Parcines

Parcines
comune
(IT) Parcines
(DE) Partschins
Parcines – Stemma
Parcines – Veduta
Parcines – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Trentino-Alto Adige
Provincia Bolzano
Amministrazione
SindacoAlois Forcher (SVP) dal 22-9-2020
Lingue ufficialiItaliano, Tedesco
Territorio
Coordinate46°41′01.85″N 11°04′24.67″E / 46.683848°N 11.07352°E46.683848; 11.07352 (Parcines)
Altitudine626 m s.l.m.
Superficie55,4 km²
Abitanti3 951[2] (31-10-2023)
Densità71,32 ab./km²
FrazioniMontesole (Sonnenberg), Quadrato (Quadrat), Rablà (Rabland), Tablà (Tabland), Tel (Töll), Vallettina (Vertigen)
Comuni confinantiLagundo, Lana, Marlengo, Moso in Passiria, Naturno, Plaus, Senales, Tirolo
Altre informazioni
Cod. postale39020
Prefisso0473
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT021062
Cod. catastaleG328
TargaBZ
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[3]
Cl. climaticazona F, 3 330 GG[4]
Nome abitanti(IT) parcinesi
(DE) Partschinser[1]
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Parcines
Parcines
Parcines – Mappa
Parcines – Mappa
Posizione del comune di Parcines nella provincia autonoma di Bolzano
Sito istituzionale

Parcines (Partschins in tedesco) è un comune italiano di 3 951 abitanti della provincia autonoma di Bolzano in Trentino-Alto Adige.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

All'interno del territorio comunale di Parcines si trova la cascata di Parcines, con un salto di 97 metri.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo è attestato come Parzins, Parcindes, Parzinnes nel 1087, come Partschinds nel 1225 e come Perzinnes nel 1285 e ha origine preromana.[5][6]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

A Parcines sono presenti alcuni notevoli manieri medievali e di prima età moderna, fra cui i castelli Gaudententurm[7] e Stachlburg[8].

Nella frazione di Rablà (Rabland) fu scoperta nel 1552 una pietra miliare dell'antica strada romana Via Claudia Augusta; una seconda pietra miliare della stessa strada fu scoperta nel 1786.[9]

Il comune appartenne sino alla fine della prima guerra mondiale alla circoscrizione giudiziaria di Merano ed era parte del distretto della stessa città di Merano.

Negli anni 1940 furono effettuati dei lavori di costruzione dello sbarramento di Tel, una linea di fortificazione facente parte del Vallo alpino in Alto Adige.[10]

Il 2 agosto 2011 una frana di circa 70 000 metri cubici è scesa dal monte sopra il centro abitato, giungendo fino a lambire alcune case nella valle.[11]

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

«Stemma d'argento, al vomere al naturale, posto in banda

L'emblema riprende quello del cavaliere Randolf von Partschins, discendente della nobile famiglia Götsch, che fondò il villaggio, nel 1200 circa, con il nome di Castello di Stachlburg. Lo stemma è stato adottato il 25 luglio 1967.[12]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Ripartizione linguistica[modifica | modifica wikitesto]

La sua popolazione è in maggioranza di madrelingua tedesca:

% Ripartizione linguistica (gruppi principali)[13]
95,94% madrelingua tedesca
3,79% madrelingua italiana
0,27% madrelingua ladina

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[14]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Musei[modifica | modifica wikitesto]

  • Mondotreno. Situato nella frazione Rablà Mondotreno (Eisenbahnwelt), un museo privato di modellismo ferroviario tra i più importanti d'Italia, raffigurante le località più caratteristiche dell'Alto Adige, su una superficie di 1000 m2. Gli oltre 20 000 oggetti sono in scala 1:87 (H0).[15]
  • Museo di Tel. Nella sua frazione di Tel (Töll), è presente lo Sbarramento di Tel, appartenente al Vallo Alpino in Alto Adige. In una delle sue opere, è stato allestito dall'artista Matthias Schönweger, un'esposizione museale, chiamata con un gioco di parole Herzbunker – BunCor.[16]
  • Museo delle macchine da scrivere Peter Mitterhofer (Schreibmaschinenmuseum), dedicato al suo inventore (nel 1864): Peter Mitterhofer, nativo di Parcines.[17] Il museo raccoglie circa 2000 pezzi, alcuni anche in legno, fino ai modelli più moderni, precedenti e successivi, all'era informatica.[18][19]

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Il comune è servito da due stazioni ferroviarie poste lungo la ferrovia della Val Venosta, nelle frazioni di Tel e Rablà. Fino al 2012 era altresì attiva una fermata presso Tel Ponte, poi dismessa a seguito della riattivazione dello scalo di Tel.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
2005 2010 Robert Tappeiner SVP Sindaco
2010 Alois Forcher SVP Sindaco

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ AA. VV., Nomi d'Italia. Origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni, Novara, Istituto geografico De Agostini, 2006, p. 464.
  2. ^ Dato Istat
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ (DE) Egon Kühebacher, Die Ortsnamen Südtirols und ihre Geschichte, vol. 1, Bolzano, Athesia, 1995, p. 301, ISBN 88-7014-634-0.
  6. ^ Nomi d'Italia, Novara, Istituto Geografico De Agostini, 2004.
  7. ^ (DE) Grete Bengard, Der Gaudententurm in Partschins, in Der Schlern, n. 41, 1967, pp. 531-534.
  8. ^ (DE) Alexander von Hohenbühel, Landesfürstliche Wappen an der Fassade der Stachlburg in Partschins, in Der Schlern, n. 80, 2006, pp. 34-37.
  9. ^ La via Claudia Augusta Archiviato il 7 aprile 2014 in Internet Archive., su galterredimarca.it
  10. ^ Alessandro Bernasconi, Giovanni Muran, Le fortificazioni del Vallo Alpino Littorio in Alto Adige, Trento, editore Temi, maggio 1999, ISBN 88-85114-18-0.
  11. ^ Paura a Parcines, frana un intero costone roccioso, su Alto Adige, 2 agosto 2011. URL consultato il 29 giugno 2023 (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2013).
  12. ^ (EN) Heraldry of the World: Partschins Archiviato il 31 luglio 2012 in Internet Archive.
  13. ^ Astat Censimento della popolazione 2011 - Determinazione della consistenza dei tre gruppi linguistici della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige - giugno 2012
  14. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  15. ^ Mondotreno-Eisenbahnwelt, su eisenbahnwelt.eu. URL consultato il 6 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 25 marzo 2010).
  16. ^ Bunkermooseum, su meranodintorni.com. URL consultato il 14 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2010).
  17. ^ Alfred Waize, Peter Mitterhofer und seine fünf Schreibmaschinenmodelle in neuer Sicht: die wechselvolle Geschichte des Tiroler Zimmermanns Peter Mitterhofer aus Partschins von 1864 bis 1869, Erfurt, Hartmann, 2003. ISBN 3-932875-20-6
  18. ^ Mondo dei Musei, su partschins.com. URL consultato il 14 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 22 marzo 2010).
  19. ^ Typewritermuseum Partschins - Schreibmaschinenmuseum Partschins - ITALY

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (DE) Ewald Lassnig, Führer von Partschins, Rabland, Töll: Dorfgeschichte, Wanderungen, Bergtouren, Merano, Tappeiner, 1980.
  • (DE) Alexandra von Goldegg, Partschins und seine Fraktionen - (noch) ein besonderes Dorf, Parcines, Verein für Heimatpflege, 1998.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN245402038 · GND (DE4514604-4
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