Peter Brötzmann

Peter Brötzmann
Peter Brötzmann mentre suona un clarinetto basso (Die Röhre, Moers, 2006)
NazionalitàBandiera della Germania Germania
GenereFree jazz
Improvvisazione libera
Periodo di attività musicale1968 – 2023
Strumentoclarinetto, sassofono
Sito ufficiale

Peter Brötzmann (Remscheid, 6 marzo 1941Wuppertal, 22 giugno 2023[1]) è stato un sassofonista e clarinettista tedesco. Ebbe una grande influenza sul Free jazz europeo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Proveniente dal movimento di avanguardia Fluxus, fu un sassofonista sperimentale, che occasionalmente suonò anche il clarinetto e il tárogató. In particolare grazie a lui venne data nuova attenzione al sassofono basso, altrimenti impiegato di rado. Per il suo modo di suonare pronunciato ed energico fu coniato nei circoli di Free Jazz l'aggettivo "brötzen" e sempre per i colleghi del Free Jazz il suo album Machine Gun fu uno dei lavori più provocanti della storia jazz europea. Brötzmann fu uno dei fondatori della casa Free Music Production di Berlino.

Dal 1981 collaborò sporadicamente con Bernd Klötzer. Nel 1986 divenne membro del gruppo di rumore jazz Last Exit di Bill Laswell insieme a Sonny Sharrock e Ronald Shannon Jackson, con cui incise molti album. Da allora, e soprattutto negli anni '90, Brötzmann conquistò una sempre maggiore popolarità negli Stati Uniti.

Insieme al nucleo formato da Ken Vandermark, sassofonista e clarinettista di Chicago, e Mats Gustafsson, sassofonista svedese, formò nel 2002 il trio Sonore. Nel 2004 si unì a Michael Wertmüller, batteria, e Marino Pliakas, basso, formando un trio.

Anche suo figlio, Caspar Brötzmann, divenne musicista. Nella cornice di una registrazione live del Peter Brötzmann Tentet nel 1992 a Wuppertal Caspar partecipò come decimo della formazione. Padre e figlio suonarono assieme anche nell'album Last Home.

Premi[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2005 fu conferito il premio culturale "Von der Heydt" della città di Wuppertal: già nel 1971 aveva ricevuto una borsa di studio relativa al medesimo premio.

Nel 2021 vinse l'European Film Award for Best Composer insieme a Nils Petter Molvær per il film Große Freiheit.

Discografia parziale[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (DE) Sie nannten ihn Machine Gun, su taz.de, 23 giugno 2023. URL consultato il 23 giugno 2023.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN119133050 · ISNI (EN0000 0001 1480 653X · Europeana agent/base/51891 · LCCN (ENno93027218 · GND (DE120898578 · BNF (FRcb139221129 (data) · J9U (ENHE987007432836105171 · CONOR.SI (SL69620323 · WorldCat Identities (ENlccn-no93027218