Pian de le Femene

Pian de le Femene
Vista della località verso il Col Visentin.
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Veneto
Provincia  Treviso

  Belluno

Località collegateRevine Lago (Vallata)

Limana (Valbelluna)

Altitudine1 125 m s.l.m.
Coordinate46°00′48.02″N 12°13′38.14″E / 46.01334°N 12.22726°E46.01334; 12.22726
Altri nomi e significatiPian delle Donne
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Pian de le Femene
Pian de le Femene

Il Pian de le Femene (talvolta italianizzato in Pian delle Donne[1]) è un altopiano posto sul crinale delle prealpi Bellunesi nelle vicinanze del massiccio del Col Visentin con un valico (propriamente detto Sella di Pian de le Femene) che mette in comunicazione i comuni Limana, in provincia di Belluno, e Revine Lago, in provincia di Treviso. È compreso tra il monte Cor (a nordest, 1322 m s.l.m.) e il monte Boral (a sudovest, 1245 m). La zona è raggiungibile tramite una strada carrabile proveniente da Revine o da un sentiero lungo il Canal di Limana, nei pressi della frazione Valmorel.

Per la sua zona dominante e panoramica e le sue bellezze naturali il piano è una zona turistica frequentata.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Attraversato da un valico che collega la pianura Padana alla Valbelluna, il Pian delle Femene è stato sicuramente una zona d'insediamento sin dalla preistoria. A testimonianza di ciò, sono numerosi i reperti archeologici rinvenuti nell'area, databili attorno all'era neolitica. Successivamente le popolazioni hanno abbandonato i crinali prealpini per stabilirsi nel fondovalle.

Il valico ha tuttavia mantenuto un'importanza strategica essendo, assieme al passo di San Boldo e al passo di Praderadego, la principale via di comunicazione tra la Valbelluna centrale e il Trevigiano.

È stato inoltre uno dei luoghi della Resistenza. Il 2 settembre 1944, nel corso della seconda guerra mondiale, presso l'altopiano si riunirono le brigate partigiane "Mazzini", "Fulmine" e "Tolot", le quali raggiunsero poi sul vicino monte Pezza le brigate "Piave", "Mestre", "Casagrande" e "Gandin". A testimonianza di quegli eventi, presso la località si trovano un monumento alla Donna Partigiana di Pezzei e un museo intitolato a Agostino Piol[2].

Turismo[modifica | modifica wikitesto]

La zona è frequentata soprattutto nel periodo estivo, poiché in inverno le nevicate la rendono difficilmente raggiungibile.

La maggior parte delle escursioni partono dal piazzale dove termina la carrozzabile da Revine: possono condurre al Col Visentin, al passo San Boldo o a Valmorel.

Vi sono diverse aree predisposte per sport quali l'equitazione e il tiro con l'arco. Molto praticato è inoltre il ciclismo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Georges Rossini, Valichi stradali d'Italia. Catalogo di 4000 valichi italiani classificati per regione, per ordine alfabetico e per quota, Portogruaro, Ediciclo Editore, 2001, p. 69, ISBN 88-85318-59-2.
  2. ^ http://www.anpibelluno.it/Museo.html[collegamento interrotto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Aldo Sirena, "la memoria delle pietre", Belluno, 1995.
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