Pienza

Pienza
comune
Pienza – Stemma
Pienza – Bandiera
Pienza – Veduta
Pienza – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Toscana
Provincia Siena
Amministrazione
SindacoManolo Garosi (La piazza) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate43°04′43″N 11°40′44″E / 43.078611°N 11.678889°E43.078611; 11.678889 (Pienza)
Altitudine491 m s.l.m.
Superficie122,96 km²
Abitanti1 990[2] (31-8-2022)
Densità16,18 ab./km²
FrazioniMonticchiello
Comuni confinantiCastiglione d'Orcia, Chianciano Terme, Montalcino, Montepulciano, Radicofani, San Quirico d'Orcia, Sarteano, Torrita di Siena, Trequanda
Altre informazioni
Cod. postale53026
Prefisso0578
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT052021
Cod. catastaleG602
TargaSI
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona E, 2 113 GG[4]
Nome abitantipientini[1]
Patronosant'Andrea Apostolo
Giorno festivo30 novembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Pienza
Pienza
Pienza – Mappa
Pienza – Mappa
Posizione del comune di Pienza all'interno della provincia di Siena
Sito istituzionale
 Bene protetto dall'UNESCO
Centro storico della città di Pienza
 Patrimonio dell'umanità
TipoCulturale
Criterio(i) (ii) (iv)
PericoloNessuna indicazione
Riconosciuto dal1996
Scheda UNESCO(EN) Historic Centre of the City of Pienza
(FR) Scheda

Pienza è un comune italiano di 1 990 abitanti della provincia di Siena in Toscana.

Situato in Val d'Orcia. Il centro storico è stato dichiarato dall'UNESCO patrimonio dell'umanità nel 1996.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Clima della Toscana e Stazione meteorologica di Pienza.

Il clima della Val d'Orcia e di Pienza presenta moderate caratteristiche continentali, più accentuate nelle vallate per il frequente fenomeno dell'inversione termica. Le estati sono calde e secche, mentre gli inverni sono moderatamente rigidi. Le precipitazioni, piuttosto irregolari, risultano contenute grazie alla collocazione della zona sottovento rispetto al Monte Amiata che blocca o attenua i venti umidi sud-occidentali.

Nella tabella relativa ai dati della Stazione meteorologica di Pienza sono riportati i valori medi che si registrano presso Pienza e che possono essere considerati attendibili per gran parte della Val d'Orcia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel territorio è attestato un insediamento neolitico, riferibile alla Cultura della ceramica cardiale e alla Cultura della ceramica lineare e che, sulla base dei reperti ivi rinvenuti, sia stato frequentato per un periodo che va dal VI al IV millennio a.C. .[5][6]

Il paese fino al 1462 altro non era che un piccolo borgo di nome Corsignano[7][8]. L'evento che ne cambiò le sorti fu la nascita nel 1405 di Enea Silvio Piccolomini che cinquantatré anni dopo divenne Papa Pio II. Durante un viaggio verso Mantova il pontefice si trovò ad attraversare il luogo natìo e lo stato di degrado in cui lo trovò lo spinse a decidere la costruzione di una nuova città ideale sopra l'antico borgo, affidandone il progetto di rinnovamento all'architetto Bernardo Rossellino: i lavori durarono circa quattro anni e portarono alla realizzazione di una cittadina armoniosa e con forme tipicamente quattrocentesche. La morte prematura di papa Pio II chiuse anche la storia della nuova città a lui intitolata - Pienza significa infatti “città di Pio”[9] - che da allora ha subito limitate modifiche. Per la bellezza del suo centro storico rinascimentale nel 1996 Pienza è entrata a far parte dei Patrimoni naturali, artistici, culturali dell'UNESCO, seguita poi nel 2004 dalla Val d'Orcia.

Storia naturale[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2003, nella riserva naturale di Lucciola Bella, sono riemersi i resti fossili di un Etruridelphis giulii (mammifero marino simile ad un delfino) vissuto oltre 4,5 milioni di anni fa. Il fossile è stato considerato dagli studiosi di grande valore scientifico, perché si tratta del reperto più completo della specie[10].

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma della Città di Pienza è stato concesso con decreto del presidente della Repubblica dell'11 maggio 2004.[11]

«Di rosso, al leone d'oro, linguato e allumato di rosso, coronato con corona all'antica di tre punte visibili, d'oro, esso leone tenente con le zampe anteriori e posteriore destra, il ramoscello di verde, fogliato di diciotto dello stesso, convesso verso il fianco destro; il tutto accompagnato dalla mezzaluna montante d'oro, posta nel canton destro del capo. Ornamenti esteriori da Città.»

Il leone coronato deriva probabilmente dallo stemma del Popolo di Siena, attuale emblema della Provincia. La luna nel capo viene dal blasone dei Piccolomini che era: d'argento, alla croce d'azzurro, caricata di cinque lune montanti d'oro.[12]

Il gonfalone è un drappo di rosso.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Titolo di Città - nastrino per uniforme ordinaria
«Bolla Pro excellenti di papa Pio II»
— 13 agosto 1462, riconfermato con Lettera del 15 marzo 2004 dell’Ufficio Onorificenze e Araldica della Presidenza del Consiglio dei Ministri

Pienza è tra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione, insignita della medaglia d'argento al valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per l'attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale[13]:

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Urbanistica di Pienza e Città ideale § Pienza.

Gran parte del rilevante patrimonio storico-artistico di Pienza si concentra nella suggestiva piazza dedicata al pontefice Pio II, personalità che tanto ha dato alla cittadina, cercando di farne la sua "città ideale" del Rinascimento. I suoi progetti, affidati a Bernardo Rossellino, vennero completati solo parzialmente, ma restano tutt'oggi uno degli esempi più significativi di progettazione urbanistica razionale del Rinascimento italiano[7][8].

Isolata e ben visibile è subito la rinascimentale Cattedrale; di fronte, il Palazzo Comunale e accanto Palazzo Borgia e Palazzo Piccolomini.

Il Romitorio è un complesso di locali scavati nell'arenaria da monaci eremiti e si trova nei pressi di Pienza. In una grotta vi è la scultura di una Madonna con sei dita, legata ad un miracolo di san Giovanni Damasceno testimonia i rapporti dei monaci con il cristianesimo orientale.

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Il famosi Campi Elisi nel film Il Gladiatore
Scorcio del centro storico
Il pozzo posto davanti a Palazzo Piccolomini
Dettaglio delle mura

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]


Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[14]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 152 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1960 nella prima settimana di settembre si svolge nella piazza principale il Palio del cacio al fuso. Nel centro della piazza viene posizionato un fuso, e a partire da esso vengono tracciate delle circonferenze concentriche, di raggio sempre maggiore e punteggio inferiore. Le squadre sono sei; ciascuna squadra ha sei componenti ed eventuali riserve. I concorrenti fanno rotolare una forma di cacio sul pavimento lastricato della piazza cercando di avvicinarla il più possibile al fuso. Ogni componente ha tre tiri a disposizione, la squadra che ottiene il punteggio più alto si aggiudica il Palio disegnato da artisti locali.

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio comunale di Pienza è composto, oltre al capoluogo, dalla frazione di Monticchiello, unico centro abitato con lo status di frazione del comune[15]. Altre località minori sono Camprena, Castelluccio, Cosona, Palazzo Massaini e Spedaletto.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Artigianato[modifica | modifica wikitesto]

Per quanto riguarda l'artigianato, sono ancora attive, diffuse e rinomate le lavorazioni della terracotta e del ferro battuto[16].

Industria[modifica | modifica wikitesto]

Particolarmente rinomato nel settore alimentare è il Pecorino di Pienza stagionato in barriques certificato PAT.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Altra veduta del Palazzo del Comune

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
9 luglio 1985 27 maggio 1990 Vera Petreni Partito Comunista Italiano Sindaco [17]
27 maggio 1990 24 aprile 1995 Sauro Machetti Partito Comunista Italiano, Partito Democratico della Sinistra Sindaco [17]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Sauro Machetti lista civica Sindaco [17]
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Marco Del Ciondolo centro-sinistra Sindaco [17]
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Marco Del Ciondolo centro-sinistra Sindaco [17]
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Fabrizio Fè lista civica La piazza Sindaco [17]
26 maggio 2014 27 maggio 2019 Fabrizio Fè lista civica La piazza Sindaco [17]
27 maggio 2019 in carica Manolo Garosi lista civica La piazza Sindaco [17]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

La principale squadra di calcio della città è la Società Polisportiva Dilettantistica Pienza 1969 che milita nel girone C di Promozione Toscana. È nata nel 1969.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani, Bologna, Pàtron Editore, 1981, p. 408.
  2. ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Gabriella Calvi Rezia, Il Condizionamento ambiente nel neolitico a ceramica impressa di Pienza (Siena). Nota preliminare In: Premières communautés paysannes en Méditerranée occidentale: Actes du Colloque International du CNRS (Montpellier, 26-29 avril 1983) [online], Parigi, CNRS Éditions, 1987, DOI:10.4000/books.editionscnrs.1091, ISBN 978-2-271-07866-7.
  6. ^ Cava Barbieri - Pienza, su preistoriasienaunisi.altervista.org. URL consultato il 10 gennaio 2024.
  7. ^ a b Piergiacomo Petrioli, Rossellino a Pienza, in Viaggio nell'arte italiana da Firenze a Roma tra Medioevo e Rinascimento, Milano, Hoepli, 2001, p. 70, ISBN 9788820329594.
  8. ^ a b Marta Del Zanna, Pienza, in Toscana. Firenze, Arno e città d'arte, Versilia, arcipelago, Maremma, Mugello, Chianti, Casentino, Milano, Touring Editore, 2003, pp. 247-249, ISBN 9788836518654.
  9. ^ voce Pienza sull’Enciclopedia Treccani
  10. ^ La scoperta e lo scavo sono stati effettuati dai ricercatori del Museo Geopaleontologico GAMPS di Scandicci
  11. ^ Pienza (Siena) D.P.R. 11.05.2004 concessione di stemma e gonfalone, su presidenza.governo.it. URL consultato il 14 ottobre 2021.
  12. ^ Pienza, su araldicacivica.it. URL consultato il 14 ottobre 2021.
  13. ^ Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valor Militare - Istituzioni decorate di Medaglia d'Argento al Valore Militare, su istitutonastroazzurro.it. URL consultato il 1º dicembre 2018.
  14. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  15. ^ Statuto comunale di Pienza, Art. 5
  16. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 2, Roma, A.C.I., 1985, p. 8.
  17. ^ a b c d e f g h Anagrafe degli amministratori locali e regionali, su amministrazionicomunali.it.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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