][25]»

Logo dell'Associazione Coscioni

La Chiesa cattolica, il 21 novembre 2006, in un messaggio per la 29ª giornata per la vita del 4 febbraio 2007, riaffermò la sua contrarietà all'eutanasia[26]:

«Chi ama la vita si interroga sul suo significato e quindi anche sul senso della morte e di come affrontarla [...] Ma non cade nel diabolico inganno di pensare di poter disporre della vita fino a chiedere che si possa legittimarne l'interruzione con l'eutanasia, magari mascherandola con un velo di umana pietà»

Il 5 dicembre 2006 Barbara Pollastrini, ministro per i diritti e le pari Opportunità, chiese «rispetto, comprensione e pietà» nei confronti di Welby[27]. Il 6 dicembre 2006 Livia Turco, ministro della salute, auspicò un intervento del Consiglio superiore di sanità che chiarisse se nel trattamento medico a cui era sottoposto Welby fosse ravvisabile accanimento terapeutico. Il Consiglio diede parere negativo[28]. L'8 dicembre 2006, in una lettera inviata al Tg3, Welby paragonò la sua condizione a quella vissuta da Aldo Moro durante la prigionia.[29]

In un sondaggio promosso dal quotidiano La Repubblica e condotto dalla rivista MicroMega il 64% degli intervistati (il 50% tra i cattolici praticanti ed il 71% tra i cattolici non praticanti) si dichiarò favorevole all'interruzione delle cure mediche per Welby, contro il 20% dei contrari.[30]

Il 16 dicembre 2006 il tribunale di Roma respinse la richiesta dei legali di Welby di porre fine all'accanimento terapeutico, dichiarandola «inammissibile», per via del vuoto legislativo su questa materia[31][32][33]. Secondo il giudice esiste il diritto di chiedere l'interruzione della respirazione assistita, previa somministrazione della sedazione terminale, ma è un «diritto non concretamente tutelato dall'ordinamento». Nella stessa giornata si svolsero in 50 città delle veglie a sostegno delle volontà di Welby.[34][35]

Il 20 dicembre 2006 il cardinale Javier Lozano Barragán, presidente del Pontificio Consiglio per gli operatori sanitari, dichiarò[36]:

«I medici dicano se la macchina che aiuta a respirare Welby è inutile o sproporzionata e se non fa altro che prolungare l'agonia di una morte imminente.»

Lo stesso giorno, verso le ore 23:00, dopo essersi congedato da parenti e amici riuniti al suo capezzale e, secondo la sua volontà, è stato sedato e gli è stato staccato il respiratore. Il decesso è stato quindi dichiarato alle 23:45[37]. Il funerale laico venne celebrato il 24 dicembre 2006, in piazza Don Bosco nel quartiere Tuscolano a Roma, di fronte alla chiesa che i familiari avevano scelto per la cerimonia religiosa[38]. Al rito hanno partecipato circa un migliaio di persone, tra cui alcuni esponenti politici di centro sinistra, i quali però hanno dovuto rinunciare al loro discorso in quanto contestati dai presenti.[39][40]

Procedimento contro il medico[modifica | modifica wikitesto]

Il dottor Mario Riccio, anestesista che si occupò di somministrare i sedativi, ha confermato, durante una conferenza stampa tenutasi il giorno successivo[16], di averlo aiutato a morire alla presenza della moglie Mina, della sorella Carla e dei compagni radicali dell'Associazione Luca Coscioni: Marco Pannella, Marco Cappato e Rita Bernardini[17]. Il 1º febbraio 2007 l'Ordine dei medici di Cremona ha riconosciuto che il dottor Mario Riccio ha agito nella piena legittimità del comportamento etico e professionale, chiudendo la procedura aperta nei suoi confronti[41]. L'8 giugno 2007 il giudice per le indagini preliminari ha comunque imposto al pm l'imputazione del medico per omicidio del consenziente, respingendo la richiesta di archiviazione del caso[42], ma il 23 luglio 2007 il GUP di Roma, Zaira Secchi, lo ha definitivamente prosciolto ordinando il non luogo a procedere perché il fatto non costituisce reato[43][44].

Negli anni successivi la moglie Mina ha continuato il percorso per il riconoscimento legale dell'eutanasia, come battaglia di civiltà e laicità.[45][46] procedendo con raccolte firme[47] e supportando l'eutanasia di altri individui[46], pur così incorrendo in processi giudiziari conclusisi poi con l'assoluzione.[48]

Funerale[modifica | modifica wikitesto]

24 dicembre 2006, il funerale laico

Il Vicariato di Roma non concesse[49] a Welby la funzione secondo il rito religioso come nei desideri della moglie cattolica:

«In merito alla richiesta di esequie ecclesiastiche per il defunto Dott. Piergiorgio Welby, il Vicariato di Roma precisa di non aver potuto concedere tali esequie perché, a differenza dai casi di suicidio nei quali si presume la mancanza delle condizioni di piena avvertenza e deliberato consenso, era nota, in quanto ripetutamente e pubblicamente affermata, la volontà del Dott. Welby di porre fine alla propria vita, ciò che contrasta con la dottrina cattolica (vedi il Catechismo della Chiesa Cattolica, nn. 2276-2283; 2324-2325)»

Il vicario generale per la diocesi di Roma, cardinal Camillo Ruini, dichiarò di aver preso personalmente la decisione di negare il funerale religioso a Welby[50]: (per la Chiesa) «il suicidio è intrinsecamente negativo», si tende a concedere il funerale religioso presupponendo che sia mancata «la piena avvertenza e il deliberato consenso. [...] Nel caso di Welby era molto difficile, del tutto arbitrario e anche irrispettoso verso di lui dire questo». Ruini ha anche dichiarato «Io spero che Dio abbia accolto Welby per sempre, ma concedere il funerale sarebbe stato come dire "il suicidio è ammesso"». Anche il cardinale Ersilio Tonini, in una intervista, si espresse sulla vicenda affermando che «il suo suicidio è stato concepito e realizzato con l'obiettivo di promuovere una legge sull'eutanasia». Al riguardo, il cardinal Ruini parlò di:

«sofferta decisione [...] nella consapevolezza, di arrecare purtroppo dolore e turbamento ai familiari e a tante altre persone, anche credenti, mosse da sentimenti di umana pietà e solidarietà verso chi soffre, sebbene forse meno consapevoli del valore di ogni vita umana, di cui nemmeno la persona del malato può disporre»

Dal punto di vista del diritto penale la questione se egli chiedesse per se stesso l'eutanasia (come ritenuto dal vicariato) o non chiedesse semplicemente, invece, di porre fine all'accanimento terapeutico è stata affrontata dalla magistratura. Questa, il 24 luglio 2007, si è pronunciata per il proscioglimento con formula piena di Mario Riccio, il medico che staccò il respiratore. Nel dispositivo della sentenza il giudice ha fatto riferimento all'articolo 51 del Codice Penale, che prevede la non punibilità per il medico che adempie al dovere di dare seguito alle richieste del malato, compresa quella di rifiutare le terapie sancita dall'articolo 32 della Costituzione.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Piergiorgio Welby, Lasciatemi morire, Rizzoli, 2006, ISBN 88-17-01567-9.
  • Piergiorgio Welby, Ocean Terminal, Castelvecchi, 2009, ISBN 978-88-7615-337-2., a cura di Francesco Lioce[51]
  • L'ultimo gesto d'amore, il libro di Mina Welby e Pino Giannini - edito da Noubs, 2010, e poi da Marotta&Cafiero, 2016.
  • Emanuele Vezzoli e Francesco Lioce, Ocean Terminal Teatro. Dal romanzo di Piergiorgio Welby, WhiteUp 2023, ISBN 979-12-5544-003-1

Impatto culturale[modifica | modifica wikitesto]

  • La poesie di Gianni D'Elia La cometa di Welby e Le droit de s'en aller (Italia, frammento orfico) sono dedicate a Piergiorgio Welby (la seconda anche ad Eluana Englaro).
  • La canzone Legato a te di Simone Cristicchi, tratta dall'album Dall'altra parte del cancello (2007), è ispirata alla vicenda Welby.
  • La canzone Ho sognato che volavi, di Marco Turriziani e Vladimir Luxuria è dedicata a Piergiorgio Welby
  • Nel 2015 esce Love is All. Piergiorgio Welby, Autoritratto, il documentario per la regia di Francesco Andreotti e Livia Giunti[52][53].
  • Il fine vita, di Maurizio Di Masi, 2015. Edito da Ediesse è ispirato alla vicenda di Welby
  • Ocean Terminal, il monologo di Emanuele Vezzoli, è un adattamento teatrale dell'omonimo romanzo di Piergiorgio Welby[54]
  • IrriducibilMente: l’attività grafica e pittorica di Piergiorgio Welby (8.10.2016 – 21.1.2017), la mostra presentata all’Art Forum Würth Capena (Rm) per far conoscere un aspetto poco noto della poliedrica personalità di Piergiorgio Welby: la sua attività grafica e pittorica.
  • Histoire d'une larme, film di Giovanni Coda del 2021, liberamente ispirato al libro "Ocean Terminal" di Piergiorgio Welby.
  • Francesco Lioce, Welby Piergiorgio, in Dizionario Biografico degli Italiani, Istituito della Enciclopedia Italiana Treccani, Roma, 2020, vol. C, pp. 210-212. ISBN 978-88-12-00032-6

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ VRZHU bullets of pure love: A Poet's Right to Die
  2. ^ Catalogo Castelvecchi Editore, su castelvecchieditore.com. URL consultato il 15 novembre 2011 (archiviato dall'url originale il 30 maggio 2010).
  3. ^ a b Roma, è morto Piergiorgio Welby, su tgcom24.mediaset.it. URL consultato il 14 aprile 2015 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2015).
  4. ^ Avvenire: «Che squallore le strumentalizzazioni su Martini»
  5. ^ Tre malattie che non vanno confuse, su sclerosi.org. URL consultato il 14 aprile 2015 (archiviato dall'url originale il 25 maggio 2015).
  6. ^ Il "caso giuridico" di Piergiorgio Welby, Associazione Luca Coscioni
  7. ^ a b c d e f g h i j Piergiorgio Welby, una vita per la libertà (intervista e conversazione con Mina Welby
  8. ^ Piergiorgio Welby Lasciatemi morire, su radioradicale.it, 21 dicembre 2006. URL consultato il 27 luglio 2019 (archiviato dall'url originale il 23 dicembre 2006).
  9. ^ (EN) A Poet Crusades for the Right to Die His Way New York Times, 19 dicembre 2006
  10. ^ Mina Welby - Biografia
  11. ^ a b L 22/2006, su camera.it. URL consultato il 21 gennaio 2016.
  12. ^ Elena Castagni, Welby ai dottori: staccate la spina http://www.scienzaevita.org/wp-content/uploads/2015/02/rassegna_900.pdf e http://www.forumfamiglie.org/allegati/rassegna_7445.pdf, in Il Messaggero.
  13. ^ Il blog di Welby, su calibano.ilcannocchiale.it. URL consultato l'11 dicembre 2006 (archiviato dall'url originale il 6 novembre 2017).
  14. ^ il Calibano, su radicali.it. URL consultato il 1º aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 16 settembre 2006).
  15. ^ ::: Ministero dell'Interno ::: Archivio Storico delle Elezioni - Camera del 9 aprile 2006, su elezionistorico.interno.gov.it. URL consultato il 21 gennaio 2016.
  16. ^ a b intelligenza, Conferenza Stampa dell'Associazione Luca Coscioni per annunciare la morte di Piergiorgio Welby, su Radio Radicale. URL consultato il 21 gennaio 2016.
  17. ^ a b intelligenza, Intervista a Mario Riccio sulla morte di Piergiorgio Welby, su Radio Radicale. URL consultato il 21 gennaio 2016.
  18. ^ Il diritto di Welby a staccare la spina - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 21 gennaio 2016.
  19. ^ Lettera di Welby, su associazionelucacoscioni.it.
    «Quando un malato terminale decide di rinunciare agli affetti, ai ricordi, alle amicizie, alla vita e chiede di mettere fine ad una sopravvivenza crudelmente ‘biologica’ – io credo che questa sua volontà debba essere rispettata ed accolta con quella pietas che rappresenta la forza e la coerenza del pensiero laico.»
  20. ^ Radio Radicale, PIERO WELBY: Caro Presidente, voglio l'eutanasia, 17 ottobre 2006. URL consultato il 21 gennaio 2016.
  21. ^ Lettera aperta - appello di Piergiorgio Welby al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, su Radio Radicale. URL consultato il 21 gennaio 2016.
  22. ^ associazionelucacoscioni.it: Risposta di Napolitano
  23. ^ Flavia Amabile non si arrende e continua a scrivere di Welby
  24. ^ a b Quando la Stampa riesce ad essere indecente
  25. ^ Caso Welby, intervista alla donna che non c'è
  26. ^ Amare e desiderare la vita Sito ufficiale CEI, 21 novembre 2006
  27. ^ Appello del ministro Pollastrini, su pariopportunita.gov.it. URL consultato il 21 dicembre 2006 (archiviato dall'url originale il 14 dicembre 2006).
  28. ^ Parere del Consiglio superiore di sanità, su ministerosalute.it. URL consultato il 1º aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 10 gennaio 2007).
  29. ^ Welby scrive una lettera al Tg3, su La Stampa.it, 8 dicembre 2006. URL consultato il 5 dicembre 2022 (archiviato il 29 luglio 2007).
  30. ^ Sondaggio commissionato da Repubblica 29 novembre 2006
  31. ^ EIUS - Tribunale di Roma, sezione I civile, ordinanza 16 dicembre 2006, su eius.it. URL consultato il 21 gennaio 2016.
  32. ^ Su Welby l'occasione mancata dai giudici - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 21 gennaio 2016.
  33. ^ Aifa, La responsabilità del medico e della struttura sanitaria (PDF), su aiaf-avvocati.it (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2016).
  34. ^ Cinquanta città vegliano Welby, su La Stampa, 16 dicembre 2006. URL consultato il 5 dicembre 2022 (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2007).
  35. ^ Veglia con e per Piergiorgio Welby, su Radio Radicale. URL consultato il 21 gennaio 2016.
  36. ^ Welby: Vaticano, accanimento o no?. Ansa.it, 20 dicembre 2006
  37. ^ Si è spento stamane, aveva 61 anni, su qn.quotidiano.net, 21 dicembre 2006 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2013).
  38. ^ Funerali laici di Piergiorgio Welby, su Radio Radicale. URL consultato il 21 gennaio 2016.
  39. ^ Welby: un migliaio di romani per l'ultimo saluto su La Repubblica, 24 dicembre 2006
  40. ^ Interviste a margine dei funerali laici di Piergiorgio Welby, su Radio Radicale. URL consultato il 21 gennaio 2016.
  41. ^ intelligenza, Incontro con i giornalisti di Andrea Bianchi sul caso di Piergiorgio Welby, su Radio Radicale. URL consultato il 21 gennaio 2016.
  42. ^ Caso Welby: Roma, gip impone imputazione, Corriere della Sera, 8 giugno 2007.
  43. ^ Welby, prosciolto il medico Riccio Aveva il dovere di assecondare il malato Repubblica.it, 23 luglio 2007
  44. ^ Ansa, Tribunale di Roma https://www.ansa.it/documents/1192719458939_welby1.pdf, in www.ansa.it/documenti.
  45. ^ Eutanasia, Mina Welby: «Una battaglia di civiltà e laicità. Combattiamo per una legge», su Open, 20 settembre 2019. URL consultato il 4 luglio 2021.
  46. ^ a b Mina Welby: "Pronta ad accompagnare a morire chi me lo chiederà", su la Repubblica, 27 luglio 2020. URL consultato il 4 luglio 2021.
  47. ^ Fine vita, Cappato e Welby assolti: "Assistenza all'eutanasia è un diritto. Nell'inerzia della politica puntiamo a raccogliere le firme", su Il Fatto Quotidiano, 28 aprile 2021. URL consultato il 4 luglio 2021.
  48. ^ Fine vita, la decisione dei giudici di appello per il caso Davide Trentini, su Il Fatto Quotidiano, 28 aprile 2021. URL consultato il 4 luglio 2021.
  49. ^ Comunicato stampa del Vicariato di Roma RomaSette.it, 22 dicembre 2006
  50. ^ ANSA.it, comunicato del 5 settembre 2007
  51. ^ Roma, 2-3-4 maggio: in scena “Ocean Terminal” – dal romanzo di Piergiorgio Welby associazionelucacoscioni.it
  52. ^ Note di regia di "Love is All. Piergiorgio Welby, Autoritratto" - CinemaItaliano.info, su cinemaitaliano.info. URL consultato il 21 gennaio 2016.
  53. ^ Firenze: al Festival dei Popoli, le paure e i dubbi di Piergiorgio Welby, su firenze.repubblica.it. URL consultato il 21 gennaio 2016.
  54. ^ Associazione Culturale TEATRI&CULTURE, Spot Ocean Terminal Welby Vezzoli.wmv, 26 maggio 2012. URL consultato il 21 gennaio 2016.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN28277494 · ISNI (EN0000 0001 1977 8304 · SBN MODV545426 · LCCN (ENno2007010219 · GND (DE133987558 · WorldCat Identities (ENlccn-no2007010219