Petrus Johannes Meindaerts

Petrus Johannes Meindaerts
arcivescovo della Chiesa romano-cattolica olandese del clero vetero-episcopale
 
Incarichi ricopertiArcivescovo di Utrecht
 
Nato7 novembre 1684 a Groninga
Consacrato arcivescovo17 ottobre 1739
Deceduto31 ottobre 1767 (82 anni)
 

Petrus Johannes Meindaerts (Groninga, 7 novembre 168431 ottobre 1767) è stato un arcivescovo vetero-cattolico olandese. È stato il quarto arcivescovo di Utrecht della Chiesa vetero-cattolica dei Paesi Bassi[1], ultimo a ricevere la consacrazione da Dominique Marie Varlet.

Biografia e opere[modifica | modifica wikitesto]

Meindaerts studiò a Mechelen e Lovanio. Fu uno dei sacerdoti ordinati nel 1716 da Luke Fagan, vescovo di Meath e poi arcivescovo di Dublino. Successivamente divenne arciprete a Leeuwarden e decano di Frisia.

Il 2 luglio 1739 fu eletto arcivescovo di Utrecht. Il 17 ottobre dello stesso anno fu consacrato da Dominique Varlet (fatto che causò la scomunica latae sententiae di entrambi). La Curia romana non vide di buon occhio il fatto che Meindaerts, dopo la morte di Varlet avvenuta nel 1742, avesse consacrato altri vescovi al fine di garantire alla Chiesa indipendente olandese la successione apostolica di Roma; al contrario, questi atti furono considerati scismatici. Il 2 settembre 1742 egli consacrò Hieronymus de Bock vescovo di Haarlem. L'11 luglio 1745 egli consacrò Johannes van Stiphout come successore di de Bock, e il 25 gennaio 1758 consacrò Bartholomeus Johannes Bijeveld vescovo di Deventer.

Il Sinodo di Utrecht[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1763 Meindaerts convocò un Sinodo regionale a Utrecht per tentare di regolare lo stato canonico della Chiesa di Utrecht e per arrivare ad una riconciliazione con il papa. A questo Sinodo parteciparono l'Arcivescovo di Utrecht, i vescovi di Haarlem e Deventer e 19 sacerdoti della Chiesa, oltre a molti vescovi francesi. L'Assemblea accettò i decreti del Concilio di Trento e riaffermò la primazia e il potere reale in termini di fede e disciplina del Vescovo di Roma. In aggiunta, il sinodo dichiarò di accettare il carattere scismatico della Chiesa ortodossa, respinse il giansenismo, e in parte adottò la Costituzione papale Unigenitus, che era stata una delle ragioni principali del conflitto tra il capitolo di Utrecht e la Santa Sede nella prima metà del XVIII secolo.

Il Sinodo, che inizialmente incontrò il favore di Clemente XIII, e che aveva aperto la strada alla revoca della scomunica della gerarchia della Chiesa olandese, fu tuttavia attaccato dalla corte francese, che a quel tempo stava conducendo una campagna contro il Papa, in termini di esistenza della Compagnia di Gesù. La politica ecclesiastica del re di Francia contro la Curia Romana fece sì che Clemente XIII fu costretto nel 1765 a pubblicare la bolla Non sine acerbo, che condannava i membri del clero di Utrecht che avevano partecipato all'assise.

Genealogia episcopale[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

Congregazione romano-cattolica olandese del clero vetero-episcopale

  • Arcivescovo Petrus Johannes Meindaerts

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ All'epoca non si poteva ancora parlare di Chiesa vetero-cattolica, che in quanto tale nascerà solo nel 1853 con la creazione da parte del papa di una nuova gerarchia cattolica per i Paesi Bassi; la terminologia più precisa è "congregazione romano-cattolica olandese del clero vetero-episcopale".

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Van der Aa, Biographisch Woordenboek der Nederlanden (1852)
Predecessore Arcivescovo vetero-cattolico di Utrecht Successore
Theodorus van der Croon 1739 - 1767 Walter van Nieuwenhuisen
Controllo di autoritàVIAF (EN29887455 · ISNI (EN0000 0000 0504 6658 · BAV 495/33511 · CERL cnp00167843 · GND (DE100974848 · WorldCat Identities (ENviaf-29887455